26 ottobre 09, 09:03 | #61 (permalink) Top | ||
User | Citazione:
Il monotipo non deve essere necessariamente un rottame o un gommolo. Anzi, tutt'altro. Si potrebbe individuare un modello commerciale di buone prestazioni (e relativa motorizzazione) o, come è avvenuto nel volo a vela "full size", progettare un modello che poi può essere prodotto in kit o autocostruito da chi se la sente. Quest'ultima soluzione è nel nostro caso impraticabile perché mancano i numeri e oramai in Italia nessuno produce più nemmeno una cerniera. Citazione:
L'italiano, se non ha un vantaggio competitivo (reale o psicologico) dato dallo strumento, si sente mancare la terra sotto i piedi. Io sono convinto che se si trovasse un'azienda in grado di fornire un modello performante ad un prezzo ragionevole e uno sponsor che metta in palio un montepremi una categoria monotipo potrebbe attecchire e attirare nuovi concorrenti. E questo ragionamento lo ritengo valido per qualunque specialità. Autonomy compresa.
__________________ Francesco P. A.K.A. Pampa "Anyone who's not interested in model airplanes must have a screw loose somewhere" (Paul MacCready) | ||
26 ottobre 09, 09:38 | #62 (permalink) Top | |
User | Ampia base d'Utenza: Quanto dici è vero, solo in parte influenza lo sviluppo di una categoria. Per avere tanti concorrenti, è necessario che la categoria sia attraente per un pubblico Ampio, più ampio dei soli fortemente motivati a confrontarsi, e che comprenda anche parecchi cui la categoria interessi, faccia viaggiare l'immaginazione, piaccia più di atri generi, cioè una BASE da cui possano venir fuori i concorrenti, magari aiutati, stimolati dagli amici dello stesso campo di volo, con gli stessi interssi di condividere il divertimento, la sfida ! Ma finchè una categoria presenta dei limiti, anche se apparenti, ad esempio di portafoglio, di investimenti in rapida continua evoluzione, di attrezzature, di sempre nuovi ritocchi al regolamento, che necessitano una certa base esperienziale imprescindibile, ecc... , resta difficile Ampliarla. Per ampliare una categoria, bisogna portarla alla poprtata di una maggior utenza, proprio riducendo le difficoltà e gli aspetti più ostici, possibilmente facilitandoli laddove possibile. Una categoria per non essere una "moda passeggera" deve avere dei contenuti di FORTE attraenza. L'Elettrico di per se ha il vantaggio di raccogliere "il più ampio bacino di utenti" possibile, specie in Italia, dove i motori contanto eccome (Ferrari, Valentino...), fatto sta che a tutti piace l'idea di affidarsi al Mutur e di poterlo spremere per far salire il tasso di adrenalina (cosa che però l'Autonomy non promette ormai più, anche se qualcuno vorrebbe tornare alle inutili salite a candela...., che però non sono adatte al volo in Terminca !) E poi vuoi mettere la sicurezza che da il motore rispetto a modelli che non ce l'hanno ?? In tantissimi sono attratti da tale aspetto .... Antonio. PS: per la seconda parte : ma sei proprio sicuro-sicuro che l'Autonomy sia nata "per permettere a modelli diversi (anche e soprattutto commerciali) di giocare assieme" punto e basta ??? Che non sia stato solo un'idea iniziale di molti, poi moolto enfatizzata, ma sempre con chiaro in testa ai più competitivi quanto ho esposto ? Citazione:
Ultima modifica di andreis : 26 ottobre 09 alle ore 09:46 | |
26 ottobre 09, 11:14 | #63 (permalink) Top |
User |
L'ampliamento della categoria in Italia, se si parla di veleggiatori, e' pressoche' impossibile. Il modellista standard (per non parlare del non addetto ai lavori) ha una percezione della cultura aeronautica molto particolare. Se non si parla di acrobazia, caccia, elicotteri, l'interesse scema immediatamente verso lo 0. Non saprei dire per quale motivo cio' avvenga, ma in Italia avviene piu' che nel resto del mondo. Sara' perche' lo spettacolo, l'immagine e l'apparenza sono percepite piu' della bellezza del volo o delle caratteristiche tecniche. Detto cio', bisogna ragionare su quale vuole essere lo scopo di una categoria.
