Alianti Aviomodelli: Orion, Vega...

[claudio1020]

Ho ripreso l'Asiago fermo da alcuni anni con la pinna e l'OS 2,5 cc. Ripulito e controllato. Ma dov'è posizionato il baricentro secondo il progetto che non trovo più? Risentire l'odore della miscela, m'incuriosisce.....

[Peppesalm]

Ciao a tutti, attualmente come avevo citato prima in un post, ho ripreso quello che avevo lasciato in sospeso tanti anni fà, ed esattamente un califf a 14 dell'aviomodelli, che ho finito di sistemare ed è pronto per il suo I° volo di collaudo, e nel frattempo appena posso faccio volare il Rieti, più old time di così

[pipercub]

Originalmente inviato da Cesare de Robertis

Grazie! Se fossi così gentile da farlo scansionare e renderlo disponibile in pdf qui, saprei già a chi darlo per renderlo attuale.

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Cesare,

Ecco il disegno del Vega.

Saluti

gabriele

[Clabe]

Originalmente inviato da pipercub

Cesare,

Ecco il disegno del Vega.

Saluti

gabriele

Il meccanismo degli alettoni, che oggi ci sembra complicato, era in realtà molto preciso e non faceva rimpiangere per nulla i servi sulle ali.
Claudio

[il boiler del 55]

Sarà che domenica ero ai Colli di San Fermo (che sono compresi nel comune di Grone), ma questa discussione mi ha fatto venire in mente il mio Grone 236 dell'Aviomodelli, che era un modello da battaglia (già parecchio vissuto) che gli amici del gruppo di Riva di Pinerolo mi procurarono per le prime esperienze di volo in pendìo.
Certo che i produttori italiani (o cremonesi?) avevano delle idee geniali. La tecnologia "tutto plastica" dell'ARC o quella del rivestimento dell'ala degli alianti Aviomodelli (e fusoliere in plastica e non in vetroresina) a me sembrano ancora ora degne di nota. E, al loro tempo, sicuramente originali, nonchè esemplari applicazioni della maestria italiana nel campo dell'elaborazione delle materie plastiche, coronata con il Nobel a Natta nel '63.
Pare che il Grone sia ancora in catalogo, ribattezzato "Super Grone". Certo è che mi sembra un pelo fuori mercato, con le cose che si trovano al giorno d'oggi, anche se te lo porti a casa con 120 euri.
Ecco intanto un altro "55" che la discussione ha portato a uscire allo scoperto, cari Aldo (sei proprio tu, vero?), Cesare e Valerio. Solo che la mia esperienza "sul campo", diversamente da voi, parte solamente da tredici anni fa...

[aldo55]

Originalmente inviato da il boiler del 55

Sarà che domenica ero ai Colli di San Fermo (che sono compresi nel comune di Grone), ma questa discussione mi ha fatto venire in mente il mio Grone 236 dell'Aviomodelli, che era un modello da battaglia (già parecchio vissuto) che gli amici del gruppo di Riva di Pinerolo mi procurarono per le prime esperienze di volo in pendìo.
Certo che i produttori italiani (o cremonesi?) avevano delle idee geniali. La tecnologia "tutto plastica" dell'ARC o quella del rivestimento dell'ala degli alianti Aviomodelli (e fusoliere in plastica e non in vetroresina) a me sembrano ancora ora degne di nota. E, al loro tempo, sicuramente originali, nonchè esemplari applicazioni della maestria italiana nel campo dell'elaborazione delle materie plastiche, coronata con il Nobel a Natta nel '63.
Pare che il Grone sia ancora in catalogo, ribattezzato "Super Grone". Certo è che mi sembra un pelo fuori mercato, con le cose che si trovano al giorno d'oggi, anche se te lo porti a casa con 120 euri.
Ecco intanto un altro "55" che la discussione ha portato a uscire allo scoperto, cari Aldo (sei proprio tu, vero?), Cesare e Valerio. Solo che la mia esperienza "sul campo", diversamente da voi, parte solamente da tredici anni fa...

Ciao Filippo , proprio io sugno, e dal cormorano ne sono passati 44 e fra poco vola il Pellicano tutto stecchetti, poi seguo Valerio nel realizzare il Bergfalke. Ti chiamo per il collaudo. Ciao Aldo

[zio__nic]

Originalmente inviato da Falco-F8L

Il Sirius 300. Tutti e tre avevano la fusoliera in un materialaccio rigidissimo e di color giallino, e un trave di coda in tubo di duralluminio.

