27 febbraio 12, 10:02 | #1 (permalink) Top |
Guest
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| Deturbolator
Stavo leggendo un pdf di un articolo "Capacità di salita dei profili moderni" (l'originale pubblicato su Technical Soaring, Vol. 30, No. 3, July, 2006, pp. 79-88) e sono stato attirato da una ndr sui deturbulatori di Sinha, a me sconosciuti. Una breve ricerca ha prodotto alcuni risultati e ve ne giro tre + il link al sito dove troverete il resto. Il primo è un video che incoraggia l'aerodinamicista domestico. DETURBULATOR VISUALIZATION_2-22-2011.wmv - YouTube http://www.sinhatech.com/AIAA-2007-101APA21-Draft.pdf http://www.sinhatech.com/AIAA-2006.pdf SinhaTech - Sinha Flexible Composite Surface Deturbulator Se dal 2006 è passato tutto questo tempo...si tratta di una caso alla rossi o alla tesla? |
27 febbraio 12, 14:28 | #2 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-05-2009
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O di un caso alla de La Palice? Nel senso che l'uso dei turbolatori, in verità, sarebbe noto. La domanda sarebbe, visto che per ragioni di tempo non ho ancora potuto leggere approfonditamente tutto l'articolo, quanto ha guadagnato in termini di efficienza? Un punto? Due? Le altre caratteristiche, per esempio lo stallo, hanno guadagnato anch'esse sensibilmente? Vedo dalla foto che ha provato su alianti "datati". Buono può essere il sistema per questo tipo di alianti, ma su un moderno? Hanno anche i moderni problemi di distacco del flusso? Oppure con profili più recenti, sono riusciti a risolvere il problema senza dover introdurre appendici supplementari al profilo? Sono sempre dell'idea che i progettisti di aerei e alianti non siano proprio così sprovveduti. O meglio, anche loro lavorano come tutti gli altri. Gli vengono inoltrate delle specifiche da rispettare. Se gli chiedono un aliante di efficienza massima 45 a 150 km/h (per spararne una) e quando lo vanno a provare fa 45 a 150 km/h, se anche lo fa con una bolla di separazione grossa come tutto il profilo, tu che faresti? Riprogetti comunque tutti gli stampi e tutto l'aliante. Io forse no. Ovviamente l'esempio che ho fatto è volutamente estremo, ma è per capire il concetto. Io non credo che all'epoca del Cirrus non si fossero accorti del problema o non ne avessero i mezzi. E che forse si sono fatti la domanda:"Il gioco per togliere la bolla di separazione, valevla candela rispetto a quello che abbiano già ottenuto?" |
28 febbraio 12, 00:13 | #3 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 03-11-2008 Residenza: milano
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Posso dirvi, se permesso, la mia personale esperienza, ho montato molti ma molti anni fa' su una coppia di ali del famosissimo modello di Shaller il Bettina questo tipo di turbolatore, null'altro che uno zig zag volutamente trasparente, forse per questo non molto chiaro in foto, posizionato in corrispondenza dell'attacco del D box e il rivestimento alare, bene non chiedetemi come mai ma il Bettina con montato questa coppia di ali, sembrava appeso in cielo, mentre invece con la coppia senza applicato lo zig zag, si termicava ma alle basse velocità perdeva quota sensibilmente. La medesima applicazione ho voluto effettuarla sul ASW 28 di Gerasis GFK, non ho un modello di confronto, intendo un gemello, e non ho volato molto con questo modello prima dell'applicazione dello zig zag , ma avendo avuto il suggerimento da Bruno Rimm ho inteso posizionarlo circa al punto massimo dell'extardossso e a circa un centimetro e mezzo , nell'intradosso , ripeto vuoi forse perché non ho avuto modo di volare molto prima della posizionatura dei turbolatori, ma su quest'ultimo modello non mi sembra di avere ottenuto benefici alle minime velocità . |
28 febbraio 12, 10:06 | #5 (permalink) Top |
User Data registr.: 29-11-2002 Residenza: Mountain View, CA
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A parte che non c'è la foto, questi di Sinha funzionano in modo del tutto diverso dai tradizionali turbolatori. Non a caso li chiama "de-turbolatori".