Nel secondo bisogna escogitare qualcosa che abbia attrattiva estetica, che permetta poca spesa e poco se non nessun allenamento. Ora, se la categoria vuole essere un veicolo per la commercializzazione di prodotti su larga scala, la seconda scelta e' obbligata. Se al contrario serve a creare ottimi piloti/modellisti, purtroppo il numero di partecipanti sara' sempre basso, i costi elevati e l'impegno altrttanto e si sentiranno sempre le proteste di chi vorrebbe essere al top, ma non ci riesc, vuoi per motivi economici, vuoi per mancanza di tempo, vuoi (perche' no) per mancanza di talento personale... Quando una qualsiasi attivita' ludica diventa competitiva, volerla 'tarpare' per mantenerne un profilo basso normalmente non porta vantaggi, ma solo meteore che ci si avvicinano per provare (e poi si stufano) e altri che al contrario si stufano di non aver modo di migliorare ! Dimenticavo: e' sufficiente osservare chi si avvicina agli alianti. Tutti cecano il modello acrobatico, veloce, stramotorizzato, che sia indistruttibile, termicatore, che costi poco etc...... Di piloratlo.. NON SE NE PARLA PROPRIO !!
__________________ Associazione Sportiva GRUPPO AEROMODELLISTICO VST - Volare su Tetti http://www.vst-aero.it - Per i poco intelligenti non indica 'i tetti', ma il Comune in cui ha sede il campo volo (Tetti Neirotti) che dista piu' di 750 mt. dalla pista. Ultima modifica di dtruffo : 26 ottobre 09 alle ore 11:17 |
26 ottobre 09, 11:29 | #64 (permalink) Top | |
User | Citazione:
HO TROVATO!!! Facciamo il monotipo con un Fox o uno Swift motorizzato. Dubito che riesca a fare sei minuti però!!!! Scherzi a parte, è vero. Tutti invasati a fare il Dynamic Soaring, ma quando c'è da grattare perché le condizioni scarseggiano cadono come mattoni. Peraltro io dovrei stare zitto perché sono uno scarso. Feci due o tre gare di RCV all'epoca dei Givone, Lorenzoni, Villani e Co. e mi contesi costantemente l'ultimo posto in classifica con il padre di Davide Spadoni. Vorrei replicare in Autonomy. Tanto credo che l'ultimo classificato serva sempre...
__________________ Francesco P. A.K.A. Pampa "Anyone who's not interested in model airplanes must have a screw loose somewhere" (Paul MacCready) | |
26 ottobre 09, 12:10 | #65 (permalink) Top | |
User Data registr.: 18-08-2006 Residenza: Cremona
Messaggi: 1.949
| Citazione:
un discreto numero di modellisti ma pochi agonisti sicuramente un problema culturale : su sfugge dal confronto diretto per evitare appunto il "confronto" se io con il mio acro, elicottero, aliante, volo da solo al mio campo sono sicuramente il migliore .. chi me lo fa fare a confrontarmi con gli altri per scoprire che sono in realta' una pippa ? meglio "credere" di essere bravi piuttosto che scoprire di non esserlo le categorie agonstiche contano pochissimi praticanti ai campionati nazionali , la piu' numerose credo siano la F3A e la F3J con un numero di agonisti fra 30 e 40 altro aspetto non trascurabile : l'ampia scelta specialistica disponibile e la facilita' di passare da una categoria all'altra una volta le categorie erano poche : colo libero, vcc, le prime categorie RC adesso l specialita' sono molte di piu' una volta ci si costruiva il modello , e quel modello doveva durare il piu' possibile perche' era costato fatica ; adesso c'e' il pronto all'uso e si fa alla svelta a stufarsi dell'eli per passare ad un acro o ad un aliante dunque individuare il proprio personale interesse e' il primo obiettivo ; sta poi a chi gestisce le varie specialita' cercare di non farsi scappare quei pochi "clienti" abbiamo visto che non funziona puntare sulle cose troppo semplici e troppo