20 agosto 12, 18:38 | #451 (permalink) Top |
UserPlus Data registr.: 02-03-2007 Residenza: Molinella (bologna)
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| Catapultino....segue foto
Su questo modelletto ho fatto un esperimento. ho usato per la trasmissione dei comandi dei fantastici fili di carbonio del diametro di soli 0,5 mm. Li ho guidati in più punti e la trasmissione del comando è morbidissima e con attriti molto ridotti. La scelta si è dimostrata giusta in quanto i servi che sono sulla basetta sono poco potenti, ma di una precisione notevole. Realizzando la trasmissione dei movimenti perfetti si ha una complesso che da buoni risultato come ritorno a zero delle superfici, cosa ce nei catapultini è essenziale. specialmente nella fase di salita. Paolo Ultima modifica di Indoor : 25 marzo 15 alle ore 12:34 |
21 agosto 12, 10:42 | #452 (permalink) Top |
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| Finito il catapultino da 70 cm.!!
Ieri sera ho finito il catapultino da 70 cm. Lo vado a provare all'Alpe di Siusi...nelle ore serali, nei grandi prati che li abbondano, dopo aver svolazzato con i modelli...seri, si fa per dire! La foto lo riprende insieme al penultimo nato quello con AA di cm 50 che ho descritto nel post precedente. Presto posterò un cinquantina di foto che ritraggono i vari passi della sua costruzione Paolo Ultima modifica di Indoor : 25 marzo 15 alle ore 12:34 |
22 agosto 12, 12:12 | #454 (permalink) Top |
User Data registr.: 28-01-2012 Residenza: Aosta
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|
Ciao a tutti, Decisamente interessanti i modelli presentati in questa discussione...penso proprio che saprò come occupare le lunghe serate del prossimo inverno! Posso chiedervi una curiosità invece sulla fionda da impiegare per il lancio? Vanno bene quelle "standard" che si trovano un po' ovunque o la fionda deve possedere determinate caratteristiche per poter far schizzare i modellini in aria? Grazie delle informazioni!
__________________ Pan & persöt, pataca & lambrösc - Anonimo emiliano. Calypso Flyzone - Easy Glider 4 MULTIPLEX |
22 agosto 12, 12:33 | #455 (permalink) Top | |
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| Citazione:
Mi sembra di capire che i modellini delle immagini allegate siano lanciabili tramite fionda. Considerato che mi sembrano divertentissimi, posso sapere se sono stati pubblicati i relativi progetti o dove siano reperibili? Mi piacerebbe proprio costruirmene uno! Grazie delle informazioni!
__________________ Pan & persöt, pataca & lambrösc - Anonimo emiliano. Calypso Flyzone - Easy Glider 4 MULTIPLEX | |
22 agosto 12, 13:45 | #456 (permalink) Top | |
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| Citazione:
se scorri questa discussione dall'inizio trovi parecchie idee e nella sedicesima risposta trovi anche il progetto della fionda. A volte si usano quelli commerciali (consigliati all'inizio) tipo lo Slipper della Graupner e con poche modifiche gli metti una ricevente Spektrum - AR6400 DSM2 6CH Ultra micro da 4 gr che ha già i 2 servi incorporati ed una batteria E-flite - Li-Po 70mAh che costa 4 per circa 3 gr. Buon lavoro Giamba
__________________ Il sito del Pegna P7: http://giadel.webnode.it/ Promemoria : la gravità non perde mai!.... ma i miei modelli non lo sanno ... | |
22 agosto 12, 14:47 | #457 (permalink) Top | |
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| Citazione:
A me piacerebbe una balsetta radiocomandata, di dimensioni medio-piccole da poter lanciare tramite, appunto, fionda a mano! Per i progetti, ho consultato alcuni dei siti consigliati, ma sono quasi tutti in Inglese e faccio un po' difficoltà a "leggerli", non tanti per quanto riguarda i nomi dei materiali da impiegarsi nella costruzione, quanto per le conversioni delle misure! Per questo ho citato il tuo modellino, le cui dimensioni e caratteristiche tecniche sembrano fare al caso mio. Grazie ancora!
