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Vecchio 21 settembre 12, 22:44   #61 (permalink)  Top
Lone wolf
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Originalmente inviato da Edima Visualizza messaggio
Una vita passata a togliere, limare, diminuire tutte le resistenze possibili, studiare le estremità per ridurre la resistenza indotta, smagrire fusoliere, rimpicciolire i timoni, il tutto per guadagnare pochi secondi di volo. In un modello da acrobazia metteteci quello che volete, ma se si tratta di planare e salire in termica.....per piacere mirate all'essenziale, un direzionale piccolo al limite della stabilità, unito ad un giusto diedro è tutto quello che serve.
Edi Mauri
Mi viene in mente questo ragionamento letto la prima volta a proposito del "Lively Lady" di Elton Drew, Mondiale F1a '69.....ma forse questo automatismo centra termiche tanto utile nel volo libero è in antitesi ad un volo controllato,un ala con alettoni, un regime di volo non sempre al rateo minimo di discesa....o semplicemente al moderno stile di pilotaggio ( Varetto diceva di certi modelli "vola bene anche con la radio accesa" ma ne è passata di acqua..)
Ma le mie sono solo ipotesi di un osservatore esterno...
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Vecchio 21 settembre 12, 23:20   #62 (permalink)  Top
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Carlo Varetto, lo ebbi come caposquadra ai mondiali di Roskilde nel '77 arrivammo secondi a squadre dietro ai coreani...altri tempi! Riconosco il giudizio di un vololiberista nella sua frase che citi. In realtà c'è del vero, un bun modello da termica vola così, quasi da solo, "risucchiato dalla termica". Le categorie FAI tipo F3B ecc richiedono anche altre caratteristiche ed inviluppi di volo, di conseguenza lo sviluppo porta a modelli specifici e davvero eccezzionali, ma se si parla di pura planata e di termiche, vedi autonomy, un'occhiata al volo libero io ce la darei.
Edi Mauri
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Vecchio 22 settembre 12, 10:41   #63 (permalink)  Top
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Una vita passata a togliere, limare, diminuire tutte le resistenze possibili, studiare le estremità per ridurre la resistenza indotta, smagrire fusoliere, rimpicciolire i timoni, il tutto per guadagnare pochi secondi di volo. In un modello da acrobazia metteteci quello che volete, ma se si tratta di planare e salire in termica.....per piacere mirate all'essenziale, un direzionale piccolo al limite della stabilità, unito ad un giusto diedro è tutto quello che serve.
Edi Mauri
dipende da che modello stai facendo.
La manovrabilità è talvolta molto importante.
Nel suo ultimo modello Egira, Jaro Muller ha messo un diedro elevato e un codone a V di grande superficie e allungamento.

Il precedente Espada (che ho) aveva diedro modesto, deriva piccola.
Quel modello non piacque e praticamente nessuno lo usò per le gare.

Non sono un esperto di F3J ma ho notato che la tendenza è direzionali più grossi di prima.

La manovrabilità è importante come è importante non dover combattere con l'aereo per farlo andare dove vuoi tu.
Questa è gente che spirala su una mattonella e che lo fa anche con l'ala che sfiora terra.
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Vecchio 22 settembre 12, 13:43   #64 (permalink)  Top
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Diedri e timoni

Buon giorno Gussalapita,
Sono d'accordo, forse all'Espada mancava un poco di diedro. Anche io nei miei radio, veleggiatori con motore elettrico, faccio le derive un poco più grandi che nei volo libero, ma qui si deve pilotare e le reazioni del modello ai comandi devono arrivare subito. Ne parlavo tempo fa con Claudio Vigada, un giusto rapporto tra diedro e direzionale, in modelli poco caricati, da termica, rende tutto più facile e si vira meglio.
Ciao, Edi
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Vecchio 22 settembre 12, 13:44   #65 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da gussalapita Visualizza messaggio
dipende da che modello stai facendo.
La manovrabilità è talvolta molto importante.
Nel suo ultimo modello Egira, Jaro Muller ha messo un diedro elevato e un codone a V di grande superficie e allungamento.

Il precedente Espada (che ho) aveva diedro modesto, deriva piccola.
Quel modello non piacque e praticamente nessuno lo usò per le gare.

Non sono un esperto di F3J ma ho notato che la tendenza è direzionali più grossi di prima.

