21 febbraio 14, 21:20 | #1 (permalink) Top |
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| the sunseeker
pensare all'obiettivo e non alla scorciatoia per raggiungerlo. pensare in modo trasversale rimanendo cinicamente razionali. rendere vergine la mente come quella di un bambino senza condizionamenti dettati dal vissuto. mi sa che "questo" è anche un modellista. sarebbe un bel modello da riprodurre con le tecnologie attuali. parlo del sunseeker monoposto. |
22 febbraio 14, 08:27 | #2 (permalink) Top | |
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| Citazione:
Esiste già il modello , lo fecero prima di quello vero In rete trovi sia il sito che i voli fatti dalla svizzera alla Sicilia , passando per la ex Yugoslavia........con la versione monoposto e filmati in HD. Solar Flight Arnaldo | |
22 febbraio 14, 08:42 | #3 (permalink) Top | |
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Ma mi piacerebbe farlo. Parlo del monoposto sunseeker non del duo. Da volare in pianura autonomamente. Una struttura leggera leggera tipo arthobby o Ava per intenderci. Chiaramente completo di celle solari. Purtroppo non ho la competenza elettronica necessaria per dimensionare un regolatore di carica, ma credo se ne trovino gia' fatti. Insomma non sarebbe un'impresa impossibile, anzi. Su Ventus era stato gia' pubblicato un mini modello. Un modello per sognare e godere le termiche quasi all'infinito. Pur essendo semiriproduzione. | |
22 febbraio 14, 11:57 | #4 (permalink) Top | |
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è ancora altino, i pannelli da 1 mm di spessore autoadesivi di varie grandezze, voltaggi e capacità ( si mettono in parallelo ) consentono di fornire alla batteria una sorta di ricarica tampone che a seconda di quanti pannelli riesci a mettere sopra le ali puo arrivare anche a 200-300 mA 7 Volt, in pratica integri la corrente che consumi con 2-3 servi ed un volo tranquillo. Diciamo che con un conto spannometrico raddoppi la durata del volo/batteria in sicurezza, ma meglio sarebbe avere una radio di ultima generazione che ti trasmette a terra la tensione disponibile a bordo. Lo feci 8 anni fa con un modello in legno scuola e 4 pannelli, ( vedi foto ) senza circuito di regolazione, ma con semplici 2 diodi e un condensatore elettrolitico messi fra pannelli e batterie ( pacco da 5 celle ). Arrivare ad alimentare il motore, non disponendo della superficie alare necessaria è impossibile. Nell'originale full size, i pannelli servono a ricaricare le batterie motore durante il volo come aliante ( 95 % del tempo ) e consentire 1 ripresa motore di emergenza di pochi minuti ce ne fosse bisogno. Arnaldo Dammi qualche minuto che ti carico su Google Drive info e il disegno del ful size Ultima modifica di ik2nbu : 20 dicembre 17 alle ore 00:27 | |
22 febbraio 14, 12:24 | #5 (permalink) Top | |
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Qui trovi il materiale che ho raccolto nel 2009 e il trittico del monoposto: https://drive.google.com/folderview?...Ek&usp=sharing chiunque può accedere e e scaricare. Mentre i panneli solari per modellismo nel 2009 li avevo comprati da questo negozio di roma: Celle Solari PowerFilm su Robot Italy Se ad esempio prendi quelli adesivi da 7 Volt 100 mA, che misurano cm 9 x 27 prova a fare un disegno in scala e calcolare come disporli sulle ali, considera anche i 2 cavi elettrici positivo e negativo per ala (con tutti i pannelli in parallelo) Facendo una corda di almeno 30 cm riesci a metterli come piastrelle in verticale. Arnaldo | |
22 febbraio 14, 12:55 | #6 (permalink) Top |
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Arnaldo, sei una fonte inesauribile. io ho il trittico sul libro di Simons. certo che fra dire mi piacerebbe farlo e farlo proprio ci vuole una differenza di stimoli non indifferente... per ora giochicchio con dei disegnini e due calcoli per un 1/4 (circa 4mt e rotti) vediamo quante celle ci stanno... e se bastano per un motore e pacco tampone piccoli piccoli (diciamo 200/300w) |
22 febbraio 14, 13:28 | #7 (permalink) Top | |
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saranno in tutto max 20 euro di componenti In effetti , sono abbastanza multi-tasking.... Arnaldo | |
24 febbraio 14, 00:09 | #8 (permalink) Top |
User |
Visto il modello, curare il sistema di generazione e stoccaggio dell'energia è fondamentale, specie considerando il livello a cui ci ha abituati Luca. Le NiMh o NiCd hanno una densità di energia in base al peso molto bassa, LiPo o LiFe sarebbero più in tema. Per noi modellisti tali tipi di batteria sono di casa e lo stanno diventando anche in altri settori dell'elettronica amatoriale; c'è del materiale e l'impresa sarebbe difficile, ma non impossibile Qui c'è lo schema di un bilanciatore capace di gestire correnti importanti che dovrebbe essere sufficiente; ovviamente ci va anche il carichino e un minimo di 'cervello'. A questo punto oltre la resa teorica (utile per capire la 'portata' del sistema di ricarica) sarebbe opportuno sapere il peso delle celle in modo da stimare l'impatto sul carico alare e di conseguenza elettrico durante le risalite. Ciaociao
__________________ Esito delle analisi del sangue: ho il polistirolo alto |
24 febbraio 14, 07:34 | #9 (permalink) Top | |
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Io credo che un obbiettivo "decente" debba essere questo: In una buona giornata di sole. A batterie scariche, tenere il modello al sole un'oretta per ricaricarle, ed avere l'autonomia di salire a 250/300 mt. Se questo non e' possibile, un progetto simile serve a nulla. Un modello riproduzione centinato ed ultraleggero tipo l'AVA (ripeto) a livello di struttura per capire. Motore minimo indispensabile, e poi via di termica ed intanto ricarichi per qualche riattaccata. Usare il caricabatterie non avrebbe senso o meglio sarebbe la prova del fallimento. Citazione:
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24 febbraio 14, 07:46 | #10 (permalink) Top |
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Come si legge sulla recensione del libro di Simons l'aliante sfrutta l'energia solare ad ampio spettro inteso come forza della natura. Lo fa nelle termiche generate dal sole Lo fa nelle celle solari delle sue ali Attingendo il tutto da un bilancio energetico legato alla disponibilita' naturale senza apporti esterni. E' questo il concetto che rende unica questa filosofia. |
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