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12 dicembre 13, 16:02 | #4311 (permalink) Top | |
User Data registr.: 29-11-2013
Messaggi: 123
| Citazione:
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13 dicembre 13, 05:53 | #4312 (permalink) Top |
User Data registr.: 29-11-2013
Messaggi: 123
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ecco siccome sono malato mi sono rifatto i terminali con tanto di disegno su carta millimetrata per il gusto di disegnare ho appena finito di incollare i sandwich e domani li incollo alle due semi ali dello stabilizzatore. rimetto qui la coppia di terminali invece delle ali - quello di sx è parzialmente in ombra e sembra più sottile. |
13 dicembre 13, 17:16 | #4313 (permalink) Top |
User Data registr.: 07-12-2009 Residenza: Gubbio
Messaggi: 391
| Curiosità sui profili!!
Ciao a tutti, Vorrei chiedervi una curiosità, perchè all'epoca dei vari Kosmo, Komet, Galaxy si utilizzavano profili alari così spessi con motori che giravano tantissimo? Non sarebbe stato più redditizio mettere un profilo più sottile in modo da sfruttare la potenza del motore agli alti regimi? C'erano problemi legati alle velocità troppo alte del modello durante le figure acrobatiche? Vi chiedo questo perchè il trend attuale è quello di utilizzare profili sempre più sottili ovunque e mi chiedo quali siano le motivazioni... Scusate se dico immani castronerie o chiedo cose scontate, ma per un ragazzo come me cresciuto nell'epoca dei modelli precotti dove quasi nessuno costruisce più e nessuno giustifica scelte progettuali o costruttive, le domande vengono spontanee. Un saluto da un appassionato di modelli vintage, per farvi capire io sono uno di quelli cresciuti con i cataloghi della eurokit e con le broshure della supertigre in mano!! Vi seguo!! Matteo
__________________ Supertigre 34-40-45-51-2000-2300 ; Rossi 41r40t, r61 corsa lunga, r60 5t , asp ap09-S15a-S28a-S61a-Fs61ar- cox surestart, os 91fs, motore novarossi car adattato elica... |
13 dicembre 13, 19:52 | #4316 (permalink) Top | |
UserPlus | Citazione:
Gli evergreen NACA 0015, hanno spopolato per decenni, sia nella F3A che in modelli acrobatici da allenamento. Poi qualcuno ha cominciato a staccarsi dai soliti schemi, complice il diffondersi di nuovi profili, dedicati al modellismo, di programmi di elaborazione e grafica computerizzata. Devi capire che, all'epoca, ti disegnavi la centina su carta millimetrata, con la calcolatrice a batterie dove calcolavi le coordinate punto per punto e poi andavi ad unire i punti, con una precisione alquanto "ballerina". Di conseguenza, i progetti erano sempre "dalla parte del burro", con profili che tolleravano tranquillamente qualche millimetro in più quà e là o qualche colpo in più o in meno di tampone. Ricordo al campo, quando mi presentai con un modello veleggiatore personale con profilo pianoconvesso Clark Y, mi dettero del pazzo, dicendo che il pianoconvesso era troppo veloce, rispetto ai concavoconvessi, universalmente usati nei veleggiatori dell'epoca e per non parlare dei biconvessi, demonizzati come profili per superesperti, troppo veloci e difficili da gestire. Ripensandoci ora, mi viene da sorridere ma all'epoca, quello era il comune pensiero e a parte rarissimi "pionieri sperimentatori", nessuno si muoveva da quelle poche certezze che, in ogni caso, generavano quasi sempre buoni modelli dalle buone prestazioni. | |
14 dicembre 13, 16:38 | #4317 (permalink) Top | |
User Data registr.: 26-05-2011 Residenza: milano
Messaggi: 879
| Il disegno del Morris? Citazione:
Ho fatto scannerizzare il disegno in PDF che è composto da due tavole. La prima è l' ala ed il file è grande 21.5 Mb La seconda è la fusoliera ed è grande 50 Bb Per ora vi posto due immagini ricavate dal Pdf. Poi se mi consigliate una soluzione (non sono molto pratico) posto i file. Le correzioni in fusoliera sono evidenti, è stato allargato il frontale, stretta la fusoliera, abbassato il direzionale in alto ed aumentata la parte bassa, cambiata la linea inferiorte della fusoliera, aumentato lo spazio per i carrelli retrattili ( anche nell'ala) Nell'ala sono ipotizzati gli alettoni strip e la sede per i retrattili. I tipi di profili sono scritti sulle parti. Concordo con Pino sul fatto che i disegni delle riviste siano diversi in molti particolari. Il primo motivo è che moito spesso i profili delle ali venivano forniti diversi e poi perchè nelle varie copie con vecchie tecnologie, su carte estensibili, con riduzioni fotografiche ecc. le dimensioni variavano notevolmente. Se ne frattempo avete domande o verifiche............. Saluti Franco | |
