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Vecchio 25 gennaio 12, 12:45   #1281 (permalink)  Top
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Ah certo: se prendi in pista non hai un problema ma se la fai lunga, oppure atterri in un campo di volo erboso e/o a causa di una piantata ti trovi tra il grano allora è tutta un'altra musica. Ricordo dell'avena semi secca che si abbarbicò a tal punto sulla molla dei miei Bertolani retrattili che mi strappò i supporti su entrambe le semiali. Quello anteriore invece era talmente tosto che mi si piegò solamente la barretta di acciaio armonico tra meccanismo del retrattile e zampetta.
Da allora se non si arriva in pista ho capito che è meglio farlo a carrelli chiusi.

In ogni caso se immaginiamo un'ala intatta e senza fori di carrello ricordo perfettamente che si univano le semiali mettendo della fibra e basta al centro. Eppure nessun Cessna si è mai rotto in volo. Ma neanche ho mai visto un Veltro di Belloni esplodere mai in volo.

Mario (Belloni) vola sempre con dei comandi limitati ed è molto dolce nelle manovre. Ad esempio non l'ho mai visto autoruotare a causa di una manovra troppo secca, neanche nelle figure quadre.

Circa le sollecitazioni a cui viene sottoposta un'ala non mi torna qualcosa.
Vero che gli aerei acrobatici veri alle volte tirano anche 10 G pertanto se questo succedesse anche ad un modello che pesa 3,8 kg è chiaro che la sua ala dovrebbe sopportare un peso di 38 kg. Io dico che 38 kg applicati al centro di un'ala di un Galaxy la chiudono in due.
Immaginando dei pacchetti di sale da 1 kg distribuiti su tutta l'ala con due persone che la sostengono all'estremità già mi convince di più ma 38 kg sono comunque tanti.
Qual'è la formuletta che permette di calcolare a spanne il carico su un modello dato peso, velocità e raggio di curvatura? Chi la sa al volo?

Cg
Certamente se atterri fuori pista...
manca un editor per le equazioni qiundi scrivo per esteso: accelerazione = velocità angolare al quadrato x raggio = velocità istantanea al quadrato / raggio, per avere la forza basta moltiplicare accelerazione per massa.
nel caso che citi tu (3.8 kg x 10 g) la forza da applicare su ogni semiala è di circa 19 kg e, visto che l'ala è rastremata e delle volte ha anche una leggera svergolatura o cambio di profilo (tutto per ottenere una distribuzione quanto più ellittica della portanza) va applicata non al centro della semiala ma un po' più vicino alla radice, si potrebbero fare i conti ma con un calcolo spannometrico risulta circa il 42 % della semi apertura alare.
okkio che un modello da 3.8 kg che vola a 160 kmh per raggiungere 10 g deve fare un looping con un raggio di 20 metri, sembra un po' poco.
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Vecchio 25 gennaio 12, 12:55   #1282 (permalink)  Top
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Personalmente le piastre per il fissaggio dei carrelli le faccio come Josseff, mai avuto problemi e comunque, preferisco, in caso di atterraggio fuori pista chiudere i carrelli, al massimo rompo l'elica ma non strappo via nulla
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Vecchio 25 gennaio 12, 13:03   #1283 (permalink)  Top
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Personalmente le piastre per il fissaggio dei carrelli le faccio come Josseff, mai avuto problemi e comunque, preferisco, in caso di atterraggio fuori pista chiudere i carrelli, al massimo rompo l'elica ma non strappo via nulla
A fare i calcoli sono una schiappa
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Vecchio 25 gennaio 12, 14:55   #1284 (permalink)  Top
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Personalmente le piastre per il fissaggio dei carrelli le faccio come Josseff, mai avuto problemi e comunque, preferisco, in caso di atterraggio fuori pista chiudere i carrelli, al massimo rompo l'elica ma non strappo via nulla
una volta mi è rimasto incastrato un carrello e sono atterrato fuori pista pensando che l'erba fosse meno dannosa dell'asfalto ihih non contavo eventuali pietre o ostaboli... mi mancavano 10 cm di bordo d'attacco da una parte e un palmo di copertura nell'altra semiala ihih

in generale meglio non fare fuoripista ihih
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Vecchio 25 gennaio 12, 15:05   #1285 (permalink)  Top
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una volta mi è rimasto incastrato un carrello e sono atterrato fuori pista pensando che l'erba fosse meno dannosa dell'asfalto ihih non contavo eventuali pietre o ostaboli... mi mancavano 10 cm di bordo d'attacco da una parte e un palmo di copertura nell'altra semiala ihih

in generale meglio non fare fuoripista ihih
Beh di carrelli strappati atterrando in pista non ne ho mai visti
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Vecchio 25 gennaio 12, 16:39   #1286 (permalink)  Top
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Cari Amici
Azz.......Carrelli.....forze.......fuoricampo..... ..ali e smiali.... ragazzi non obbbesi.....forza G..........poi Punto G.......meglio ll ponte o la galleria? Il buco da sempre tanta allegria........

