25 gennaio 21, 21:45 | #61 (permalink) Top | ||
User Data registr.: 02-01-2004 Residenza: Vicino a Saronno
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| Citazione:
- RX X8R 15gr (usando la RX6 risparmio 10gr) - 2 servi da 6g 12gr - ESC 24gr - motore kda 20-22 61gr - elica 9x5, ogiva e portapale reisenauer 24gr - bowden 8gr - basetta portaservi, vitine, ecc. 6gr Citazione:
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25 gennaio 21, 23:46 | #62 (permalink) Top | |||
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Citazione:
Capito il bug: non avevo considerato la ricevente pesante + i bowden, basetta portaservi e vitine (credevo fossero già inclusi nella struttura), così come pensavo che il motore fosse 10 grammi in meno. Per l'elica più leggera avevo confuso il peso mozzo piccolo con le palette 8x6 che uso sul motore da drone con quello che serve per il tuo motore. Però... perchè non sostuire i bowden originali del kit con un bel tondino in carbonio da 1? Il lavoro è molto semplice e si risparmia un po' di peso che in coda non guasta mai e, grazie alla elasticità del tondino, il risultato è anche molto robusto. Una cosa tipo quella che ho fatto sul Picares dove nella guaina originale ho fatto passare un tondino da 1 di carbonio invece dell'acciaio del kit. Sul Picares mi ha permesso addirittura di arretrare la batteria per centrarlo nonostante la coda allungata e il timone maggiorato. (vedi abstract della relativa topic qui sotto) Citazione:
Citazione:
Infatti sto lavorando alla messa a punto di Serghey 2021 (che sarebbe il mio riserva del 2018 ri-editato con pod AGO e motorizzazione da drone) e, dopo l'alleggerimento, ho dovuto leggermente arretrare il baricentro e stravolgere un po' di regolazioni, incidenze e trimmaggi montando anche una batteria da 75 grammi al posto di quella da 110 originaria. Credo che la cosa sia spiegabile con il fatto che, avendo ridotto il peso, l'ala possa volare a CP inferiori e quindi occorra ridurre leggermente il diedro longitudinale per permetterglielo: il baricentro di conseguenza andrebbe un po' arretrato per mantenere la medesima velocità di volo. Poi non tutte le ali si comportano allo stesso modo, quindi probabilmente il dubbio si scioglierà ... provandolo. Potrebbe essere che, ottimizzandolo con cambiamenti minimi ma nei posti giusti, ti possa ritrovare un Introduction più "peso piuma" del previsto Attendiamo quindi le evoluzioni. Un salutone
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J | |||
27 gennaio 21, 21:49 | #63 (permalink) Top |
User Data registr.: 02-01-2004 Residenza: Vicino a Saronno
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| ...pronto al collaudo
Il modello è completo di tutto ed è pronto per il collaudo. Alla fine il modello completo di elettronica pesa: 813gr Fusoliera completa di deriva e stabilizzatore: 318gr Ala centrale: 207gr Semiali esterne (allungate per portare l'ala a 3m-60dm2): 144gr Con batteria da 800mAh (70gr) il modello in ODV pesa 883gr con il baricentro a circa 98mm dal BE e un carico alare di 14,7gr/dm2 Con batteria da 500mAh (50gr) il modello in ODV pesa 863gr con il baricentro a circa 105 mm dal BE e un carico alare di 14,4 gr/dm2 Il "vecchio" INTRODUCTION (950gr) vola con un baricentro a circa 95-100mm ma forse, come dice Claudio, potrò diminuire il diedro longitudinale e usare la batteria più leggera. Nuovi aggiornamenti dopo il collaudo. Ultima modifica di TermicOne : 27 gennaio 21 alle ore 21:53 |
28 gennaio 21, 14:07 | #64 (permalink) Top |
User Data registr.: 13-06-2009 Residenza: In Volo