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24 agosto 12, 19:32 | #458 (permalink) Top | |
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| I catapultini all'Alpe di Siusi Citazione:
Condizioni molto belle, con anche vento sostenuto, ma i modelletti non hanno nessun problema a volare con vento sostenuto. Le foto sono state fatte da Sergio Di Marco, il presidente degli aeromodellisti dell' Ae.C. Rieti che ha provato il volo in pendio per la prima volta....strano, uno che abita a Rieti, la patria del volo a vela. Lo si vede al centro fra Verardi e Milanesi che stanno provando i catapultini in pendio e, significativa, è l'altra foto mentre prende lezioni di programmazione da Massimo Verardi Paolo Ultima modifica di Indoor : 25 marzo 15 alle ore 12:34 | |
26 agosto 12, 19:56 | #459 (permalink) Top |
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| i 5 catapultini sopravissuti
Nell'ordine Ap alare cm 38 peso gr 34 Ap alare cm 50 peso gr 42 Ap alare cm 60 peso gr 55 Ap alare cm 60 peso gr 54 Ap alare cm 70 peso gr 68 Paolo Ultima modifica di Indoor : 25 marzo 15 alle ore 12:34 |
28 agosto 12, 15:15 | #460 (permalink) Top | |
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| Costruzione di un catapultino Citazione:
Il balsa adatto (quarter grain, credo si scriva così) oggi è quasi introvabile e se lo si trova ha prezzi piuttosto alti. La sagomatura del balsa è più lunga di quella del depron e, per me importantissimo, è impossibile ricavare dei bordi di uscita così sottili in confronto al depron rivestito in VTR. Inoltre la successiva verniciatura del balsa per quanto si faccia attenzione provoca delle tensioni nella zona del BU che modificano il BU che non rimane con il tempo perfettamente diritto. E per finire un'ala in balsa pesa di più di un'ala in depron e VTR Il tempo per la costruzione di un'ala con le due tecniche è a vantaggio del depron in quanto l'ala esce senza la necessità di essere verniciata. La possibilità di inserire longheroni in carbonio inoltre fa di che quella di depron sia veramente robusta. Non ho invece argomenti per l'utilizzo del balsa da parte dei convinti costruttori di balsetta con lancio a mano...credo che loro apprezzino il legno per motivi di amore verso tutto quello che è tradizione e ricordo dei tempi passati e su questo nulla da eccepire....ma se provassero a costruire un'ala in depron e VTR....forse cambierebbero idea e alternerebbero balsa e depron. Torniamo comunque alla presentazione, sperando che il lungo lavoro di postare come io faccio i catapultini vi invogli a realizzarne qualcuno, con la tecnica che crede, prendendo anche in considerazione la mia che non è affatto innovativa, ma conosciuta da anni, specialmente dai costruttori di modelli da F3K. Le spiegazioni sono una sequenza di didascalie alle foto che allego, 5 per ogni post visto che non se ne possono mettere di più ogni volta. La presentazione è a blocchi, per chiarezza...li metterò in successione e credo ci vogliano più gg, man mano che ho tempo. Di seguito presento la sagomatura del depron. Il depron esiste solo in spessori da 3 e 6 mm. Lo spessore del depron che utilizzo è di 6 mm (in commercio esistono solo lastre quadrate di mt 1,25) Il taglio è fatto seguendo una sagoma in carta. Per tagliarlo appoggiarsi ad un piano di lavoro in legno ed utilizzare una lama appuntita (io utilizzo una lama da bisturi) molto inclinata. Il taglio va fatto in successive passate fino a sentire la durezza del legno del tavolo. La lama deve essere spesso arrotata (il depron toglie il taglio alle lame molto rapidamente) e la tecnica, per il taglio sul depron, la ho scoperta casualmente. E una tecnica strana, ma è efficace, provate! La lama che non taglia più dovrete passarla sopra carta vetrata del 100, più volte tenendola naturalmente inclinatissima, sia da una parte che dallaltra. In questo modo oltre a ravvivare la punta della lama frastaglierete il taglio (cioè il contrario della tecnica tradizionale che crea un taglio perfettamente continuo) e constaterete che il depron si taglia poi benissimo. Per sagomate il depron dovrete avere a disposizione un serie di tamponi, di varie misure, con carta vetro che varia da 220 a 600. Ottimi sono quelli che si vedono in foto che sono in vendita nei negozi di modellismo più forniti. I tamponi più larghi sono invece in legno. La carta viene applicata con nastro biadesivo largo 50 mm e può così essere facilmente sostituita. Per la sagomatura è necessario tracciare (io uso la comune penna biro perché i pennarelli hanno linchiostro che penetra troppo nel depron e tendono anche a spargersi sulla superficie una volta a contatto con la polvere del depron) Traccio usando sempre la sagoma, tre linee come di vede in foto, che serviranno come riferimento per la sagomatura. Quando la linea scompare dovrete naturalmente arrestarvi nel carteggiare. La fase più delicata è la sagomatura della parte posteriore che termina con il BU che dovrete in pratica portare a zero, ma è una cosa semplicissima se avrete pazienza. La prima fase è quella della sgrossatura che farete con tamponi con carta vetro del 150 e poi del 220. Questa fase, come si vede in foto, viene fatta appoggiando la parte finale della sagoma a circa 8/10 mm dal bordo del piano di lavoro in modo che il BU non possa mai scendere sotto circa 1,5 mm. di spessore. I vari tamponi debbono sempre lavorare a tirare verso il BU mai spingendoli verso il centro della sagoma, pena la rottura del depron e la inevitabile inutilizzazione della sagoma. SEGUE Ultima modifica di Indoor : 25 marzo 15 alle ore 12:34 | |
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