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Vecchio 15 ottobre 15, 19:48   #6021 (permalink)  Top
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L'avatar di pellikano
 
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Carissimo
Io non so come mai c'è ancora qualcuno che pensa che il profilo di un aeromodello abbia una qualche rilevanza sul comportamento in volo dello stesso.
Voglio dire che un aeromodello vola bene o vi la male se c'è a terra un buon pilota o un cattivo pilota.

Da interminabili discussioni sull'argomento siamo arrivati alla conclusione che la quasi totalità e delle scelte aerodinamiche, progettuali, estetiche che puoi trovare nei vari aeromodelli storici che tutti conosciamo, fanno parte di un mangime per polli volto soltanto a vendere quel tipo di aeromodello sul mercato con la scusa dell'ultimo grido di raffinata tecnica.

Ad ogni buon conto è necessario fare esperienza di qualunque cosa, pertanto la soluzione devi testarla ed applicarla tu personalmente dato che le voci di corridoio sono spesso frasi riportate da qualcuno che le ha sentite da qualcun altro che gliela dette qualcun altro ancora.

Stabilito questo direi che il bordo di uscita al lama di coltello serve a creare dei flussi meno vorticosi possibili con lo scopo di ridurre la resistenza all'avanzamento. Pertanto io posso capire la cura maniacale dei dettagli se il modello è un pylon racer. Ho letto in un articolo di Loris Kanneworff che qualcuno usa per i piani di coda profili Naca al 18% con lo scopo di ridurre la velocità in picchiata. A parte che io vorrei vedere questo modello che ha un piano di coda con Naca 18%, ma anche se ci fosse vedi che quello che serve in un aereo da acrobazia non è la velocità.

Non so se tu hai mai tagliato una ala in polistirolo: la difficoltà più grande è quella di ottenere un profilo rispondente a quello voluto proprio nella zona del bordo di uscita. Intendiamoci, la difficoltà c'è in effetti ma solo per il neofita. Ho una foto, adesso dovrei cercarla e non credo che sia una cosa semplice, ma le ali che tagliava Gino avevano tutte quante un bordo di uscita assolutamente perfetto e da filato come una lama di rasoio.

Il fatto di avere all'estremità alare un profilo con uno spessore maggiore è giustificato dal fatto di non voler ottenere un aeromodello critico nelle condizioni di bassa velocità ma anche questa affermazione può essere facilmente confutata semplicemente guardando l'ala dei veleggiatori: nella stragrandissima maggioranza dei casi il profilo di estremità è più filante di quello alla radice sino a giungere, in certe realizzazioni, allo spessore di una lama di coltello.

Vuoi sapere come facevo io i profili per i miei aeromodelli da ragazzino? Prendevo un foglio di carta, lo piegavo a metà, con la matita disegnavo mezzo profilo e quando il mio occhio diceva che quel profilo era quello che cercavo, con le forbici ritagliavo la carta piegata, la aprivo, e tagliavo tutte le centine del mio aeromodello. Non ho mai rotto un modello a causa del suo profilo, ma solo perché qualcos'altro è andato storto.

Buon lavoro e buona costruzione. Cristiano.
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...quello che noi chiamiamo "passione" altri dicono "mania". Dev'essere un bacillo veramente resistente che quando entra nel sangue non molla più. (Ninetto Ridenti) Arch. Cristiano Giustozzi FAI 10694. Tel. 393 9772747

Ultima modifica di pellikano : 15 ottobre 15 alle ore 19:53
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Vecchio 15 ottobre 15, 20:02   #6022 (permalink)  Top
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L'avatar di Andyflyer
 
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Carissimo
Io non so come mai c'è ancora qualcuno che pensa che il profilo di un aeromodello abbia una qualche rilevanza sul comportamento in volo dello stesso.
Voglio dire che un aeromodello vola bene o vola male se c'è a terra un buon pilota un cattivo pilota.
Possibilissimo se parliamo di modelli comandati, già nel volo libero la vedrei differente ma qui stiamo parlando di RC, pertanto credo che questa tua affermazione sia esatta al 90%.

Per l'altro 10%, però, visto che stiamo parlando di vincitori di Campionati Italiani, suppongo che i modelli non se li siano disegnati "ad capocchiam"... se non altro perché è più comodo usare il "manico" per effettuare bene le figure piuttosto che per correggere vizi del modello

La mia era una solo una curiosità intellettuale... per quanto mi riguarda, un bel bordo d'uscita mozzo è dieci volte più facile da fare di uno profilato, però porsi delle domande non è sempre e comunque una perdita di tempo .

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Buon lavoro e buona costruzione. Cristiano
Grazie mille, ricambio!

Andrea
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Vecchio 15 ottobre 15, 20:27   #6023 (permalink)  Top
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Possibilissimo se parliamo di modelli comandati, già nel volo libero la vedrei differente ma qui stiamo parlando di RC, pertanto credo che questa tua affermazione sia esatta al 90%.