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Caspita un ottimo risultato, sopratutto avendo usato tutto da scatola. Complimenti, vediamo come va con l'inside. Stavo ponderando, vedendo quella deriva cosi alta, con quella fusoliera lunga, con un bel braccio di leva, non pensate si possa abbassare la deriva di 6-8cm ? Si risparmierebbe in coda una quindicina di grammi
__________________ W la Valchiavenna Ultima modifica di Hotpower : 28 gennaio 21 alle ore 14:13 |
30 gennaio 21, 00:36 | #66 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Citazione:
Provo a condividere quanto ho scoperto nelle mie varie esperienze. Premessa Di solito un 2 assi è molto più difficile da far volare bene di un 3 assi dove il "melange" dei comandi con opportuni differenziali e mix può tranquillamente compensare anche un progetto "sbilanciato" (deriva troppo grande o troppo piccola per intenderci) perchè dire sbagliato è sempre una parola grossa e spesso fuori luogo. Dimensionamento del direzionale ed eventuali modifiche in corso d'opera. Se si pensa al direzionale come "comando" è chiaro che aumentandolo ne aumentiamo l'efficacia... però l'aumento di superficie genera anche altri effetti. Geometricamente aumentare la dimensione del direzionale corrisponde a spostare indietro il centro di spinta laterale e, quindi, aumentare la tendenza del modello a "infilare il muso" all'interno della curva e ad abbisognare di più cabra per tenere la stessa virata. L'altro effetto è per certi versi opposto, cioè aumenta la stabilità direzionale e lo smorzamento e quindi rende anche il modello meno propenso a ruotare sull'asse di imbardata. Credo che in un modello da termica si debbano privilegiare alcuni aspetti: la sua capacità di segnalarla, la prontezza a virare quando richiesto e, soprattutto, la capacità di spiralare in termica facilmente senza sprecare troppa energia. E qui si vede subito che la dimensione riveste un ruolo importantissimo: se il direzionale è troppo grande, il modello tende a virare più prontamente (a patto che abbia un diedro ben dimensionato), ma può anche a spiralare maluccio avendo bisogno di molto più cabra del necessario/ del controcoamando di direzione e avendo una virata in termica non facile da mantenere. Di solito un 2 assi ben dimensionato tiene una spirale "stabile" con un po' di direzionale a favore della "curva" e un po' di cabra. Poi possono sempre essere necessarie correzioni per la turbolenza della termica, ma se in aria "calma" ci troviamo a dover smanettare troppo con il direzionale in comando e/o controcomando è facile ce sia troppo piccolo o troppo grosso o che il diedro sia da ritoccare. Pr verificare ed eventualmente ritoccare la superficie del direzionale di solito uso proprio il test della spirale. Se il modello è "sordo" al comando in inserimento alla virata di solito il primo imputato è il diedro alare e poi la superficie del direzionale che forse andrebbe aumentata. Se il modello abbisogna spesso di controcomando e molto cabra, può essere utile provare a ridurre di superficie il direzionale e/o provare a togliere un po' di diedro all'ala; Se invece il modello, una volta inserito in spirale, tende ad allargare il giro e richiede molto direzionale verso l'interno della curva potrebbe essere o il direzionale troppo piccolo o l'ala con poco diedro... o entrambi. Insomma, prima di modificare qualcosa, farei molte prove in volo sistematiche di verifica
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30 gennaio 21, 10:21 | #67 (permalink) Top |
User Data registr.: 13-06-2009 Residenza: In Volo
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Finalmente una degna risposta, grazie Claudio. Mi sono messo a fare 4 conti calcolando il B.L. ma poi alla fine il numero ottenuto nella realtà non sapevo come utilizzarlo. Proverò sicuramente sul Inside la tua procedura.