La manovrabilità è importante come è importante non dover combattere con l'aereo per farlo andare dove vuoi tu.
Questa è gente che spirala su una mattonella e che lo fa anche con l'ala che sfiora terra.
Temo che il direzionale grande serva perchè i modelli da F3J, avendo giustamente diedro pronunciato per spiralare agevolmengte, sarebbero riluttanti ad entrare in circolo se avessero una deriva piccola.
Che è poi quello che hai detto tu: non dover combattere con un aereo che va dove gli pare e non dove si voglia invece che vada.
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Vecchio 22 settembre 12, 13:44   #66 (permalink)  Top
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appendici su modello non molto acro ma decisamente veloce......
Icone allegate
ho visto cose........-dsc_0394.jpg  
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Vecchio 22 settembre 12, 22:49   #67 (permalink)  Top
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appendici su modello non molto acro ma decisamente veloce......
Quanti kg.?
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Timeo Danaos et dona ferentes...
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Vecchio 22 settembre 12, 23:31   #68 (permalink)  Top
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Buon giorno Gussalapita,
Sono d'accordo, forse all'Espada mancava un poco di diedro. Anche io nei miei radio, veleggiatori con motore elettrico, faccio le derive un poco più grandi che nei volo libero, ma qui si deve pilotare e le reazioni del modello ai comandi devono arrivare subito. Ne parlavo tempo fa con Claudio Vigada, un giusto rapporto tra diedro e direzionale, in modelli poco caricati, da termica, rende tutto più facile e si vira meglio.
Ciao, Edi
sagge parole.
in verità avevi già detto tutto nell'intervento di ieri sera alle 22,20 di cui non mi ero accorto, quando parlavi dell'inviluppo di volo di F3J e B diverso da quelli del volo libero.

Tra l'altro:
Ci fu un momento ai primi tempi in cui fui stupito da come gli F3J si distaccassero così tanto dalle costruzioni esemplari del volo libero, che in materia di leggerezza e robustezza eccellono.
Poco dopo mi resi conto che non c'era grande distanza fra F3J ed F3B come sollecitazioni da incassare al lancio e che l'altezza raggiunta tramite lo stesso era determinante per i risultati, così leggevo.
Poi capii che gli F3J dovevavo comunque correre per coprire distanza in cerca di termica e che per centrare il bersaglio dovevano talvolta piantarsi per terra.

In questi giorni, per via di certe casse di birra, sto guardando che compromessi e scelte uno dovrebbe fare su un aliante da due metri per velocità pura. Dovrà anche fare quota prima di fiondarsi, ma per quella ci vuole termica vera, quando c'è c'è. Non si tratta di un modello per tutti i giorni ma con un solo scopo: andare più veloci degli altri.

Che profilo? diverso in ogni punto come pare scienza suggerisca? e come li calcolo? E perchè fare ciò, visto che fra ogni profilo e l'altro ci sarebbe una serie di fettine ad capocchiam? Cerniere sopra o sotto? flap e alettoni o flaperoni? Coda a V che ha meno resistenza? Forma della fuso? Basta che sia sottile? raccordo ala fusoliera?
Ala in un pezzo unico come per il Pik Ass?

La pianta alare? Ignorante come il Pik Ass o rispondente alle ultime tendenze degli F3F/F3B?
E poi: devo prendere esempio dai profili F3F o da quelli DS?
O da quelli per Pylon a motore?
Eccetera.

L'unica cosa facile è che deve essere pesante, quindi la resistenza strutturale necessaria in volo e nel punto di incontro con la terra non impone costruzioni esoteriche.

Quello che più mi angoscia è il profilo.


Oh, siamo OT ma tutta la discussione ha aperto finestre verso ampi panorami. Volevo solo dire che, quando devi prendere decisioni, la differenza è nei particolari e nei dimensionamenti e nei materiali e nei...in ogni angolo si annida la scelta meno giusta. O, altrettanto dannosa e invitante la strada più facile da percorrere.

Fatto sta che anche senza modello le casse di birra verranno messe a frutto.
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Vecchio 22 settembre 12, 23:49   #69 (permalink)  Top
Lone wolf
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Veleggiatore da velocità ?

Profili, pianta alare, peso.........ricordatevi del Dassel , o meglio, del Pfeil...

R/C WORLD SPEED RECORD

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Vecchio 23 settembre 12, 00:57   #70 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Lone wolf Visualizza messaggio
Profili, pianta alare, peso.........ricordatevi del Dassel , o meglio, del Pfeil...

R/C WORLD SPEED RECORD

Grande Lone, hai trovato quelle pagine!
Nota il baffetto nostalgico del werner von braun di turno.
eh si ricordo.
Le nostre regole sono diverse da quelle di allora e di oggi, non pensiamo a un record FAI (benchè se avessimo le balle...) ma alla birra.
La regola (e il premio) la ha stabilita max sacchi: deve essere due metri.
Non abbiamo ancora ufficializzato tra noi la cosa ma è bene che nasca in modo organico. Max la buttò lì prima di partire e in un paio abbiamo aderito. E' ora che io faccia qualcosa con le mani, oltre alle pippe.

Il Pfeil aiuta a capire molte cose, l'estrema semplicità della pianta alare è una. Anche il PiK Ass ha un'ala semplicerrima.
Come diceva ehsti, "ah, se bastasse disegnare un'ala a pianta rettangolare..."

Mi chiedo su questa scala che influenza possa avere l'ala a freccia.
E quanta freccia?
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