15 dicembre 12, 21:37 | #31 (permalink) Top | |
User Data registr.: 21-05-2009
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E infatti devi pensare al modello come ad una bilancia o leva attorno al baricentro. Ahimè, non so come spiegartelo perchè è tutt'altro che intuitivo, all'aumentare della velocità, aumenta in "egual" misura sia la portanza del pianetto e dell'ala. E viceversa. Purtroppo per capirlo bene dovresti leggerti e capire le formulette che ci sono dietro all'equilibrio del modello. A quel punto ti renderesti conto, alla peggio, che in queste formulette, come ti ho detto, non entra la velocità del modello. Almeno non direttamente. | |
15 dicembre 12, 21:41 | #32 (permalink) Top |
User Data registr.: 04-08-2005 Residenza: Vignola (MO)
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Infatti è per questo che si tende ad avere un pianetto a portanza 0: a diverse velocità non cambia l'equilibrio complessivo, mentre se il pianetto e' portante o deportante le variazioni di portanza tra ala e pianetto solitamente non sono tali da mantenere l'equilibrio. Di solito il pianetto portante si usa per modelli che volano ad una singola velocità e sono centrati per quella. Un aliante che vola prima in termica e poi in discendenza deve poter variare la sua velocità....
__________________ gratta, gratta, la termichina FAI 15920 |
15 dicembre 12, 21:47 | #33 (permalink) Top |
User Data registr.: 10-05-2011
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Più o meno, sarebbe come continuare volare con un pianetto trimmato senza aggiustare il C.G. o altro... Una volta raggiunto l'equilibrio... si vola... Ovviamente non si può pretendere quest'equilibrio in tutti gli assetti e velocità... e questo lo chiamerei "comportamento" del modello... Nei modelli da durata ricordo vagamente che si cercava leggerezza e di rendere tutte le superfici portanti e distribuire il carico... |
15 dicembre 12, 21:49 | #34 (permalink) Top | |
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15 dicembre 12, 22:24 | #35 (permalink) Top |
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No ragazzi attenzione che state prendendo un granchio. Non è strettamente necessario volare con un pianetto "neutro". E quando lo si fa non è per avere un modello equilibrato a qualsiasi velocità. Ripeto, la velocità di volo, ha un'importanza relativa. Sulla velocità ha influenza sopratutto il carico alare e immediatamente dopo l'incidenza di volo a cui si vuole volare. Ma sull'equilibrio del modello queste due cose hanno influenza relativa, per non dire trascurabile. Anzi, informatevi bene e scoprirete che quelli "veri" volano spesso con il piano di coda deportante. E lo si tiene deportante proprio per essere sicuri che possa svolgere la sua funzione stabilizzatrice a qualsiasi velocità e angolo d'attacco. Ecco, quest'ultima cosa forse indica perchè il pianetto portante ha qualche "tara". Probabilmente a certi assetti (incidenze) dovuti magari a raffiche o qualcos'altro, non è in grado di ristabilire automaticamente l'assetto dell'aereo (l'affondata "infinita" del VOR di cui parlava il Capo?). Sui testi sacri si dice che la derivata prima del momento aerodinamico totale dell'aereo deve essere sempre minore di zero. Altrimenti l'aereo non è garantito che sia sempre e comunque stabile. Cosa vuol dire sta cosa? In pratica detta così è una "supercazzola". Ma "tradotto dal greco" si dice che il pianetto deportante assicura sempre quella condizione (a patto di non eccedere con l'avanzamento del baricentro. Altrimenti subentrano altri problemi). Il pianetto neutro o quello portante in teoria non assicurano sempre quella condizione. Tornando più terra a terra c'è un dato di fatto per dirimere la questione del pianetto portante. Ossia e sta di fatto che se fosse così vantaggioso sarebbe stato adottato in modo diffuso e generale sugli aerei. Ma questo non accade. Anzi è accaduto il contrario. Indi, tanto vantaggioso non deve essere. |
15 dicembre 12, 22:34 | #36 (permalink) Top |
User Data registr.: 10-05-2011
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Ad ogni uso ci vuole uno stab. appropriato... Nei canard per es. il pianetto di solito è leggermente portante e si fa il contrario del pianetto di coda e cioè si avanza il C.G. Il succo è trovare un equilibrio di volo e trimmare quest'ultimo alle varie velocità... |
16 dicembre 12, 00:14 | #39 (permalink) Top |
User Data registr.: 31-08-2004 Residenza: In termica....coi baffi.
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| Ricordi
Avevo un Lunak Alesi da 3.75 che per fare gli snap e rollare bello allegro gradiva un cg arretrato, tanto arretrato che in rovescio gradiva un pelo di cabra e in volo dritto lo spatolone ( non era ino...) era a picchiare 5 mm. Non volevamo modificare i raccordi e abbiamo lasciato gli angoli come erano. Uno spettacolo! Ma e' finito quando ho cabrato troppo in un passaggio raso al pendio....... |
16 dicembre 12, 07:58 | #40 (permalink) Top |
User Data registr.: 16-08-2007 Residenza: Perugia
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Proprio perchè si parla di EQUILIBRIO non credo che la scelta se portante, deportante o neutro sia così "critica". Sicuramente ognuna di queste ci presenta un range di settaggio che può dimostrarsi a seconda dei casi più o meno ampio. Quando è ampio, l'equilibrio lo si trova con facilità, quando è stretto ci vuole molta attenzione. Riflettendo sul Vor credo che l'errore, se di errore si può parlare, non sia stato tanto il piano di coda portante ma una concomitanza di situazioni. Lo spatolino del Vor non era particolarmente generoso di corda mentre lo era lo spessore del profilo e le dimensioni del piano di coda. Ora un profilo spesso e piano convesso per farlo diventare deportante muovendo lo spatolino ne vuole di corsa sui comandi, se a questo abbiniamo: un centraggio un pò troppo avanzato per sicurezza, una tipologia di modello dal volo lento, la miscela può essere esplosiva. Io ho avuto anche un T180 della Precedent con piano di coda portante. Per chi non lo conosce non è un aliante ma un trainer ad ala alta tipo Citabria. In questo il vantaggio di un piano di coda portante era quello di avere un modello che guadagnava o perdeva quota senza scomporsi con il solo comando del gas e teneva il volo rovescio benissimo malgrado tutte le superfici fossero piano convesse. Tornando al tema quello che bisogna cercare è l'equilibrio delle forze in atto durante il volo e secondo me lo si può trovare con qualunque tipologia di piano. Claudio |
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