__________________ The number you dialed is imaginary. Please rotate your phone 90 degrees and redial. |
28 febbraio 12, 10:25 | #6 (permalink) Top | |
Guest
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l'osservazione sugli sviluppi offerti dai deturbolatori l'ho tratta dall'articolo dal progettista del Diana 2 (era una ndr). A priori le tue osservazioni sarebbero condivisibili ma la discussione che propongo presuppone l'esame di una tecnologia che offre (offrirebbe) un punto di vista molto diverso da quello classico. La bolla di separazione: se leggi gli articoli scoprirari che non la toglie, la tratta diversamente, per ottenere un flusso più pulito e meno vortici dietro al corpo in movimento. Il flusso separato si impenna di meno, rimane anzi vicino alla superficie dell'ala riducendo l'incremento di spessore apparente dovuto al distacco; l'inventore dice che quasi copia il profilo. La porzione di flusso che segue è pulita e scorre meglio in prossimità dell'ala, l'inventore se ne esce con la definizione zero skin friction. Fossero vere queste premesse, l'aerodinamica subirebbe cambiamenti notevoli, con deturbolatori applicabili per diminuire la resistenza all'avanzamanto dei corpi, avremmo nuove forme ottimizzate di progetto per sfruttare il principio, superfici di nuovo tipo, vibranti. Senonchè dalla presentazione di quei papiri è passato qualche anno. | |
28 febbraio 12, 10:25 | #7 (permalink) Top | |
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__________________ Francesco P. A.K.A. Pampa "Anyone who's not interested in model airplanes must have a screw loose somewhere" (Paul MacCready) | |
28 febbraio 12, 13:48 | #8 (permalink) Top | |
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Perdonami, ma mi sa tanto di articoli accademici fatti si per sperimentare, e la vedo una soluzione moolto lontana dalla "fruibilità" pratica, compresa quella estremizzata da chi gareggia ai massimi livelli sui full size. Poi magari mi sbaglio, ed i full-sizer son tutti li a metterli a punto, e a manutenerli di volo in volo.... Interessante ciò che vorrà dire in proposito Gallina. Booohhh.... dal Simmons il Cirrus pare abbia già di suo un max Glide Ratio di 36 ...., ma magari è qullo dichiarato per ali perfettamente "nuove", e magari per le prove ne hanno usato uno che necessita di restyling.... In ogni caso le condizioni "operative" tipiche dei nostri modelli son ben diverse, sia per Re, che per l'aria in cui si vola. Come chiacchiera da bar, confesso di nutrire qualche dubbio sulla voglia e capacità della maggior parte dei modellisti "nostrani" anche solo di strumentare i propri modelli per fare qualche misura SERIA, figuriamoci a sperimentare cose così "delicate".... Infatti mi scappa da ridere a pensare ad ali con delle striscioline di Mylar da condensatore di soli 6 um (micrometri) sospese su striscioline spesse 10-50um distanti tra loro +o- 1mm necessarie per fare ste camere pneumatiche capaci di "accomodare" il boundary layer...... Ma te li vedi sti deturbulator quando solo si maneggiano le ali per montare il modello, o per metterlo in fila al traino, coi fili d'erba ...... Tornando ai profili "modellistici" per ali in stampo dell'ultima generazione, pare che alcuni siano stati dichiaratamente "ottimizzati" proprio per "controllare la bolla di separazione" ai nostri regimi e condizioni di volo, alcuni pare vadano bene, altri forse sono + indifferenti.... I Turbolatori classici, sia dritti che a zig-zag, è dimostrato che quando servono se ben posizionati "funzionano" eccome, ma forse non vengono considerati perchè non piacciono molto all'estetica nostrana . Antonio. PS: purtroppo la prosa non è una mia dote, e mi sarebbe piaciuto, ma la sostanza resta
__________________ ha ragione Simone: la gente non sta affatto bene..... | |
28 febbraio 12, 23:35 | #9 (permalink) Top |
User Data registr.: 06-03-2005 Residenza: Trento
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Ciao, di questi turbolatori si è chiaccherato per un breve tempo in un passato non vicinissimo, poi nulla, quasi come la "fusione fredda" di rossi & c. I campioni che corrono in classe club ai mondiali usano quasi tutti i cirrus, hanno un ottimo coefficiente di penalità, ma nessuno quei turbolatori. per me ne basta e avanza. Ad esser sinceri ci sono state pure delle "chiacchere" che un paio di cirrus NON avevano le ali dei cirrus, ma quella è un' altra storia. . Ciao gallina |
28 febbraio 12, 23:54 | #10 (permalink) Top | |
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__________________ Associazione Sportiva GRUPPO AEROMODELLISTICO VST - Volare su Tetti http://www.vst-aero.it - Per i poco intelligenti non indica 'i tetti', ma il Comune in cui ha sede il campo volo (Tetti Neirotti) che dista piu' di 750 mt. dalla pista. | |
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