economiche ; sono state fatte alcune garettine con gli Easy gliders (denis promotore) ; sicuramente divertenti ma poco appaganti (il volo spesso risultava essere una inesorabile planata di 2/3 minuti) e soprattutto costava piu' una trasferta per partecipare ad una gara del valor del modello utilizzato la Autonomy ha rappresentato una ottima alternativa : sfruttando il successo dei moteri elettrici, la semplicita' di uso degli stessi, ed anche i costi in un certo senso limitati ; e cosa non da poco la possibilita' di volare molt nel corso di una gara : 10/12/15 voli e piu' sono un buon rapporto al tempo speso per spostarsi per raggiungere il luogo di gara adesso si e' pero' arrivati ad un bivio : mantenere il concetto "entry level" in modo da richiamare piu' persone con il "costo ridotto" o puntare alla "tecnologia" per sollecitare gli "utenti" a migliorarsi sia come tipo di modelli da utilizzare sia come stile di volo ? quest'ultima ha pero' lo svantaggio di prevedere sicuramente costi superiori alla prima ; e' vero che a volte capita di trovare degli F3J usati, ma in genere vengono riciclati nella categoria stessa, per alimentare i new entry ; un F3J usato non sempre e' supereconomico; i modelli sono molto robusti ed in genere hanno una vita operativa abbastanza elevata ; anche un modello di due anni puo' sembrare pari al nuovo se non ha subito particolari shock e' forse piu facile recuperare qalche cadavere da resuscitare ; un ala danneggiata con il longherne intaccato diventa difficilmente riutilizzabile in F3J ; per un elettrico questo problemi non ci sono ; ma anche qui non e' che siamo talmente tanti da disporre di un parco cadaveri infinito il problema principale e' che molto spesso la fusoliera e' difficilmente adattabile ; ci sono molti F3J con la fusoliera esageratamente stretta che per essere adattata all'elettrico richiederebbe un grosso lavoro di ricostruzione io credo che per poter mantenere in vita i due concetti sopra esposti ci si debba orientare su una soluzione come quella gia' proposta da Claudio, e cioe' la divisione in due categorie "standard" e "libera" ma forse gestendo la gara in modo separato, cioe' facendo volare i modelli delle due categorie solo parzialemente assieme si e' capito che un modello di provenienza F3J ha delle potenzialita' molto elevate, diciamo da un minimo di 15 ad un massimo di 30 ed oltre voli un modello "strandard" fra 10 e 15 ...forse non ha molto senso fare il mucchione, dove dopo due ore gli standard potrebbero aver finito ed i libera continuerebbero a volare io vedrei una cosa di questo tipo per i "libera" ; due finestre di 2 ore 11/13 - 14/16 per gli standard : una finestra unica di 3 ore : 12/15 in questo modo gli standard : vanno in volo quando qualcuno magari accreditato di maggior esperienza ha gia' lanciato dei segnali segnalando con il suo volo le zone migliori ; continuano nell'ora di pausa magari seguendo le indicazioni di qualche esperto che mentre sta mangiando il panino consiglia ai piloti in volo "vai di qua o vai di la" ma soprattutto si da "risalto" alla categoria stessa con un proprio spazio "temporale" ; cosa che si perderebbe nel volo fatto fra tutti assieme g.generali | |
26 ottobre 09, 12:12 | #66 (permalink) Top |
UserPlus Data registr.: 10-04-2004 Residenza: Brescia
Messaggi: 9.730
