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Vecchio 09 febbraio 22, 10:23   #11 (permalink)  Top
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sono convinto che non hai esplorato un decimo delle possibilità offerte dal modello.
Forse non hai colto il senso della mia risposta.
Per provare ed impratichirsi con le miscelazione come vuole fare il nostro amico, serve un modello che ne abbia bisogno, in termica come in atterraggio e secondo me l'heron non è quel tipo di modello.

Poi sicuramente io non sono nessuno e non ho le capacità ne la voglia di approfondire tutte le peculiarità di un modello, sinceramente vado più a naso: se mi diverte ci gioco, se mi annoia lo vendo.
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Vecchio 09 febbraio 22, 10:26   #12 (permalink)  Top
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Magari!!!! Tutto quello che leggo e che imparo e' oro colato per me!!
vedo che scrivi da Roma, (beato te) hai bellissimi posti dove volare e diversi gruppi a cui fare riferimento. ricorda che vale più una giornata a volare con un amico esperto che un anno a sperimentare da soli. detto questo, parto con alcuni consigli.

1) impostazione e mode della radio:
spero per te che usi volare in mode1, ( non perché sia migliore o altro, ma solo perché è il mode più usato dagli aliantisti) se voli in mode1 passare al mode5 è relativamente facile e non traumatizzante. l'unica differenza tra i due mode, è che sullo stick destro avrai (oltre al comando degli alettoni) il comando proporzionale dei diruttori. il comando del motore puoi spostarlo su uno slide o su un interruttore, a scelta e come sei più comodo.

questo perché su un ALIANTE il motore dovrebbe solo servire a fare la quota di partenza e diventare, dopo aver svolta questo importante compito, solo un'utile massa utile al bilanciamento.
per come la vedo io, il volo propedeutico dovrebbe svolgersi sempre in questo modo:
1) lancio con motore acceso
2) raggiungimento quota di crociera e spegnimento del motore
3) volo veleggiato/ricerca di attività termica o esecuzione di manovre acro
4) una volta raggiunta una quota che si ritiene minima per tentare un avvicinamento corretto (non troppo bassi o lontani) si procede ad un atterraggio di precisione (impononendosi un obiettivo dove far fermare l'aliante)

il punto 4 è quello che ti insegnerà a gestire in volo l'uso degli spoiler (diruttori) nella fase di atterraggio.
come ti ho accennato nel messaggio precedente, i diruttori (nel tuo caso gli alettoni alzati contemporaneamente) servono per togliere portanza all'ala. in pratica,e in parole molto povere, è come se la porzione di ala interessata dalla lunghezza degli alettoni cessasse di esistere, riducendo la portanza dell'ala alla sola parte integra.
venendo a mancare una gran parte di portanza dell'ala si riduce drasticamente l'efficienza dell'ala stessa e avrai una sensibile perdita di quota senza incremento della velocità di avanzamento.

qui un breve video di un volo con un vero aliante, è un'esperienza che ti consiglio vivamente e che ritengo molto propedeutica

[YOUTUBE]https://www.youtube.com/watch?v=Go4stD-gPJQ/YOUTUBE]

spero ti sia stato utile, fammi sapere se devo proseguire
__________________
viva il volo libero
Sempre e solo puro, se va giù è perché sono stato pirla, ed è giusto che vada giù. (cit Xoni)
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Vecchio 09 febbraio 22, 10:53   #13 (permalink)  Top
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Forse non hai colto il senso della mia risposta.
Per provare ed impratichirsi con le miscelazione come vuole fare il nostro amico, serve un modello che ne abbia bisogno, in termica come in atterraggio e secondo me l'heron non è quel tipo di modello.
ho avuto in mano l'heron per un po'... vero, è un pacioccone e sente poco le variazioni del profilo, ma lo reputo (a differenza tua) un ottimo modello per impratichirsi con la gestione dei profili e sopratutto con l'uso del butterfly per atterraggi di precisione.


