"Balsetta a fionda RC: nuova possibile categoria nostress"

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La realizzazione del musetto in VTR richiede un certo lavoro, che però ho recuperato in quanto volevo fare molti catapultini. Di musetti ne ho fatte due versioni,
Chi non vuole realizzare il musetto in VTR lo può fare in legno andando a guardare il post 321: una soluzione direi semplice ed efficace e che si realizza in un attimo.
La matrice e lo stampo sono state realizzate in modo grezzo, in un paio di serate.
Il musetto esce dallo stampo con molti difetti, ma un po’ di stucco e una passata di cartavetro mette tutto a posto.
E' realizzato con due strati di tessuto da 125 gr e un filo di roving di carbonio per il lungo.
Per realizzare la capottina ho semplicemente trattato con distaccante la superficie del musetto e poi ho sovrapposto due strati di tessuto da 18 grammi che ho bagnato con cianoacrilato. In questo moto ho realizzato più capottine.
Per la chiusura ho utilizzato il classico sistema che si utilizza sugli alianti, con un filo di acciaio che permette il bloccaggio alle due stremità.
Il musetto è trattato con il fondo nitro che si trova in bombolette e verniciato con poliuretanica, sempre in bombolette.

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Il piolo in tondino di carbonio da 2 mm che serve per il lancio viene posizionato davanti al BE di un 20/25% della corda alare. Mettendolo più indietro il modello parte troppo cabrato mentre troppo avanti si rischia che il modello urti la sommità della catapulta.
Ho messo queste foto invitandovi a non fare l’errore che si vede: mi ero infatti dimenticato di fare il foro inclinato di circa 40° prima di far passare il filo per l’alimentazione: bisogna, come ovvio, farlo prima per evitare di danneggiare il filo con la punta del trapano.
Il tondino di carbonio va bloccato con due gocce di ciano e poi tagliato lasciandolo sporgere per 5 mm. max.

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Ho fatto prove con catapultini con i piani in balsa e anche in depron e ne ho dedotto che i piani debbono essere leggeri, ma molto rigidi.
E’ stato giocoforza realizzarli con rivestimento in VTR e l’operazione è identica a quella descritta per l’ala.
L’anima è sempre in depron tagliato con il filo caldo a 1,5 mm. L’operazione è semplicissima. Fate scorrere il filo caldo lungo due fili di acciaio armonico appoggiato al piano di lavoro che deve essere naturalmente perfettamente diritto.
Ne faccio dei pezzi di circa cm 30X30 dai quali ricavo i piani.
Come base di appoggio, per farne più di uno, utilizzo mattonelle in ceramica da rivestimento.
L’orizzontale è sollevato dal trave di coda per due motivi: perché aerodinamicamente il piano lavora meglio e perché ho la parte mobile in un unico pezzo.
I due tondini di carbonio solo da 1 mm. ed hanno anche la funzione di tenere in sede il verticale.
Le cerniera è costituta dal rivestimento in VTR. Poiché il suo movimento, nonostante l’esiguo spessore del tessuto, sarà ancora piuttosto duro: bisogna praticare una serie di tagli al tessuto in modo che si riduca la forza necessaria per muoverli visto che i servi che utilizzo hanno potenza di 30 gramm. In pratica la parte mobile si deve abbassare se vi appoggiamo sopra un peso da 1 grammo: Naturalmente stessa cosa per il verticale.
Le incollature sono tutte fatte con ciano.

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Le squadrette, come si vede in foto, sono ricavate da ritagli di acetato trasparente da 0,2 mm ed il foro del rinvio è da 0,4 mm in quanto utilizzo appunto acciaio di questo spessore.
Le squadrette sono piegate a 90° e sono incollate con ciano alla parte mobile. Per aumentare l’adesione pratico una serie di fori passanti che trattengono il ciano.
L’orizzontale deve essere incollato sollevato di 6 mm e deve essere perfettamente parallelo al trave di coda.
Il trave di coda è un tubetto di carbonio unidirezionale di 9 mm di diametro all’attacco e di 6 alla fine, misurato su una lunghezza di 70 cm. Il suo peso non deve superare i 5 grammi.
Qualcuno lo ho trovato nei negozi di pesca, ma ora li acquisto sempre dalla Flyconpotec
Io uso il N° 179
Flycompotec.com - Prodotti: Tubi conici
ed i miei musetti prevedono l’attacco a 9 mm.
Come si vede in foto importante è che all’estremità del tubo incolliate due ritagli di cartavetro grossa per poter afferrare comodamente il tubo nella fase di lancio con l’elastico.

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Dalle prove fatte con più catapultini ho dedotto che il miglior rendimento di un’ala in volo è quando questa è su pinna, cioè lavora in aria tranquilla in tutte le sue parti: Del resto oggi gli F3J che vanno per la maggiore hanno l’ala sollevata….non ho scoperto nulla.
La costruzione di una pinnetta leggera è descritta dalla sequenza fotografica. Per far aderire il tessuto di carbonio al balsa uso la 3M 77 che è perfettamente compatibile poi con il ciano che cospargo sul tessuto.
La 3M 77 si trova difficilmente nei negozi di mesticheria, io la compero di E Bay
La pinna ha un’altezza di 11 mm e deve essere tagliata in modo che, una volta appoggiata al tubetto in carbonio della trave di coda l’ala abbia una differenza positiva di 1,2 mm, cioè incidenza minima.
Se date più incidenza il catapultino farà un bel looping in fase di lancio oppure sarà necessario mantenere una leggera picchiata….impensabile.