14 dicembre 13, 17:12 | #4318 (permalink) Top | |
User Data registr.: 26-05-2011 Residenza: milano
Messaggi: 879
| Citazione:
Le ho salvate. Complimenti, a quanto pare stai facendo un ottimo lavoro. Ciao Franco | |
14 dicembre 13, 20:03 | #4320 (permalink) Top | |
User Data registr.: 26-05-2011 Residenza: milano
Messaggi: 879
| Citazione:
Permettimi di farti i miei complimenti per la domanda e per la questione che hai posto. Per risponderti si dovrebbe scrivere un libro ma , senza la pretesa di conoscere la Verità assoluta, provo a risponderti dopo aver frugato tra i miei vecchi documenti e riviste e dopo aver discusso con qualche amico. Il primo Campionato mondiale RC fu disputato a Dubendorff in Svizzera nel 1960. Fu vinto da un giovane americano ED Kazmirsky con il modello Orion con un motorino da .45 e con il radiocomando ORBIT. La tecnologia rc di allora era "ad impulsi" quindi non proporzionale. Per forza di cose, i modelli dovevano essere leggeri, lenti e stabili. Dopo 2 anni , nel 1962 in Gran Bretagna si svolse il secondo campionato del mondo, con modelli similari ma con la radio Orbit Superhet che era una via di mezzo tra quella ad impulsi ed un nuovo sistema pseudo proporzionale. Il vincitore fu Tom Brett con il Perigee. Nel 1963 (solo un anno dopo) si svolgeva in Belgio il terzo C.M. vinto da Ralf Brooke con un modello simile ai precenti ma con un rivoluzionario sistema di comando radio non più ad impulsi e prodotto sempre dalla Orbit. Nasceva in quell'anno il primo radiocomando proporzionale della storia. Nel 1965 in Svezia si svolgeva il quarto CM vinto ancora da Brooke con la radio proporzionale Orbit ed un nuovo motore, il Merco 61 ed un nuovo modello che era il Crusader. Comparivano anche altre radio. Era cambiato il programma acrobatico con l'iserzione di nuove figure ed in conseguenza si cambiavano i modelli. La caratteristica costante era la plasticità e la lentezza del volo. Era una esigenza obbligata dai mezzi tecnici disponibili e dai metri di giudizio. Pur migliorando tecnicamente, ma sostanzialmente rimanendo tutto invariato nelle filifofia di volo, si arriva al 1971 e poi al 1973 con il CM in Italia...a Gorizia. Qualcuno nota che un giovane pilota, di nome Hanno Prettner eseguiva un programma dolce e plastico ed abbastanza ampio. Il motore era un Rossi 60 Rear Intake ed il modello era il Super Sicroly II del peso di quasi 4 kg al decollo. Usava poco più di mezzo motore nei raccordi e dava il massimo in entrata in figura. Nella parte in discesa della figura usava gli aerofreni per mantenere costante la velocità del modello. Nelle figure alte e dove tutti erano in crisi, riusciva ad avere ancora una buona velocità. Solo nel 1975 qualcuno scoprì che il novo modello, Il Curare aveva assottigliato i prifili alari ma non solo, cambiava ali con tipi di profili diversi in funzione del tipo e luogo di gara. Per lui era importante la lentezza oltre alla precisione delle manovre. Come ti hanno già detto, fino al 1984 e forse anche dopo, il profilo maggiormente usato era il Naca 0015 in quanto era quello che garantiva un volo onesto ed in linea ai regolamernti del tempo. Degli anni successivi non conosco molto. La mia esperienza riprende nel 1999. Trovo tutto cambiato. Mi dedico ad una piccola ed hobbistica produzione di eliche utilizzando le mie esperienze passate. Le mie eliche, erano di misura nettamente diversa da quelle che usvo con i 10cc. Dopo vari test e sperimentazioni, con l'aiuto anche di vecchi e nuovi amici avevo prodotto qualcosa di innovativo. Le mie eliche furono usate da Silvestri, Friggeri e Selva nel campioonato Europeo F3A del 2000 oltre ad avere anche un buon successo commerciale. Fu la prima volta nella storia ( e credo anche l'ultima) che l'Italia fu prima a squadre in un campionato internazionale F3A. Da allora ho ripreso a volare ed ancora oggi lo faccio. Uso i precotti elettrici ma solo quelli di Sebart. Pur avendo ali di spessore 7% o 10% al massimo, sono docili e non stallano mai. La potenza dei motori è sempre sorprendente. Il freno aerodinamico lo si ottiene con le enormi eliche che il motore elettrico ti consente. In definitiva, si può volare come mai era stato possibile. Forse, come tu dici, se ci avessimo pensato prima in modo più industriale.... chissa'.....!!. A pesto Franco SALA | |
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