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Vecchio 07 maggio 12, 21:59   #11 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Massimo T. Visualizza messaggio
Credevo che una minore incidenza favorisse la penetrazione
Parlare di "incidenza" e' troppo generico.
Bisognerebbe parlare almeno di DL e CG non escludendo le caratteristiche del profilo (principale responsabile della resistenza)... insomma una cosa un po' piu' complessa.
Citazione:
Ok, cosa mi consigli come materiale, piombo, acciaio?
Io sono vecchio.... ho sempre usato piombo "vulgaris", ma ultimamente sento parlare le persone del "jet set" di tungsteno... la cosa mi rimane misteriosa visto il suo minore numero atomico.... ma tant'e', una ragione la avranno..

L'idea del "muletto" e' ottima... ti toglie la paura di rischiare..

Sergio
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Air reading is "everything" .... especially when the conditions are very challenging.(J.Wurts)
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Vecchio 08 maggio 12, 00:28   #12 (permalink)  Top
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L'avatar di gallina
 
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Vento forte

Volare con vento forte.
Se il vento è troppo forte arrotola e spacca tutto e di termiche non ce ne sono.
Il SAGGIO Sergio è stato molto chiaro ( come sempre).
Pensa che con i full size in dinamica è molto semplice ( come su un pendio con il modello ), ma se si sale sopra alla ricerca dell' onda le cose si complicano molto.
Noi abbiamo un enorme vantaggio : la condensazione, questa ci aiuta a vedere i rotori, ( distinguendoli dai migranti: si guarda per terra l' ombra), ci fa vedere eventuali lenticolari.
Purtroppo a terra non c' condensazione ed è come per noi un volo in onda in aria secca.
Per bravo che sei dopo un po' ti trovi a razzolare per terra in dinamica su qualche costoncino.
Traduzione della chiaccherata ...... è un bel casino, non ti demoralizzare, capita a tutti di fare un buco.
Ciao
Gallina
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Vecchio 08 maggio 12, 09:12   #13 (permalink)  Top
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L'avatar di Personal Jesus
 
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Originalmente inviato da Sergio_Pers Visualizza messaggio
Io sono vecchio.... ho sempre usato piombo "vulgaris", ma ultimamente sento parlare le persone del "jet set" di tungsteno... la cosa mi rimane misteriosa visto il suo minore numero atomico.... ma tant'e', una ragione la avranno..

Sergio
Il numero atomico ha poco o nulla a che fare con la densità del materiale.
Numero e peso atomico dicono solo quanti protoni e neutroni ci sono nel nucleo di un singolo atomo ma, come poi si aggregano in natura (solido, liquido, gas e ancora solido cristallino o amorfo) lo decide la chimica e non più la fisica atomica.
Ed è la chimica, anzi meglio la termodinamica che, secondo come si aggregano gli atomi a temperatura e pressione ambiente (o in altre condizioni quando viene prodotta la materia finale che si vuole trattare), decide quanti atomi o molecole ci vanno in una singola unità di volume (alias densità).

Tant'è che il materiale più "denso" o "massiccio" di sta terra mi pare che sia l'Osmio seguito forse dall'Iridio. Che sulla tavola degli elementi sono staccati di svariati numeri atomici da Piombo o per esempio Uranio.

Comunque anche io sono per il caro vecchio Piombo. Quanto meno per la sua relativa malleabilità.
Poi non di rado, in mancanza di cavalli si fanno correre anche i somari e sono andato ad utilizzare "volgari" tondini d'acciaio per zavorrare nelle ali.
L'importante è raggiungere lo scopo.
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Vecchio 08 maggio 12, 09:22   #14 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Personal Jesus Visualizza messaggio
Il numero atomico ha poco o nulla a che fare con la densità del materiale......
........
Comunque anche io sono per il caro vecchio Piombo. Quanto meno per la sua relativa malleabilità.
Grazie per l'esauriente spiegazione ( 1 dubbio in meno...)

Anche a me piace il piombo per la sua malleabilita' ( un martello e' sufficiente ) mentre credo che gli altri materiali siano di difficile lavorabilita' ( oltre al costo ..immagino ).

Sergio
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Vecchio 08 maggio 12, 15:46   #15 (permalink)  Top
Sospeso
 
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confermo tutto quanto scritto.

penso di essere l'unico al mondo a usare il tungsteno per bilanciare piccole differenze tra il peso delle due semiali

e solo perchè ho messo da parte negli anni tutti i codolini delle punte break off in tungsteno, che ho utilizzato nel tiro con l'arco.
per la serie, non si butta via niente...
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Vecchio 08 maggio 12, 17:52   #16 (permalink)  Top
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L'avatar di Personal Jesus
 
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Messaggi: 2.780
Se no, finchè c'erano, bisognava fare collezione di filamenti da lampadina bruciati.
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Vecchio 09 maggio 12, 00:54   #17 (permalink)  Top
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L'avatar di Massimo T.
 