__________________ W la Valchiavenna |
30 gennaio 21, 17:07 | #69 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Virata, comandi e varie per l'ottimizzo di un 2 assi con flap Citazione:
Mentre con carichi alari più alti e velocità maggiori la ricerca della virata ben coordinata era predominante, ora invece si cerca prevalentemente di "stare dentro", anche "a calci e pugni" e con il modello scomposto.... perchè, nonostante tutto, conviene. Il carico alare basso unito alle ali di ultima generazione più o meno flappate/flappabili rendono il modello molto più tollerante allo stallo e ad accettare assetti improbabili Questo cambia un po' le regole del gioco perchè in certe situazioni, pur di stare dentro, quindi essere nella zona di flusso verticale favorevole, sia fa un po' di tutto smanettando e, di fatto, non si vola mai coordinati. Diverso resta invece il comportamento da seguire in zone di ascendenza debole ma un po' diffusa dove il must è essere efficienti e sprecare il meno possibile. Anche qui, però, un modello che tende a segnalare bene e a cambiare direzione facilmente aiuta a cercare il punto migliore o a stare nella zona "buona" anche se piccola. Qui il 2 assi che vira bene e "facilmente" può aiutare non poco il pilota medio. Allo stesso tempo, con l'Introduction credo valga la pena di esplorare la possibilità del mix cabra+flap come anche sui modelli 3 assi. Per quelle che sono le mie esperienze degli ultimi 2 anni, posso dire che il mix cabra-flap, una volta messo ben a punto, spesso aiuta in maniera tangibile anche sui nostri Autonomy F5J Tante volte si cerca di chiudere il giro e si arriva magari in prestallo o a un inizio di scampanata. Alcune ali sono più tolleranti e altre meno e molti modelli in quella situazione perdono qualche metro per riprendere a volare ogni volta che accade. Però se ciò avviene in una termica debole e un po' rotta.... può fare la differenza tra salire o scendere . Spesso l'uso del flap unito al cabra permette, in caso di lieve scampanata, di far riprendere prima l'assetto di volo perchè la flappatura riattacca precocemente i "filetti fluidi perduti" e quindi minimizza la perdita di quota. Quindi, in caso di accenno di scampanata, un rilasco del comando e successiva istantanea pompata sul cabra mixato ai flap, la arresta in maniera da renderla quasi invisibile. Può essere strano pensare di recuperare uno stallo con una pompata a cabrare, ma con una buona messa a punto su modelli a basso carico alare con flap ... spesso funziona Quindi, al di là del mero guadagno in tasso di caduta ad ala flappata che è pressochè nullo, il vantaggio del flap-cabra è una migliore gestione degli assetti limite e una riduzione del danno in caso di stallo. Visto che il flap c'è e di solito fa solo da airbrake, sull'Introduction provare a usarlo mixato con il cabra non costa nulla se non una programmazione della radio. Per velocizzare il set up, può essere utile mettere questo mix su un interruttore a 3 posizioni (o in fasi di volo diverse) dove in una è disinserito e nelle altre due è mixato al cabra con percentuali diverse. In questo modo faremo la messa a punto base in condizione no mix e poi potremo provare l'inserimento del mix cabra-flap in % diverse e avere, nel corso dello stesso volo/termica, un feedback continuo della sua efficacia nelle varie configurazioni. Sono comunque messe a punto non banali, ma divertenti che danno un po' di pepe agli allenamenti in questo periodo senza gare e scarso di attività termica.
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J | |
30 gennaio 21, 21:33 | #70 (permalink) Top | |
User Data registr.: 07-09-2010 Residenza: Rovereto (Trento)
Messaggi: 784
| Citazione:
Alla prova dei fatti il modello non mi ha mai fornito il feeling sperato, dimostrando di avere una buona manovrabilità e reattività anche al cambio di direzione ma rimanendo completamente “muto” nell’attraversamento delle termiche senza segnalare alcun che. In spirale stretta poi una volta impostata la virata tende a chiuderla richiedendo molto cabra o comando opposto addirittura. Il dubbio che sentisse troppo il direzionale mi era già venuto e la diminuzione del diedro d’estremità ha solo parzialmente migliorato il comportamento. Mi fai venire voglia ora di ridurre la superficie laterale di coda (per questioni di geometria strutturale tra l’altro i piani sono a novanta gradi tra di loro), cosa che potrei fare semplicemente rifacendo le parti mobili più piccole dato che ora misurano ben il 60 % della corda dei timoni. La cosa poi forse produrrebbe una riduzione di peso in coda con la possibilità magari di sostituire il pod con uno più leggero, mi hai messo in moto più di un’idea!!
__________________ pave 52 | |
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