07 maggio 12, 21:59 | #11 (permalink) Top | ||
User Data registr.: 24-02-2007 Residenza: Bergamo
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| Citazione:
Bisognerebbe parlare almeno di DL e CG non escludendo le caratteristiche del profilo (principale responsabile della resistenza)... insomma una cosa un po' piu' complessa. Citazione:
L'idea del "muletto" e' ottima... ti toglie la paura di rischiare.. Sergio
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08 maggio 12, 00:28 | #12 (permalink) Top |
User Data registr.: 06-03-2005 Residenza: Trento
Messaggi: 2.543
| Vento forte
Volare con vento forte. Se il vento è troppo forte arrotola e spacca tutto e di termiche non ce ne sono. Il SAGGIO Sergio è stato molto chiaro ( come sempre). Pensa che con i full size in dinamica è molto semplice ( come su un pendio con il modello ), ma se si sale sopra alla ricerca dell' onda le cose si complicano molto. Noi abbiamo un enorme vantaggio : la condensazione, questa ci aiuta a vedere i rotori, ( distinguendoli dai migranti: si guarda per terra l' ombra), ci fa vedere eventuali lenticolari. Purtroppo a terra non c' condensazione ed è come per noi un volo in onda in aria secca. Per bravo che sei dopo un po' ti trovi a razzolare per terra in dinamica su qualche costoncino. Traduzione della chiaccherata ...... è un bel casino, non ti demoralizzare, capita a tutti di fare un buco. Ciao Gallina |
08 maggio 12, 09:12 | #13 (permalink) Top | |
User Data registr.: 21-05-2009
Messaggi: 2.780
| Citazione:
Numero e peso atomico dicono solo quanti protoni e neutroni ci sono nel nucleo di un singolo atomo ma, come poi si aggregano in natura (solido, liquido, gas e ancora solido cristallino o amorfo) lo decide la chimica e non più la fisica atomica. Ed è la chimica, anzi meglio la termodinamica che, secondo come si aggregano gli atomi a temperatura e pressione ambiente (o in altre condizioni quando viene prodotta la materia finale che si vuole trattare), decide quanti atomi o molecole ci vanno in una singola unità di volume (alias densità). Tant'è che il materiale più "denso" o "massiccio" di sta terra mi pare che sia l'Osmio seguito forse dall'Iridio. Che sulla tavola degli elementi sono staccati di svariati numeri atomici da Piombo o per esempio Uranio. Comunque anche io sono per il caro vecchio Piombo. Quanto meno per la sua relativa malleabilità. Poi non di rado, in mancanza di cavalli si fanno correre anche i somari e sono andato ad utilizzare "volgari" tondini d'acciaio per zavorrare nelle ali. L'importante è raggiungere lo scopo. | |
08 maggio 12, 09:22 | #14 (permalink) Top | |
User Data registr.: 24-02-2007 Residenza: Bergamo
Messaggi: 3.293
| Citazione:
Anche a me piace il piombo per la sua malleabilita' ( un martello e' sufficiente ) mentre credo che gli altri materiali siano di difficile lavorabilita' ( oltre al costo ..immagino ). Sergio
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08 maggio 12, 15:46 | #15 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 03-05-2012 Residenza: Roma
Messaggi: 9
|
confermo tutto quanto scritto. penso di essere l'unico al mondo a usare il tungsteno per bilanciare piccole differenze tra il peso delle due semiali e solo perchè ho messo da parte negli anni tutti i codolini delle punte break off in tungsteno, che ho utilizzato nel tiro con l'arco. per la serie, non si butta via niente... |
09 maggio 12, 00:54 | #17 (permalink) Top |
User Data registr.: 12-05-2008 Residenza: Prato
Messaggi: 254
|
...si, capisco. ma in un modello da gare di F3J, di zavorra, quanto ne mettono? e quali sono i riferimenti con i quali uno, di media intelligenza, riesce a capire se ha esagerato nel peso oppure può continuare a caricare volevo dire a zavorrare il modello? e poi, se una incidenza minore dell'ala non influisce, in modo significativo nel volo in condizioni di vento diciamo sostenuto, forse lo è il diedro alare, ho visto in una rivista tedesca dei trittici dei vari Supra, Shadow ed altri, con il diedro delle estremità alari variabili ad angoli diversi, immagino per le diverse condizioni. quando parlo di vento forte intendo, umanamente forte... cioè voglio riportare il modello integro a casa. ritengo anch'io che in condizioni estremamente ventose, non sia il caso volare, se non forse a grandi altezze, ma poi alla fine devo comunque scendere e finire dentro a quei rotori che ti sbatacchiano il modello da tutte le parti meno quelle che vorresti tu. massimo t. |
09 maggio 12, 07:32 | #18 (permalink) Top | |
User Data registr.: 16-08-2007 Residenza: Perugia
Messaggi: 3.390
| Citazione:
Due anni fà al Catria un modellista di Foligno a lanciato il modello con 120KMH di vento mentre gli altri dicevano che era pazzo (in effetti lo è...) ma le sue capacità "uniche" di pilotaggio gli hanno permesso di volare lo stesso ed atterrare incolume davanti allo sguardo stupito di tutti. Parliamo di una persona che ha milioni di ore di volo con tutte le tipologie di modelli ACRO compresi gli Elicotteri, che ha centinaia di modelli polverizzati alle spalle e quindi un'Esperienza difficilmente raggiungibile. Claudio | |
09 maggio 12, 16:41 | #19 (permalink) Top |
User Data registr.: 04-12-2008 Residenza: Prato
Messaggi: 578
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Ciao Massimo è un piacere per me rivederti in gioco e in volo, ho sempre sostenuto che del nostro campo tu sei il più tecnico quello che aveva sempre il modello settato bene e quello che più di tutti si dedica alla tecnica e questa tua richiesta conferma il mio pensiero. Da giovane possessore di un modello F3j motorizzato posso dirti che sicuramente sono macchine molto efficienti ma per quanto riguarda il volo con vento io ne so poco in quanto non mi entusiasma e evito oltre i 10-15 km/h, tranne nei casi di temporale vicino dove tutto si rimescola e a trovare un nuvolone nero che ti risucchia da qualche brivido e adrenalina, per il resto mi piace trovare la bolla e provare a seguirla. Purtroppo per me Prato è una zona molto ventosa, forse troppo e fra impegni e attese di calma capita anche di volare dopo un mese!! A presto. Ciao a tutti.
__________________ Winch in the nose. |
09 maggio 12, 20:48 | #20 (permalink) Top | |
User Data registr.: 24-02-2007 Residenza: Bergamo
Messaggi: 3.293
| Citazione:
Visto che non esiste modello buono per tutte le stagioni (inviluppo di volo) e' giocoforza cercare, sperimentalmente, i limiti fisici di quello che si ha. Volare...volare..volare e (nei ritagli di tempo) ..volare fino a che quella "roba che vola" non diventa una "estensione" dei propri pollici.... Sergio
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