Poi sicuramente io non sono nessuno e non ho le capacità ne la voglia di approfondire tutte le peculiarità di un modello, sinceramente vado più a naso: se mi diverte ci gioco, se mi annoia lo vendo.
ognuno gioca come vuole, ma troppo spesso sento fare affermazioni del tipo "mi annoia, non fa acrobazia, è troppo facile..." da persone che non hanno neanche provato ad approfondire le caratteristiche e le possibilità di un modello

poi lo vedono volare in mano a qualcun'altro e ci rimangono male...
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Vecchio 10 febbraio 22, 00:22   #14 (permalink)  Top
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vedo che scrivi da Roma, (beato te) hai bellissimi posti dove volare e diversi gruppi a cui fare riferimento. ricorda che vale più una giornata a volare con un amico esperto che un anno a sperimentare da soli. detto questo, parto con alcuni consigli.

1) impostazione e mode della radio:
spero per te che usi volare in mode1, ( non perché sia migliore o altro, ma solo perché è il mode più usato dagli aliantisti) se voli in mode1 passare al mode5 è relativamente facile e non traumatizzante. l'unica differenza tra i due mode, è che sullo stick destro avrai (oltre al comando degli alettoni) il comando proporzionale dei diruttori. il comando del motore puoi spostarlo su uno slide o su un interruttore, a scelta e come sei più comodo.

questo perché su un ALIANTE il motore dovrebbe solo servire a fare la quota di partenza e diventare, dopo aver svolta questo importante compito, solo un'utile massa utile al bilanciamento.
per come la vedo io, il volo propedeutico dovrebbe svolgersi sempre in questo modo:
1) lancio con motore acceso
2) raggiungimento quota di crociera e spegnimento del motore
3) volo veleggiato/ricerca di attività termica o esecuzione di manovre acro
4) una volta raggiunta una quota che si ritiene minima per tentare un avvicinamento corretto (non troppo bassi o lontani) si procede ad un atterraggio di precisione (impononendosi un obiettivo dove far fermare l'aliante)

il punto 4 è quello che ti insegnerà a gestire in volo l'uso degli spoiler (diruttori) nella fase di atterraggio.
come ti ho accennato nel messaggio precedente, i diruttori (nel tuo caso gli alettoni alzati contemporaneamente) servono per togliere portanza all'ala. in pratica,e in parole molto povere, è come se la porzione di ala interessata dalla lunghezza degli alettoni cessasse di esistere, riducendo la portanza dell'ala alla sola parte integra.
venendo a mancare una gran parte di portanza dell'ala si riduce drasticamente l'efficienza dell'ala stessa e avrai una sensibile perdita di quota senza incremento della velocità di avanzamento.

qui un breve video di un volo con un vero aliante, è un'esperienza che ti consiglio vivamente e che ritengo molto propedeutica

[YOUTUBE]https://www.youtube.com/watch?v=Go4stD-gPJQ/YOUTUBE]