Ciao,
mi sa che il sirius 300 con pinna e cox 1,5 ce l'avevano mio padre e mio zio .....
ancora me lo ricordo mi piacerebbe trovare qualche foto ma non ho trovato nulla

[Ehstìkatzi]

Originalmente inviato da il boiler del 55

Sarà che domenica ero ai Colli di San Fermo (che sono compresi nel comune di Grone), ma questa discussione mi ha fatto venire in mente il mio Grone 236 dell'Aviomodelli, che era un modello da battaglia (già parecchio vissuto) che gli amici del gruppo di Riva di Pinerolo mi procurarono per le prime esperienze di volo in pendìo.
Certo che i produttori italiani (o cremonesi?) avevano delle idee geniali. La tecnologia "tutto plastica" dell'ARC o quella del rivestimento dell'ala degli alianti Aviomodelli (e fusoliere in plastica e non in vetroresina) a me sembrano ancora ora degne di nota. E, al loro tempo, sicuramente originali, nonchè esemplari applicazioni della maestria italiana nel campo dell'elaborazione delle materie plastiche, coronata con il Nobel a Natta nel '63.
Pare che il Grone sia ancora in catalogo, ribattezzato "Super Grone". Certo è che mi sembra un pelo fuori mercato, con le cose che si trovano al giorno d'oggi, anche se te lo porti a casa con 120 euri.
Ecco intanto un altro "55" che la discussione ha portato a uscire allo scoperto, cari Aldo (sei proprio tu, vero?), Cesare e Valerio. Solo che la mia esperienza "sul campo", diversamente da voi, parte solamente da tredici anni fa...

Noto da diverso tempo parecchia confusione nel definire correttamente la paternità delle innovazioni tecnologiche introdotte dalla Aviomodelli nella persona del fondatore Adriano Castellani e dal fidato collaboratore Luigi Ceretti fino alla vendita della ditta alla Mantua Model ( fine anni 80 ).
Le fusoliere in plastica ( ABS ) erano prima prodotte con la tecnica del sottovuoto in due semigusci che poi venivano incollati in apposite attrezzature.
Successivamente ( primi anni 80 ) le fusoliere vennero prodotte con la tecnica del soffiaggio in stampo di un tubo estruso, lo stesso metodo con cui si generano quasi tutti i contenitori per liquidi di uso comune.
La tecnica di produzione delle ali dei modelli ARC ( Ready-Jupiter-Carosel-Fournier-Beaver-Cessna 177) nasce ancora in Aviomodelli ed è del tutto simile a quella della produzione delle fusoliere, l'unica sostanziale differenza è che all'interno è inglobata una sagoma in polistirolo.
Le ali dei modelli originati in Aviomodelli e prodotti in MantuaModel sono rivestite con un materiale plastico che viene applicato nello stesso modo in cui si applica il rivestimento in legno, questo materiale, se ben ricordo, viene chiamato Mantuapoxy.
L'Aviomodelli, finchè è stata a Cremona nelle mani dei citati personaggi, è stata l'azienda leader italiana nel campo dell'innovazione aeromodellistica.
Passata a Mantova si è ridotta a produrre, senza miglioramenti alcuno, modelli che ormai hanno oltre 20 anni .
La differenza è SOSTANZIALE.

[Brevino]

Originalmente inviato da Ehstìkatzi

L'Aviomodelli, finchè è stata a Cremona nelle mani dei citati personaggi, è stata l'azienda leader italiana nel campo dell'innovazione aeromodellistica.
Passata a Mantova si è ridotta a produrre, senza miglioramenti alcuno, modelli che ormai hanno oltre 20 anni .
La differenza è SOSTANZIALE.

E questo mette una tristezza infinita...

[Pampa]

Originalmente inviato da Ehstìkatzi

L'Aviomodelli, finchè è stata a Cremona nelle mani dei citati personaggi, è stata l'azienda leader italiana nel campo dell'innovazione aeromodellistica.
Passata a Mantova si è ridotta a produrre, senza miglioramenti alcuno, modelli che ormai hanno oltre 20 anni .
La differenza è SOSTANZIALE.

Mi chiedo se questi modelli vecchi di vent'anni hanno ancora un mercato.