Per l'altro 10%, però, visto che stiamo parlando di vincitori di Campionati Italiani, suppongo che i modelli non se li siano disegnati "ad capocchiam"... se non altro perché è più comodo usare il "manico" per effettuare bene le figure piuttosto che per correggere vizi del modello

La mia era una solo una curiosità intellettuale... per quanto mi riguarda, un bel bordo d'uscita mozzo è dieci volte più facile da fare di uno profilato, però porsi delle domande non è sempre e comunque una perdita di tempo .



Grazie mille, ricambio!

Andrea
diciamo che dipende da quello che vuoi ottenere, forse un profilo più sottile alle estremità ti aiuta ad entrare in vite meglio? forse che più spesso alla radice ti aiuta ad ottenere un'ala più robusta e rigida o leggera? forse che siamo ancora ben lontani dal capire appieno l'aerodinamica dei bassi Rn e quindi ragioniamo con quello che abbiamo per giustificare le nostre scelte (estetiche)? conosco Mauro da quando eravamo alle medie, ha sempre avuto ed ha tuttora la mia stima ed ammirazione incondizionata, ma col senno di adesso bisogna ammettere che all'epoca le cose si facevano in maniera abbastanza spannometrica e questo non fa altro che aumentare la stima per quelli che sanno pilotare davvero.
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Vecchio 15 ottobre 15, 21:08   #6024 (permalink)  Top
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L'avatar di Ehstìkatzi
 
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Esperienze di quest'anno:
Morris- profilo all'attacco 14 %, profilo all'estremità 16 %, bordo d'uscita molto spesso: 5 mm.
Mach 1- profilo all'attacco 14 % profilo all'estremità 12 %, bordo d'uscita affilatissimo: 0 mm.

Comportamento in volo praticamente uguale, un po' più veloce il Morris, ma uso una 12x10 contro una 13x8 con lo stesso motore e con pacco da 4000 contro 5200 ( sono elettrici ).
Entrata in vite più facile col Morris, nessuno dei due stalla a meno che lo decida il pilota tirando, rallentando al massimo e dando direzionale.
Il Morris è meno facile da rallentare, il peso è lo stesso, ma l'ala del Mach 1 mi pare abbia più superficie.
Non so se il CG dei due corrisponde a quello di progetto, dopo averli collaudati ho tolto un po' di piombo nel Morris e avanzato leggermente le batterie nel Mach 1 riducendo anche le corse del profondità in quest'ultimo, bisogna ricordarsi sempre che la posizione del CG, entro certi limiti, è una questione personale tra il modello ed il pilota.
Quello che conta negli acro d'epoca, ma penso anche in quelli attuali, è la possibilità del modello di eseguire le manovre del programma, ma soprattutto, di andare diritto e non richiedere continue correzioni da parte del pilota e questo credo sia una caratteristica di tutti i modelli di un certo successo, poi sta alla capacità del pilota di affinare le impostazioni e le trimmature.
Il profilo è una cosa tra le meno importanti, a mio modo di vedere.
Come scriveva tantissimi anni fa un certo Wild Bill Netzeband a proposito dei modelli acro in VVC, dato un modello di buona impostazione quello che fa la differenza vera è la mano del pilota.

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Vecchio 16 ottobre 15, 00:09   #6025 (permalink)  Top
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bisogna ammettere che all'epoca le cose si facevano in maniera abbastanza spannometrica e questo non fa altro che aumentare la stima per quelli che sanno pilotare davvero.
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Quello che conta (...) è la possibilità del modello di eseguire le manovre del programma, ma soprattutto, di andare diritto (...) poi sta alla capacità del pilota di affinare le impostazioni e le trimmature.
Una cosa sembra mettere tutti d'accordo, senza entrare nel merito delle scelte progettuali: chi quei modelli li ha pensati e realizzati così avrà avuto i suoi motivi, e se ci ha pure vinto... evidentemente aveva ragione

Grazie per gli interventi
Andrea
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Vecchio 16 ottobre 15, 09:14   #6026 (permalink)  Top
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Esperienze di quest'anno:
Morris- profilo all'attacco 14 %, profilo all'estremità 16 %, bordo d'uscita molto spesso: 5 mm.
Mach 1- profilo all'attacco 14 % profilo all'estremità 12 %, bordo d'uscita affilatissimo: 0 mm.

vedendoli ( e vedendoti.......) volare più volte, la mia impressione è stata questa:

Mach, incredibilmente stabile alle alte velocità ma con tendenza a "scomporsi" in atterraggio