spero ti sia stato utile, fammi sapere se devo proseguire
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prima di tutto ci tengo veramente a ringraziarti per tutto il tempo che mi hai dedicato. Lo apprezzo davvero tanto!
Cerco di rispondere a quello che mi hai scritto:
Allora... il modellismo per me e' un riavvicinamento, lo praticavo da ragazzo, poi sono passato agli ultraleggeri con i quali ho volato gli ultimi 30 anni e ancora lo faccio. Pero' complice mio figlio che si sta' appassionando, ho ripreso a volare con i modelli, ma gli alianti che mi hanno sempre affascinato proprio per la sfida della ricerca del "sostentamento". E' un nuovo inizio per me e quindi mi definisco un "non giovanissimo principiante". Anche la mia esperienza di pilotaggio dei modelli di conseguenza lo e'.
Un po di teoria "reale" la conosco", ma penso che il modellismo sia un pochino diverso.
Di qui ne deriva anche il mio pilotaggio in mode 2. Non riesco proprio a cambiarlo.
Mi sto' divertendo molto con l' Easy Glider 4 e mi piace vedere come si comporterebbe nelle diverse situazioni.
Condivido totalmente il tuo pensiero sul percorso propedeutico, e sara' esattamente quello che faro'. Mi piacerebbe pero' saperne qualcosina in piu' da sperimentare poi sul campo. Esempio, ho capito che con gli alettoni entrambi in alto si perde quota rapidamente ma senza aumentare di velocita' (non ho pero' ancora capito se poco, medio o tanto), che non e' conveniente usarli come flap perche' l' ala verso le estremita' si comporta diversamente che alla radice. Quindi come posso rallentare in atterraggio?
Grazie ancora
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Vecchio 10 febbraio 22, 07:42   #15 (permalink)  Top
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prima di tutto ci tengo veramente a ringraziarti per tutto il tempo che mi hai dedicato. Lo apprezzo davvero tanto!
Cerco di rispondere a quello che mi hai scritto:
Allora... il modellismo per me e' un riavvicinamento, lo praticavo da ragazzo, poi sono passato agli ultraleggeri con i quali ho volato gli ultimi 30 anni e ancora lo faccio. Pero' complice mio figlio che si sta' appassionando, ho ripreso a volare con i modelli, ma gli alianti che mi hanno sempre affascinato proprio per la sfida della ricerca del "sostentamento". E' un nuovo inizio per me e quindi mi definisco un "non giovanissimo principiante". Anche la mia esperienza di pilotaggio dei modelli di conseguenza lo e'.
Un po di teoria "reale" la conosco", ma penso che il modellismo sia un pochino diverso.
Di qui ne deriva anche il mio pilotaggio in mode 2. Non riesco proprio a cambiarlo.
Mi sto' divertendo molto con l' Easy Glider 4 e mi piace vedere come si comporterebbe nelle diverse situazioni.
Condivido totalmente il tuo pensiero sul percorso propedeutico, e sara' esattamente quello che faro'. Mi piacerebbe pero' saperne qualcosina in piu' da sperimentare poi sul campo. Esempio, ho capito che con gli alettoni entrambi in alto si perde quota rapidamente ma senza aumentare di velocita' (non ho pero' ancora capito se poco, medio o tanto), che non e' conveniente usarli come flap perche' l' ala verso le estremita' si comporta diversamente che alla radice. Quindi come posso rallentare in atterraggio?
Grazie ancora
Li puoi usare come flap ma aumentando la resistenza in volo e non potendo atterrare attaccato all'elica come un ULM rischi piú danni che altro. Il sollevamento degli stessi di almeno 1,5cm comporta una perdita di portanza quindi una discesa rapida che si contrasta con il cabra senza troppi problemi di stallo perché gli alettoni alzati in parte lo contrastano.
Devi entrare nell'ottica che stai volando con un aliante e non con un aereo a motore per cui i cambiamenti aerodinamici comportano un aumento di resistenza che non contrasti con l'elica.
Ricapitolando: variazioni di profilo si fanno e si usano con utili benefici entro certi limiti.
Claudio
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"Il tempo non conta... conta quello che fai,
se lo fai bene!"
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Vecchio 10 febbraio 22, 09:35   #16 (permalink)  Top
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Allora... il modellismo per me e' un riavvicinamento, lo praticavo da ragazzo, poi sono passato agli ultraleggeri con i quali ho volato gli ultimi 30 anni e ancora lo faccio. Pero' complice mio figlio che si sta' appassionando, ho ripreso a volare con i modelli, ma gli alianti che mi hanno sempre affascinato proprio per la sfida della ricerca del "sostentamento". E' un nuovo inizio per me e quindi mi definisco un "non giovanissimo principiante". Anche la mia esperienza di pilotaggio dei modelli di conseguenza lo e'.
Un po di teoria "reale" la conosco", ma penso che il modellismo sia un pochino diverso.
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Mi sto' divertendo molto con l' Easy Glider 4 e mi piace vedere come si comporterebbe nelle diverse situazioni.
Condivido totalmente il tuo pensiero sul percorso propedeutico, e sara' esattamente quello che faro'. Mi piacerebbe pero' saperne qualcosina in piu' da sperimentare poi sul campo. Esempio, ho capito che con gli alettoni entrambi in alto si perde quota rapidamente ma senza aumentare di velocita' (non ho pero' ancora capito se poco, medio o tanto), che non e' conveniente usarli come flap perche' l' ala verso le estremita' si comporta diversamente che alla radice. Quindi come posso rallentare in atterraggio?
Grazie ancora
se voli con gli ultraleggeri, (su cosa voli?) è tutto più semplice.
non serve spiegarti niente della meccanica del volo, la nozione più importante del volo in generale (la manetta comanda la quota e la cloche la velocità) la conosci già, come dovrebbe già esserti chiaro che su un aliante, il motore viene sostituito dalla massa.
chiarito questo aspetto, che a te sembrerà banale, ma che per molti modellisti rappresenta la stregoneria del volo, provo a risponderti nel dettaglio.

