10 novembre 12, 23:58 | #31 (permalink) Top |
User Data registr.: 23-04-2005 Residenza: Roma
Messaggi: 1.750
| E ricordati anche del piccolino di Valenta, pure quello se non misceli i pollici ....
__________________ Icsunonove, a.k.a. Franchino http://digilander.libero.it/polveredibalsa Imparare senza pensare è fatica perduta. Pensare senza imparare è pericoloso. (Confucio) |
11 novembre 12, 00:01 | #32 (permalink) Top | |
UserPlus | Citazione:
O sto iniziando a rincoglionire oppure ho troppi modelli. Ma penso più la prima, i modelli non son mai troppi Robbè
__________________ WWW.AAVIP.IT | |
11 novembre 12, 00:52 | #33 (permalink) Top |
User Data registr.: 23-06-2012 Residenza: folgaria
Messaggi: 1.846
|
quella di miscelare solo coi pollici è una teoria molto aeronautica, deriva dai full size senza possibilità altra che darci di piede. Io preferisco disporre della miscelazione che metto a punto in volo con un apposito potenziometro, modello per modello. E uno switch per toglierla. Trovo che, a parte quando faccio acrobazia, una percentuale giusta di direzionale schiavo degli alettoni permette un volo molto più rilassato di quando devo dare piede "a mano". E' sempre meglio avere una virata coordinata che non. Perchè togliere la miscelazione? La virata coordinata diminuisce la resistenza e mi permette di tenere una traiettoria pulita. Quando sento il bisogno di darcene di più in quella particolare virata, ho sempre lo stick sotto il dito. |
11 novembre 12, 08:10 | #34 (permalink) Top | |
User Data registr.: 16-08-2007 Residenza: Perugia
Messaggi: 3.395
| Citazione:
Anche io non uso la miscelazione alettoni direzionale, e la cosa bella che incrocio i comandi anche con il due canali e mi risponde benisssssimo. La miscelazione ha il solo scopo di lasciare un pollice libero per metterlo in bocca al bisogno Claudio | |
11 novembre 12, 09:54 | #35 (permalink) Top | |
User Data registr.: 31-08-2004 Residenza: In termica....coi baffi.
Messaggi: 6.049
| Citazione:
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11 novembre 12, 10:25 | #36 (permalink) Top |
User Data registr.: 27-10-2007
Messaggi: 2.128
| ka6 - niente da fare?
Con la tendenza odierna a volare con "modelli" sempre più grandi, sarebbe opportuno leggere, meditare e porre in essere le procedure proprie degli alianti originali. Quando si porta in aria un "modello" in scala 1:2 o 1:3, in effetti portiamo in volo un originale un pò più piccolo e non un modello un pò più grande. Allego due collegamenti, relativi all' amato Ka6, che possono tornare utili. http://www.voloavelanovi.it/download...divoloka6e.pdf http://www.thinairproject.eu/welcome...ght%20test.pdf Ciao giobalde Firma : Movimemnto due stelle (liberazione dei 7 nani e dalle scale 2 e 3) |
11 novembre 12, 10:47 | #37 (permalink) Top | |
User Data registr.: 08-12-2009 Residenza: Bergamo
Messaggi: 312
| Citazione:
poi ripeto gli errori li fanno tutti... e sono condizionati sopratutto nei fullsize dalle condizioni fisiche dei piloti . stallare in finale o costonando è successo anche ai piloti con grande esperienza dopo voli di 6/7 ore. | |
11 novembre 12, 12:05 | #38 (permalink) Top | |
User Data registr.: 23-06-2012 Residenza: folgaria
Messaggi: 1.846
| Citazione:
Charisco a Clabe che mi sembra un pasdaran di "solo con il dito". infatti ho lo switch per toglierla e inoltre scompare automaticamente in condizione acro. Perchè la uso? Non su tutti i miei aerei ho la stessa escursione di deriva, neanche sugli StingRay (ognuno ha l'escursione massima permessa ma non ne ho due uguali). Nemmeno le escursioni degli alettoni e flap sono sempre esattamente uguali, uno è lo StingRay experimental da termica con l' HQ 2,5 10 e un altro, il corvo, ha quello che usiamo adesso, chissiricorda quale. Passando da un modello all'altro faccio fatica a abituarmi alle diverse risposte dell'elevatore e degli alettoni. Anche il profilo abbassato si comporta diversamente. A parte i bracci di leva, sono due aerei diversi, baricentri diversi, profili radicalmente diversi eccetera. Confesso che nel 4 tempi trovo difficoltà a fermare il modello al momento giusto, il Corvo ruota più velocemente e gli stop sono sempre grassi, otto anni con l' Ojkonoi