Tornando a cose più serie..gli acrobatici " Veri" sono progettati per un massimo di 10G sia positivi che negativi.
Non esiste nessun pilota civile che possa resistere a simili accellerazioni gravitazionali.

Al massimo, e senza tute ed accessori vari, si potrebbero raggiungere i 3/4 positivi e -2/3 negativi e SOLO per pochi secondi. Questi dati variano per ogni singolo pilota, ed in funzione dello stato fisico , età, sesso, ecc.

Venendo a noi ed ai i nostri modelli, in un programma F3A non si raggiungono MAI i 3G positivi e negativi. In passato abbiamo fatto molti test con accelerometri ed amenicoli vari e non abbiamo mai letto valori più alti.

Altri valori di accelerazione gravitazionale ovvero aumento di peso occasionale, si hanno in un Crash o in situazioni anomale.
Se poi si vuole irrobustire per resistere a tutto, ogni consiglio è benvenuto , anzi apriamo una discussione su come si lavora la ghisa

Per chi non lo ricordasse, l'ala in volo si comporta come una trave incastrata ad una estremità e caricata uniformemente.
La formula di calcolo è:
(WL³) / (8EI)
W= Carico complessivo sulla trave
L³= Lunghezza della trave alla terza
E = Modulo elastico del materiale
I = Momento di inerzia della sezione cha sarebbe il profilo all' attacco

Ciaoo
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Vecchio 25 gennaio 12, 17:03   #1287 (permalink)  Top
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Cari Amici
Azz.......Carrelli.....forze.......fuoricampo..... ..ali e smiali.... ragazzi non obbbesi.....forza G..........poi Punto G.......meglio ll ponte o la galleria? Il buco da sempre tanta allegria........

Tornando a cose più serie..gli acrobatici " Veri" sono progettati per un massimo di 10G sia positivi che negativi.
Non esiste nessun pilota civile che possa resistere a simili accellerazioni gravitazionali.

Al massimo, e senza tute ed accessori vari, si potrebbero raggiungere i 3/4 positivi e -2/3 negativi e SOLO per pochi secondi. Questi dati variano per ogni singolo pilota, ed in funzione dello stato fisico , età, sesso, ecc.

Venendo a noi ed ai i nostri modelli, in un programma F3A non si raggiungono MAI i 3G positivi e negativi. In passato abbiamo fatto molti test con accelerometri ed amenicoli vari e non abbiamo mai letto valori più alti.

Altri valori di accelerazione gravitazionale ovvero aumento di peso occasionale, si hanno in un Crash o in situazioni anomale.
Se poi si vuole irrobustire per resistere a tutto, ogni consiglio è benvenuto , anzi apriamo una discussione su come si lavora la ghisa

Per chi non lo ricordasse, l'ala in volo si comporta come una trave incastrata ad una estremità e caricata uniformemente.
La formula di calcolo è:
(WL³) / (8EI)
W= Carico complessivo sulla trave
L³= Lunghezza della trave alla terza
E = Modulo elastico del materiale
I = Momento di inerzia della sezione cha sarebbe il profilo all' attacco

Ciaoo
Franco

no mi sembra che l'ala si compori come una trave caricata uniformemente: una trave ha momento d'inerzia costante (visto che la sezione è costante), un'ala no se è rastremata (ed il momento d'inerzia varia col quadrato dello spessore quindi parecchio), quanto al carico uniforme ti ricordo che un ala, per minimizzare la resistenza indotta, deve avere una distribuzione della portanza (carico) ellittica, se è uniforme non è una buona ala.
e a voler fare i fini i materiali anisotropi (legno e compositi) hanno in genere muduli elastici diversi a trazione e compressione, questo rende inutilizzabili le classiche formule di statica e necessarie le analisi ad elementi finiti.

Ultima modifica di wikipiero : 25 gennaio 12 alle ore 17:06
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Vecchio 25 gennaio 12, 17:44   #1288 (permalink)  Top
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no mi sembra che l'ala si compori come una trave caricata uniformemente: una trave ha momento d'inerzia costante (visto che la sezione è costante), un'ala no se è rastremata (ed il momento d'inerzia varia col quadrato dello spessore quindi parecchio), quanto al carico uniforme ti ricordo che un ala, per minimizzare la resistenza indotta, deve avere una distribuzione della portanza (carico) ellittica, se è uniforme non è una buona ala.
Ciao Piero,
Innanzitutto, i miei complimenti per i tuoi lavori.
Credo che la ditta sia tua o della tua famiglia, che poi è la stessa cosa e costruite delle cose favolose.