Morris: abbastanza stabile alle alte velocità, stabilissimo in atterraggio

ma potrei essere stato tratto in inganno dal vento che, spesso, era presente a S.Giovanni V. sopratutto domenica

poi, ovviamente, c'è da considerare i ditini.....sono certo che, visti in mani altrui, avrei avuto altre sensazioni
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Simone
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Vecchio 16 ottobre 15, 09:52   #6027 (permalink)  Top
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Quello che conta negli acro d'epoca, ma penso anche in quelli attuali, è la possibilità del modello di eseguire le manovre del programma, ma soprattutto, di andare diritto e non richiedere continue correzioni da parte del pilota e questo credo sia una caratteristica di tutti i modelli di un certo successo, poi sta alla capacità del pilota di affinare le impostazioni e le trimmature.
Il profilo è una cosa tra le meno importanti, a mio modo di vedere.
Come scriveva tantissimi anni fa un certo Wild Bill Netzeband a proposito dei modelli acro in VVC, dato un modello di buona impostazione quello che fa la differenza vera è la mano del pilota.
Il mio punto di vista coincide esattamente con questo.
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...quello che noi chiamiamo "passione" altri dicono "mania". Dev'essere un bacillo veramente resistente che quando entra nel sangue non molla più. (Ninetto Ridenti) Arch. Cristiano Giustozzi FAI 10694. Tel. 393 9772747
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Vecchio 17 ottobre 15, 12:46   #6028 (permalink)  Top
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L'avatar di angelfly
 
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Il mio punto di vista coincide esattamente con questo.
Questa nuova discussione sulla NON IMPORTANZA del profilo mi lascia basito !
Sicuri che uno valga l'altro ?
Io sono certo del contrario. Se così non fosse non mi spiegherei il fatto che da mediocre pilota quale sono, quando volo con un Maexi (per esempio) il modello è un farfallone, mentre quando uso un Kosmo, un Komet, un Curare ecc, il modello sembra pilotato da uno bravo. (si fa per dire)
Certo nelle mani di Benito e pochi altri amici, anche le tavole di legno volano bene, ma qui si parla di eccellenze....
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Vecchio 17 ottobre 15, 19:12   #6029 (permalink)  Top
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Questa nuova discussione sulla NON IMPORTANZA del profilo mi lascia basito !
Sicuri che uno valga l'altro ?
Io sono certo del contrario. Se così non fosse non mi spiegherei il fatto che da mediocre pilota quale sono, quando volo con un Maexi (per esempio) il modello è un farfallone, mentre quando uso un Kosmo, un Komet, un Curare ecc, il modello sembra pilotato da uno bravo. (si fa per dire)
Certo nelle mani di Benito e pochi altri amici, anche le tavole di legno volano bene, ma qui si parla di eccellenze....
Anche a me questo discorso risulta nuovo anche se non escludo che possa avere delle basi concrete di appoggio però a questo punto allora bisognerebbe sapere cosa si intende per "modello di buona impostazione" ,cioè, cos'è che rende "buono" un modello rispetto ad un altro ? E' il rapporto volumetrico di coda ? E' un braccio di leva di una misura rispetto ad un altra ? E' una diversa distribuzione dei vari centri di pressione ? Cos'è insomma che diffrenzia un modello da un altro sopratutto nella sua capacità,nel caso dell'acrobazia,di eseguire bene le manovre acrobatiche fatto salvo,ovviamente,la capacità del pilota ?
Diversamente trovo l'affermazione troppo generica.-

Gemmis.-
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Vecchio 17 ottobre 15, 21:10   #6030 (permalink)  Top
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L'avatar di Ehstìkatzi
 
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Originalmente inviato da Gemmis Visualizza messaggio
Anche a me questo discorso risulta nuovo anche se non escludo che possa avere delle basi concrete di appoggio però a questo punto allora bisognerebbe sapere cosa si intende per "modello di buona impostazione" ,cioè, cos'è che rende "buono" un modello rispetto ad un altro ? E' il rapporto volumetrico di coda ? E' un braccio di leva di una misura rispetto ad un altra ? E' una diversa distribuzione dei vari centri di pressione ? Cos'è insomma che diffrenzia un modello da un altro sopratutto nella sua capacità,nel caso dell'acrobazia,di eseguire bene le manovre acrobatiche fatto salvo,ovviamente,la capacità del pilota ?
Diversamente trovo l'affermazione troppo generica.-

Gemmis.-
Non è mai troppo tardi per imparare qualcosa.
In quanto alla domanda di cui sopra che fa il paio con l'osservazione sui "vincitori morali " di qualche messaggio indietro ricordo molto semplicemente una tipologia di modello che non ha una " buona impostazione " per il volo acro F3A d'epoca:

trainer ad ala alta

Inutile riempirsi la bocca con paroloni che fanno supporre una conoscenza approfondita dell'aerodinamica.
Il mio parere sulle qualità di un modello l'ho espresso nel precedente messaggio citando Wild Bill.
Piuttosto sarebbe interessante conoscere qualche parametro che caratterizza i modelli di cui al messaggio di Angelfly:
carico alare
motorizzazione ed eliche
ovviamente profili
velocità di volo
corse delle parti mobili
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