creano abitudine. Ma anche viceversa. Infatti, quando adotto lo stesso modello per tutta la stagione, quella stagione volo meglio. Ergo, se usassi solo i pollici per la deriva, dovrei osservare esattamente cosa fa il modello per dare la giusta quantità, anche se il modello è in assetti in cui non ti fa vedere bene come è messo. Non ha senso. Il mio modello passa molto più tempo lontano dal pendio a fare quota che vicino al pendio. Quando è lontano, voglio essere sicuro del suo comportamento anche se è di trequarti controsole e in termica. Ergo, prima metto a punto il modello compreso la miscelazione alettoni deriva, che ritengo molto importante. Poi, se serve correggo tale miscelazione con il dito (raramente ma capita) e ogni tanto, anche questo raramente, la tolgo del tutto ed uso il dito. Tanto per farlo e quando vedo il modello in tutto il suo splendore. A Canossa invece, che non è esattamente la casa dello StingRay ed è un pendio dove si vola col vento quasi sempre lì davanti, ho volato con aerei a profilo variabile a cui spesso toglievo la miscelazione della deriva, per avere fuori meno roba possibile. La miscelazione la disinnesto di default (con lo switch della radio) sugli allungati con grosse derive, quelli che "si pilotano di deriva", come dicono i vecchi, perchè è bello così. Prima l'invito di deriva, poi alettoni e cabra. Ho imparato che con un modello a profilo variabile pretendere di fare tutto a dito...non è la scelta migliore. Anche non usare il profilo, od usarlo solo abbassato, non è il modo completo di usarlo ma tantissimi fanno così. Tantissimi non usano la miscelazione alettoni flap, anche questa divrebbe esserci e sotto switch. La messa a punto non è banale e si può anche notare che cambia il rapporto con l'escursione della deriva per avere la giusta virata coordinata. Ho preso in mano degli Sword che si comportavano da schifo, ma di cui il proprietario era contentissimo e guai a modificargli i comandi, l'abitudine è tutto. E poi quegli interventi non li hanno prgrammati loro, perchè non conoscono la radio. Ma va bene così. Quei settaggi condannavano un ottimo aereo a comportarsi malamente, ma proprio male male. Secondo me, esattamente come dobbiamo adattare il nostro pilotaggio ai vari tipi di aereo che portiamo in volo, allo stesso modo dobbiamo adattare allo scopo e all'aereo le nostre abitudini. La radio moderna permette di adattare le escursioni e le relazioni fra i comandi a seconda del task di volo. Vanno usate "estensivamente" per mettere a punto un aliante ad alte prestazioni. Quelli della F3J fanno cose chimiche. Ultima modifica di Manubrio : 11 novembre 12 alle ore 12:09 | |
11 novembre 12, 12:34 | #39 (permalink) Top | |
User Data registr.: 23-06-2012 Residenza: folgaria
Messaggi: 1.846
| Citazione:
La tengo a profilo pulito e in termica. In queste due fasi cambio le escursioni di alettoni e flap e le differenziazioni, voglio comunque che il mio modello possa virare bene senza deriva e mi assicuro che avvenga in ogni fase. Specie in termica l'ala alta abbassa di pochissimo le superfici. In acro, al contrario, la differenziazione è poca. Non sento il bisogno di aumentare alettoni deriva in atterraggio quando ho fuori il butterfly perchè entambi i modelli manovrano benissimo con la miscelazione standard. Ho sentito che voi siete assai più sofisticati e in certe situazioni diminuite l'escursione della deriva utilizzando come master un altro comando...Maestro, ci illustri. | |
11 novembre 12, 12:57 | #40 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 19-07-2008 Residenza: SCHIO (VI)
Messaggi: 1.835
| Fasi
anche io uso le fasi... TRAINO: Tanta escursione e sensibili e quota regolato a picchiare (per evvitare che parta come un acquilone) VOLO: si attiva quando sgancio, torna a zero il quota (molto lentamente velocita = 27) TERMIC 01 e TERMIC 02: regololo sensibilità, escursione e ampiezza miscelazioni direzionale e PROFILO (alettoni e flaps si abbassano di un niente) ATTERRAGGIO: un po' a picchiare e tanta sensibilità come al TRAINO le fasi di volo o condizioni in modelli grossi sono molto importanti e anche necessarie per fare un volo realistico. |
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