la differenza sostanziale tra volarci sopra e radiocomandarlo è minima ma sostanziale...
radiocomandarli è molto più difficile mancano tutti i feedback che ti trasmette il corpo, mancano gli strumenti base a cui si fa affidamento nel volo, e se per la quota è relativamente facile ovviare con la vista (attenzione ai problemi di parallasse) per la velocità occorre molto più allenamento e sopratutto diventa estremamente importante la messa a punto del modello.

per quanta riguarda la quantità di perdita di quota durante l'utilizzo dei diruttori (nel tuo caso gli alettoni alzati) direi che, con l'easy glider, è sensibile ma non violenta. se dovessi quantificarla, direi che all'incirca dimezza l'efficienza. devi fare delle prove in volo livellato, e valutare tu quanto scende, probabilmente dovrai miscelare un minimo di comando a picchiare per livellare il volo.

non puoi invece rallentarlo oltre la velocità minima di sostentamento senza rischiare lo stallo.
l'unico modo sarebbe di ricavare dei flap e variare il profilo in modo estremo, ma sull'easyglider non ne vale assolutamente la pena. la sua velocità minima di sostentamento è già relativamente lenta e gestibile.
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Vecchio 11 febbraio 22, 13:12   #17 (permalink)  Top
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Volo su un P92, un ala alta molto docile e tranquillo.
Il volo reale e il modellismo hanno in comune solamente i principi fondamentali della fisica....e a volte manco quelli, ho visto volare veramente ferri da stiro che con le leggi a noi note hanno poco/niente a che fare. Poi....classico l'esempio del "calabrone" (l'insetto) lui non potrebbe mai volare, ma siccome non lo sa, continua tranquillamente a farlo. Posso chiederti qual'e stato il tuo percorso con gli alianti e attualmente con cosa voli, e dove?
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Vecchio 11 febbraio 22, 14:21   #18 (permalink)  Top
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Volo su un P92, un ala alta molto docile e tranquillo.
Il volo reale e il modellismo hanno in comune solamente i principi fondamentali della fisica....e a volte manco quelli, ho visto volare veramente ferri da stiro che con le leggi a noi note hanno poco/niente a che fare. Poi....classico l'esempio del "calabrone" (l'insetto) lui non potrebbe mai volare, ma siccome non lo sa, continua tranquillamente a farlo. Posso chiederti qual'e stato il tuo percorso con gli alianti e attualmente con cosa voli, e dove?
se ci pensi bene invece, i principi e la fisica sono assolutamente identici, le differenze sono essenzialmente due, nel modellismo non essendoci rischio diretto per il pilota si possono provare estremizzazioni impossibili nel reale, e i materiali a cui abbiamo accesso, che (in scala) hanno carichi di rottura follemente sproporzionati, (pensa solo ad un modello da F3J, che sopporta accelerazioni assolutamente impensabili per qualsiasi aereo full-size)


io ho iniziato ormai più di 40 anni fa, da minorenne, con un Aviomodelli VOR 250 seguito nei primi passi da un maestro dell'aeromodellismo Italiano (Nunzio Pompele)
poi a circa vent'anni durante una vacanza in francia il primo volo in aliante un ASK13 e il conseguente innamoramento, sfociato qualche anno più tardi nella partecipazione al corso alianti presso L'AVM, che purtroppo per motivi finanziari non ho portato a termine.
non aver conseguito il brevetto, non mi ha comunque impedito di volare come zavorra, mettendo insieme molte ore di volo.
un caro amico istruttore di volo mi invita spesso a volare con lui, e con lui ho provato diversi ultraleggeri tra cui il P92, negli anni ho anche collaborato a tempo perso, con un costruttore e bravo riparatore di ULM
circa vent'anni fa mi son riavvicinato agli alianti radiocomandati e al volo in pendio, e da allora non ho praticamente più smesso.

volo quasi esclusivamente "puro", ho in hangar una ventina di modelli (equamente distribuiti tra italia e Emirati arabi) di cui solo 4 motorizzati, due sono modelli da competizione F5J e Autonomy, poi ho un Park flyer e una semiriproduzione di un Piper che uso come idro e qualche traino sporadico

adesso volo quasi esclusivamente nel deserto, faccio qualche uscita sulle dune per ritrovare la gioia del volo di pendio.

la foto nel mio profilo mi ritrae alle falde dell'Annapurna con il fido Weasel di Dreamflight
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