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Vecchio 03 gennaio 10, 23:52   #21 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Cesare de Robertis Visualizza messaggio
............. E' inutile fare previsioni astrologiche che poi, essendo tutte negative, danno più che altro l'impressione che a qualcuno "je roda..."
Caro Cesare, per quello che ho letto e scritto, mi sembra che più che previsioni astrologiche e negative, siano delle costatazioni di situazioni e torno a dire: "se sono rose fioriranno".

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.........Ne vorrei invece approfittare per raccontarvi la storia della scoperta di quel pendio, dato che nel corso degli anni ne ho sentite di tutti colori mentre, essendo stato fra i primissimi frequentatori di Trevignano (anche se poi dal 1986 non ci ho mai più messo piede) so in prima persona come sono andate veramente le cose e non perché "me l'ha detto mio cugino".........


Dato che dalle prossime parole in poi, si andrà fuori topic, sconsiglio la lettura a chi non interessa la "storia del pendio di Trevignano", dato che sarà una "storia" prolissa e noiosa.

Caro Cesare, consentimi di metterti al corrente di quello che è successo dopo il 1986, non perchè "me la detto mio cugino", ma perchè, proprio in quei anni, ho cominciato a frequentare il pendio di Trevignano, tanto che nel 1994 ho trasferito la mia residenza da Roma a Trevignano anche perché c’era il pendio in questione e mi era più comodo andare a cercare i miei modelli dispersi e mai più ritrovati.


Confermo la vostra scoperta e qualche nome che hai menzionato.

Però ti sei dimenticato di dire altre due cose.

La prima è che la postazione di volo non era l’attuale ma la zona all’estrema destra del fronte lago, oltre l’albero, per intenderci.

La seconda cosa è che hai lasciato fuori, dalla storia, un personaggio storico dell’aeromodellismo nazionale , di cui, mi ricordo, pubblicasti un articolo che ricordava il suo passato.
Si tratta di un grande appassionato di volo in pendio, nonché il vero e unico scopritore del pendio del Tuscolo: lo scomparso EDGARDO SADORIN, che insieme a Riccardo Borg, hanno continuato a frequentare il pendio anche dopo il 1986.

Il pendio sulla destra è nettamente più dinamico dell’attuale.

Tu sai perché si è deciso di spostarci su quello attuale, pur facendo più strada dissestata e striature sulle fiancate delle macchine provocate dai rovi?

Perché i fruitori del pendio, di quei tempi, pretendevano di andare con le macchine, anche quando il campo era coltivato a grano, fino sul ciglio del pendio, dato che gli pesava portare i loro modelli a mano e fare un pezzo a piedi.

Il contadino nonché proprietario di quel terreno ci cacciò, ma qualcuno continuò ad andarci con le macchine.

Il contadino, allora, fece un solco d’aratro, le macchine non poterono più passare, e ci si spostò sul pendio che ha l’albero, con zona d’atterraggio con più sassi e con l’albero che attirava i modelli di quelli poco esperti e da dove i lanci sono al cardiopalma dato i rovi che c'erano e ci sono a ridosso del ciglio.

Però faceva caldo, le macchine s’infocavano, al sole, e allora le mettevano all’ombra dell'unico albero che c'è.

Pensi che questo facesse piacere al nuovo proprietario del terreno, preso come sito di lancio?

Ebbene no, si continuò a litigare anche con il nuovo proprietario, che a sua volta fece un altro solco d’aratro e le macchine non poterono più arrivare sotto l’albero.

Ma poiché noi vogliamo avere la macchina sempre vicino, ci spostammo, con le macchine al seguito, nella zona fronte lago a sinistra.

Le discussioni con il contadino andarono scemando poiché si decise d’atterrare su quel campo, dove c’è un enorme masso, dove ci sono rotori in atterraggio e dove c’è la base di lancio di chi pratica parapendio, ma che fa comodo anche a noi.

I parapendiisti sono stati quelli che, in quel periodo, portati dal famoso, cantante, Pappalardo costituirono un gruppo di Volo Libero, presero quel campo in affitto dalla cooperativa e iniziarono a discutere più o meno caldamente con noi, dato che qualcuno, anzi, più di qualcuno ebbe degli incontri ravvicinati con loro o con le loro velature.

Ma essendo assicurati, lo potevano fare.

Ora, ovvero, nella stagione 2009, le discussioni ci sono con il contadino e sporadicamente anche con i parapendiisti.