C'è un poco di confusione.....
Il momento d' inerzia è un fondamentale per i calcoli delle inflessioni delle travi di qualsiasi forma. Quindi si considera SEMPRE la forma della sezione della trave prossima alla fine del vincolo che è quella con maggiore carico.
La nostra semiala è una trave bloccata ad una estremità e caricata uniformemente se di pianta rettangolare oppure con carico variabile se rastremata. ( Il totale in Kg. è sempre quello....non cambia)
Se il modello vola bene o meno, non è in discussione, quello che si sta discutendo è se l' ala si piega e si rompe in volo e con quale carico, si discute se è bene tagliare l'obece della copertura o se il polistirolo è resistente o no.....
Per mia esperienza personale, la migliore costruzione in assoluto è quella con longheroni e centine, poi viene quella con il polistirolo, ma prima di ricoprire, una volta si usava inserire tutto il necessario.
Oggi ci troviamo con polistirolo ricoperto con obece. Bisogna tagliare per inserire Carrelli, servi ,ecc. e con Mario che ci ha rivitalizzato...
Per chi non lo sapesse , esiste anche un tessuto in fibravetro da 25gr. al Mq. che se impregnato con pari peso di resina bicomponente, può essere utilizzato per ricoprire ali e piani di coda con aspetto estetico e robustezza superiore......

Saluti FS
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Vecchio 25 gennaio 12, 18:01   #1289 (permalink)  Top
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Ciao Piero,
Innanzitutto, i miei complimenti per i tuoi lavori.
Credo che la ditta sia tua o della tua famiglia, che poi è la stessa cosa e costruite delle cose favolose.

C'è un poco di confusione.....
Il momento d' inerzia è un fondamentale per i calcoli delle inflessioni delle travi di qualsiasi forma. Quindi si considera SEMPRE la forma della sezione della trave prossima alla fine del vincolo che è quella con maggiore carico.
La nostra semiala è una trave bloccata ad una estremità e caricata uniformemente se di pianta rettangolare oppure con carico variabile se rastremata. ( Il totale in Kg. è sempre quello....non cambia)
Se il modello vola bene o meno, non è in discussione, quello che si sta discutendo è se l' ala si piega e si rompe in volo e con quale carico, si discute se è bene tagliare l'obece della copertura o se il polistirolo è resistente o no.....
Per mia esperienza personale, la migliore costruzione in assoluto è quella con longheroni e centine, poi viene quella con il polistirolo, ma prima di ricoprire, una volta si usava inserire tutto il necessario.
Oggi ci troviamo con polistirolo ricoperto con obece. Bisogna tagliare per inserire Carrelli, servi ,ecc. e con Mario che ci ha rivitalizzato...
Per chi non lo sapesse , esiste anche un tessuto in fibravetro da 25gr. al Mq. che se impregnato con pari peso di resina bicomponente, può essere utilizzato per ricoprire ali e piani di coda con aspetto estetico e robustezza superiore......

Saluti FS
Ciao FAI 6710
Grazie per i complimenti. Come sai dei miei lavori? La ditta è mia e messa in piedi da me.
La questione del momento d'inerzia e della distribuzione di carico non è una questione di sesso degli angeli: hai completamente ragione sul fatto che il momento flettente è massimo alla radice dell'ala ma questo non implica necessariamente che il quel punto sia massima anche la tensione sulle pelli di obeche, la tensione dipende fortemente dallo spessore dell'ala, forse anche per questo motivo gli aerei di linea hanno degli spessori notevolissimi alla radice dell'ala. di fatto si dimostra che in caso di ala con distribuzione del carico (e della corda) ellittica e profilo costante (omotetico) anche la tensione sulle pelli è massima alla radice e quindi hai ragione quasi sempre. Questo almeno per i metalli, per i materiali anisotropi la questione è differente. A questo punto divago un attimo e me la tiro: il prossimo veleggiatore da pendio che farò avrà anche una analisi FEM estremamente sofisticata (amici di Coppa America si sono offerti gratis), guustificata dal tipo di costruzione veramente estrema. I risultati saranno pubblicati a vantaggio di tutti quelli che avranno voglia di leggerli.
wikipiero non è collegato  
Vecchio 25 gennaio 12, 20:42   #1290 (permalink)  Top
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Ciao Piero
Ho visto i tuoi lavori sul forum e Cristiano mi ha parlato di te....
Ancora un Bravo.......
==========

Detto questo, non te la tirare......rischieresti di staccartela!!

Scherzi a parte, io ti parlo di momento d' inerzia e tu rispondi Momento flettente......
Piero.......sono cose totalmente diverse da quello che descrivi.
Il tuo concetto è corretto perchè è riferito alla tensione superficiale di una struttura soggetta a flessione, inoltre l'argomento è complesso e non può essere liquidato i tre parole.
Ho esposto solo una formula "Elementare" per far capire ai più ( architetti compresi...) che non si può appoggiare un'ala su due sedie e farci salire in centro un bambino di 34Kg.

Che tipo di FEM userai per i materiali ortotropi e per calcolarti il tuo nuovo veleggiatore?
Saluti
Franco SALA
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