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Mi sono trattenuto dall'esprimere pareri o commenti fino ad ora (sento qualcuno che dice: "continua così!") perché coinvolto più emotivamente che praticamente, a parte l'unica presenza in gara a Torino lo scorso anno, dove, peraltro ho battuto il record di 'parcheggio sull'albero più alto'! Ma forse anche questo primato mi è stato soffiato da Umberto a Cremona! Dopo aver letto i commenti fin qui espressi da chi ha più titolo di me, ho le idee ancora più confuse, però voglio raccontare come è nato il mio interessamento a questa formula. Per natura non amo la competizione quando questa è spinta a livelli esagerati; forse anche perché conscio che questa richiede una costanza ed una pratica 'maniacale' per poter primeggiare o quantomeno stare tra i primi. Io sono invece tutto l'opposto: mi incuriosisco su mille cose diverse e, esaurita la curiosità, rivolgo la mia attenzione su un'altra. Quando lessi la prima volta dell'esistenza di questa formula, ne fui 'inspiegabilmente' attratto; forse, però, la spiegazione è molto semplice: - una gara con pochi aspetti burocratici; non occorrono tessere sportive, associazioni a Enti, Federazioni, non bisogna essere belli, biondi e con occhi azzurri, etc.. OK, fa per me! - aspetto tecnico (motori, riduttori, eliche, batterie da mettere assieme) prevalente sul resto; c'è da divertirsi a studiare la combinazione migliore e sperimentare i risultati praticamente. OK, fa per me! - saper governare il modello per farlo galleggiare in termica, e farlo atterrare ai piedi; questo non fa per me, ma devo imparare e spero di riuscirci, prima (meglio) o poi. OK, fa per me! - una gara tra 'gentlemen', basata sul rispetto e la fiducia reciproca (troppo ottimismo?), dove addirittura si può partecipare via e-mail, comunicando i risultati ottenuti 'privatamente'! Che bello, non è neanche necessario fare tante trasferte e la competizione diventa quasi solo contro se stessi! OK, fa per me! Vista la mia natura, è questo che vorrei da questa formula di gara e così vorrei che restasse/tornasse. Ora chiedo a Claudio ed a Eugenio: - Qual era l'obiettivo che vi eravate prefissato quando avete pensato a questa Autonomy? - Pensate che tale obiettivo sia ancora valido e raggiungibile pur con le 'evoluzioni' naturali o volute? - Oppure intendete spostare il tiro e rendere la gara più agonistica spingendo in alto tutti i limiti (modelli, condotta di gara)? A proposito di quest'ultima, devo fare qualche considerazione: - mi ha impressionato l'evoluzione subita dagli 'strumenti tecnici' per la gestione della gara: tabellone, biglietti etc. Un notevole sforzo da parte di Claudio ed Eugenio per rendere la gara meno 'artigianale' e per garantire l'esattezza dei risultati. Questo merita un plauso per il loro impegno. D'altro canto, però, il fatto che abbiano sentito la necessità di questa 'burocratizzazione' denota che, forse, lo spirito di gara tra gentlemen inizialmente auspicato, non è altrettanto apprezzato dai concorrenti che 'pretendono' la correttezza dei risultati. - lo spirito agonistico visto a Cremona, supera il mio limite naturale esposto all'inizio. Senza fare nomi (ma solo nickname), pikemax era una 'macchina da punti', grazie anche al suo aiutante; naturalmente avrebbe stravinto anche in assenza i tale condotta di gara, che tra l'altro gli è stata permessa, ma il suo risultato non sarebbe stato così eclatante. Praticamente il suo magnifico Pike ha fatto un solo atterraggio e 26 'touch-and-go'! Conclusione: riconoscendo le limitazioni imposte dal mio carattere, dagli scarsi mezzi tecnici e naturali( pollici), inizio a temere che neanche questa competizione sia indicata per me. Finirò di allestire (lentamente) il mio Castor e mi ci divertirò sicuramente in 'gare private', ma la partecipazione a quelle ufficiali non potrà essere così divertente come pensavo, qualora la formula si discosti troppo dalla formulazione iniziale.