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...si, capisco.

ma in un modello da gare di F3J, di zavorra, quanto ne mettono? e quali sono i riferimenti con i quali uno, di media intelligenza, riesce a capire se ha esagerato nel peso oppure può continuare a caricare volevo dire a zavorrare il modello?
e poi, se una incidenza minore dell'ala non influisce, in modo significativo nel volo in condizioni di vento diciamo sostenuto, forse lo è il diedro alare, ho visto in una rivista tedesca dei trittici dei vari Supra, Shadow ed altri, con il diedro delle estremità alari variabili ad angoli diversi, immagino per le diverse condizioni.

quando parlo di vento forte intendo, umanamente forte... cioè voglio riportare il modello integro a casa.
ritengo anch'io che in condizioni estremamente ventose, non sia il caso volare, se non forse a grandi altezze, ma poi alla fine devo comunque scendere e finire dentro a quei rotori che ti sbatacchiano il modello da tutte le parti meno quelle che vorresti tu.

massimo t.
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Vecchio 09 maggio 12, 07:32   #18 (permalink)  Top
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L'avatar di Clabe
 
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Originalmente inviato da Massimo T. Visualizza messaggio
...si, capisco.

ma in un modello da gare di F3J, di zavorra, quanto ne mettono? e quali sono i riferimenti con i quali uno, di media intelligenza, riesce a capire se ha esagerato nel peso oppure può continuare a caricare volevo dire a zavorrare il modello?
e poi, se una incidenza minore dell'ala non influisce, in modo significativo nel volo in condizioni di vento diciamo sostenuto, forse lo è il diedro alare, ho visto in una rivista tedesca dei trittici dei vari Supra, Shadow ed altri, con il diedro delle estremità alari variabili ad angoli diversi, immagino per le diverse condizioni.

quando parlo di vento forte intendo, umanamente forte... cioè voglio riportare il modello integro a casa.
ritengo anch'io che in condizioni estremamente ventose, non sia il caso volare, se non forse a grandi altezze, ma poi alla fine devo comunque scendere e finire dentro a quei rotori che ti sbatacchiano il modello da tutte le parti meno quelle che vorresti tu.

massimo t.
Il limite della zavorra è dato dagli spazi, dalla resistenza strutturale e dalle tue capacità di pilotaggio. Secondo me ti stai facendo troppi problemi devi solo volare e farti, da te, la tua esperienza, in quanto non è possibile, a parole, per noi darti la nostra. Cerca notizie sul modello che hai e sulle eventuali modifiche o cambiamenti possibili (centraggio zavorra DL ecc...) già fatti da altri, dopo di che prova, e raggiungi le tue conclusioni.
Due anni fà al Catria un modellista di Foligno a lanciato il modello con 120KMH di vento mentre gli altri dicevano che era pazzo (in effetti lo è...) ma le sue capacità "uniche" di pilotaggio gli hanno permesso di volare lo stesso ed atterrare incolume davanti allo sguardo stupito di tutti. Parliamo di una persona che ha milioni di ore di volo con tutte le tipologie di modelli ACRO compresi gli Elicotteri, che ha centinaia di modelli polverizzati alle spalle e quindi un'Esperienza difficilmente raggiungibile.
Claudio
Clabe non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 09 maggio 12, 16:41   #19 (permalink)  Top
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Ciao Massimo è un piacere per me rivederti in gioco e in volo, ho sempre sostenuto che del nostro campo tu sei il più tecnico quello che aveva sempre il modello settato bene e quello che più di tutti si dedica alla tecnica e questa tua richiesta conferma il mio pensiero.
Da giovane possessore di un modello F3j motorizzato posso dirti che sicuramente sono macchine molto efficienti ma per quanto riguarda il volo con vento io ne so poco in quanto non mi entusiasma e evito oltre i 10-15 km/h, tranne nei casi di temporale vicino dove tutto si rimescola e a trovare un nuvolone nero che ti risucchia da qualche brivido e adrenalina, per il resto mi piace trovare la bolla e provare a seguirla.
Purtroppo per me Prato è una zona molto ventosa, forse troppo e fra impegni e attese di calma capita anche di volare dopo un mese!!
A presto.
Ciao a tutti.
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Winch in the nose.
Giampiero non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 09 maggio 12, 20:48   #20 (permalink)  Top
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Il limite della zavorra è dato dagli spazi, dalla resistenza strutturale e dalle tue capacità di pilotaggio. Secondo me ti stai facendo troppi problemi devi solo volare e farti, da te, la tua esperienza, in quanto non è possibile, a parole, per noi darti la nostra. Cerca notizie sul modello che hai e sulle eventuali modifiche o cambiamenti possibili (centraggio zavorra DL ecc...) già fatti da altri, dopo di che prova, e raggiungi le tue conclusioni.
........
Claudio

Visto che non esiste modello buono per tutte le stagioni (inviluppo di volo) e' giocoforza cercare, sperimentalmente, i limiti fisici di quello che si ha.

Volare...volare..volare e (nei ritagli di tempo) ..volare fino a che quella "roba che vola" non diventa una "estensione" dei propri pollici....

Sergio
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