Originalmente inviato da Indoor

Le squadrette, come si vede in foto, sono ricavate da ritagli di acetato trasparente da 0,2 mm ed il foro del rinvio è da 0,4 mm in quanto utilizzo appunto acciaio di questo spessore.
Le squadrette sono piegate a 90° e sono incollate con ciano alla parte mobile. Per aumentare l’adesione pratico una serie di fori passanti che trattengono il ciano.
L’orizzontale deve essere incollato sollevato di 6 mm e deve essere perfettamente parallelo al trave di coda.
Il trave di coda è un tubetto di carbonio unidirezionale di 9 mm di diametro all’attacco e di 6 alla fine, misurato su una lunghezza di 70 cm. Il suo peso non deve superare i 5 grammi.
Qualcuno lo ho trovato nei negozi di pesca, ma ora li acquisto sempre dalla Flyconpotec
Io uso il N° 179
Flycompotec.com - Prodotti: Tubi conici
ed i miei musetti prevedono l’attacco a 9 mm.
Come si vede in foto importante è che all’estremità del tubo incolliate due ritagli di cartavetro grossa per poter afferrare comodamente il tubo nella fase di lancio con l’elastico.

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La pinna va incollata sotto l’ala.
Come si vede in foto utilizzo due stuzzicadenti passanti la pinna e che proseguono e attraversano l’ala in tutta la sua altezza e si incollano ai due longheroni. I longheroni sono i due punti di forza in quanto il rivestimento superiore dell’ala interessato dalla pinna sarà successivamente eliminato per creare la sede della radio.
Per verificare esattamente dove incollare la pinna è indispensabile conoscere la posizione del baricentro del complesso musetto-trave-piani: la foto mostra come farlo con la massima semplicità.

Va incollata alla fusoliera praticando anche i due fori nei quali si inseriscono gli stuzzicadenti.
Importante è poi irrobustire ulteriormente il collegamento fra ala e trave con una legatura di Kevlar che sormonta il longherone e passa attraverso il trave e viene incollata alla parte inferiore, come mostra la foto. Senza questo irrobustimento l’ala si stacca dal trave a causa delle sollecitazione in fase di lancio con l’elastico.
Stessa operazione con il kevlar farla anche per il secondo longherone, nella foto deve ancora essere fatta.

Naturalmente nel musetto dovete inserire anche la batteria e consiglio di aggiungere anche 2 grammi per controbilanciare la parte posteriore dell’ala, visto che il baricentro in questi modelli deve essere al 20/22 % dal BE, cioè molto avanzato.

[Indoor]

Le foto si riferiscono al testo precedente

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La radio montata è contenuta in una basetta completa di due servi
Esistono basette Spektrum che si possono facilmente trovare nei negozi specializzati
La mia la trovo qui:

2.4Ghz SuperMicro Systems - Receiver, Brushless ESC and 2 x Linear Servos All-in-one (5ch)

La sede si ricava asportando il materiale fino ad arrivare a scoprire il tessuto inferiore.
Prima di bloccarla bisogna far passare il filo che serve per collegare la batteria da 160 mAh che si colloca nel musetto. Usate filo sottile e molto morbido. Io lo ho comperato on line ed ha una sezione di meno di 1 mm. E’ filo che serve per collegare i servi ed è a tre fili. Basta eliminarne uno. Va interamente sostituito a quello originale. Rifare le due saldature sulla basetta richiede un saldatore a punta sottile e…mano ferma.
Bisogna anche predisporre le anelline per il passaggio dei due tondini di carbonio da mm 0,5.
Io li ricavo da sottilissimo filo di ferro o di ottone da 0,3 mm che arrotolo su un tondino da 2 mm per ricavare l’anello che sarà incollato con un goccio di ciano, dopo aver praticato un forellino nel tubo. L’anellino deve avere una lunghezza di 2-3 mm per la parte che si inserisce nel tubo.
Diciamo che è un lavoro che richiede una grande attenzione e pazienza.
Ne posiziono uno ogni 40 mm.
Per dosare esattamente il goccio di ciano uso i dispender che si vedono in foto che permettono di far colare pochissimo ciano.
Usate ciano denso in quanto deve fare corpo con il carbonio e filo in modo perfetto. Non usate, come ho visto fare, per guidare i tondini di carbonio, piccolo pezzetti di tubetto. Avrete troppo attrito ed il comando non funzionerà.

Con una punta affilata da 2,5 mm. pratico poi nell’ala il foro inclinato per il passaggio dei tubetti dei comandi.

I tondini di carbonio da 0,5 mm dovrete con pazienza cercarli in internet. Io non ho trovato negozi in Italia che lo vendono.

[frank]

Veramente bello, complimenti. Un Maestro.
Ma quindi ora è tutto in compositi?

[Indoor]

Originalmente inviato da frank

Veramente bello, complimenti. Un Maestro.
Ma quindi ora è tutto in compositi?

infatti non si chiamano balsetta ma catapultini, nome che mi sembra più appropriato.
Comunque grazie dell'apprezzamento...se viene da un nazionale te mi fa piacere.