__________________ Ciao, Piero. URL="www.educaunranocchio.org"]www.educaunranocchio.org[/URL] [/SIZE]onlus per il recupero di ranocchi cafoni cerca volontari da inserire nel proprio organico[/CENTER] |
26 ottobre 09, 13:18 | #67 (permalink) Top | |
Gran Decapo Data registr.: 18-03-2007
Messaggi: 14.606
| Citazione:
mi permetto di intervenire per fare un paio di osservazioni che non hanno niente da dire relativamente alla discussione in atto,ma che ,forse,potranno aiutare i diretti interessati a fare qualche considerazione. 1) è la seconda volta che leggo quanto scritto sopra,cioè che quando la trasferta costa più del modello l'interesse per la gara cala. Questo può significare solo una cosa:che l'interesse è proporzionale al costo del modello,quando il costo è proporzionale all'efficienza globale del modello. Qualsiasi formula si voglia proporre si finirà sempre in questa direzione. 2) Pikemax mi ha detto una volta,lui non se lo ricorda senz'altro ma a me la cosa è rimasta impressa,che quando la gara si fa interessante ed intende parteciparci,allora lui SI ARMA. E' logico se l'aforisma di De Coubertin,a cui ,probabilmente lo stesso non credeva, riguarda solo uno sparuto gruppo di inguaribili nostalgici. Lo ricordo qui :l'importante non è vincere,ma partecipare. Pace e bene. | |
26 ottobre 09, 13:19 | #68 (permalink) Top |
User |
A mio parere la modifica più urgente dovrebbe servire a riportare in equilibrio i tempi di volo e quelli a terra a ...fiutare le termiche. Molto interessante la soluzione di spezzare in due manches la gara con la "pausa spuntino" nel mezzo. Poi credo che la gestione della sicurezza in volo e alcune regole di comportamento quando si vola in roccoli di 10 modelli...andrebbero scritte sul regolamento, ormai la categoria ha raggiunto i 20 partecipanti a gara e l'organizzazione sul campo diventa indispensabile. Per le tipologie di modelli non vedo necessità di "castrare" la tendenza alla crescita tecnologica dei modelli, magari si potrebbe dividere tra modelli a due assi (entry level) e modelli pluriasserviti ;-)) ciao Patton |
26 ottobre 09, 13:34 | #69 (permalink) Top | |
User | Citazione:
I profili del Supra variano da uno spessore dell'8% alla radice della semiala al 6,5% in estremità. Inoltre il profilo è particolare,tollera male le imperfezioni e deve essere riprodotto pertanto meglio che sia possibile. Secondo me ha senso fare il Supra se si intende sposare la metodologia costruttiva di Drela (fibra su estruso). Per chi non ha mai visto il progetto originale: http://www.charlesriverrc.org/articl...upra_3view.pdf http://www.charlesriverrc.org/articl...supra_wing.pdf
__________________ Francesco P. A.K.A. Pampa "Anyone who's not interested in model airplanes must have a screw loose somewhere" (Paul MacCready) | |
26 ottobre 09, 14:08 | #70 (permalink) Top | |
User Data registr.: 05-11-2007 Residenza: EX TAXI DRIVER
Messaggi: 1.118
| Citazione:
così facendo possiamo veramente dare una mano a chi deve crescere ( io ) ed allo stesso tempo permettere un tranquillo svolgimento della gara senza troppi pericolosi affollamenti. Inoltre quelli come il sottoscritto trarrebbero grandi insegnamenti dall'osservazione di questi campioni , cosa che non puo' accadere volando contemporaneamente. Ciao P.S. Io ho cominciato a capir qual'cosa di atterraggi proprio guardando PikeMax, Indoor ecc. alla prima di CR dove il motore mi ha appiedato dopo il pimo volo.
__________________ SALUTE E SALUTI A TUTTI Ultima modifica di TaxiDriver : 26 ottobre 09 alle ore 14:11 | |
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