Concludendo: di chi sarà la colpa del peregrinare di noi poveri volatori di pendio?

Dei proprietari dei terreni, dei parapendiisti o della scostumatezza di qualche o più di qualche aeromodellista che si è comportato solo per soddisfare le sue necessità del momento senza pensare al futuro o rispettare il prossimo?

Forse saranno questi gli avvenimenti che hanno portato quel gruppo di Roma a pensare di abbinare il pendio di Trevignano al loro campo di volo, per non far avere più problemi ai propri associati?

Ottima idea.

Ma, una domanda mi sorge spontanea: che ne sarà di quei Volovelisti che non vogliono o non possono associarsi al Gruppo?

Con cordialità e amicizia.
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L'Atterraggio..... è una Riattaccata riuscita male. Meglio Riattaccare........ che sfasciare.
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Vecchio 04 gennaio 10, 02:35   #22 (permalink)  Top
Cesare de Robertis
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Originalmente inviato da onip747 Visualizza messaggio
Caro Cesare, per quello che ho letto e scritto, mi sembra che più che previsioni astrologiche e negative, siano delle costatazioni di situazioni e torno a dire: "se sono rose fioriranno".


Tutto dipenderà da come verrà gestita la cosa. Il G.A.T di Trento, ad esempio, ha da molti anni ormai in affitto il pendio di Margone e vivono tutti felici e contenti.


Dato che dalle prossime parole in poi, si andrà fuori topic, sconsiglio la lettura a chi non interessa la "storia del pendio di Trevignano", dato che sarà una "storia" prolissa e noiosa.

Caro Cesare, consentimi di metterti al corrente di quello che è successo dopo il 1986, non perchè "me la detto mio cugino", ma perchè, proprio in quei anni, ho cominciato a frequentare il pendio di Trevignano, tanto che nel 1994 ho trasferito la mia residenza da Roma a Trevignano anche perché c’era il pendio in questione e mi era più comodo andare a cercare i miei modelli dispersi e mai più ritrovati.


Confermo la vostra scoperta e qualche nome che hai menzionato.

Però ti sei dimenticato di dire altre due cose.

La prima è che la postazione di volo non era l’attuale ma la zona all’estrema destra del fronte lago, oltre l’albero, per intenderci.


Non mi sono dimenticato. Molto più semplicemente non sapevo che vi fosse stato uno spostamento. Come ho detto, sono ben 23 anni che non metto più piede a Trevignano.

La seconda cosa è che hai lasciato fuori, dalla storia, un personaggio storico dell’aeromodellismo nazionale , di cui, mi ricordo, pubblicasti un articolo che ricordava il suo passato. Si tratta di un grande appassionato di volo in pendio, nonché il vero e unico scopritore del pendio del Tuscolo: lo scomparso EDGARDO SADORIN, che insieme a Riccardo Borg, hanno continuato a frequentare il pendio anche dopo il 1986.

Edgardo lo conoscevo molto bene, ma ricordo anche che preferiva il Tuscolo che era vicino a casa sua ed era stato una sua scoperta. Io mi sono limitato a citare i nomi dei primissimi frequentatori. E' naturale che poi ne siano arrivati molti altri (a proposito d'illustri scomparsi vale la pena di ricordare anche Carlo Cotugno), ma molti non li ho mai conosciuti di persona.


Il pendio sulla destra è nettamente più dinamico dell’attuale.

Ah.

Tu sai perché si è deciso di spostarci su quello attuale, pur facendo più strada dissestata e striature sulle fiancate delle macchine provocate dai rovi?

Ovviamente no.


Perché i fruitori del pendio, di quei tempi, pretendevano di andare con le macchine, anche quando il campo era coltivato a grano, fino sul ciglio del pendio, dato che gli pesava portare i loro modelli a mano e fare un pezzo a piedi.

Il contadino nonché proprietario di quel terreno ci cacciò, ma qualcuno continuò ad andarci con le macchine.

Il contadino, allora, fece un solco d’aratro, le macchine non poterono più passare, e ci si spostò sul pendio che ha l’albero, con zona d’atterraggio con più sassi e con l’albero che attirava i modelli di quelli poco esperti e da dove i lanci sono al cardiopalma dato i rovi che c'erano e ci sono a ridosso del ciglio.

Però faceva caldo, le macchine s’infocavano, al sole, e allora le mettevano all’ombra dell'unico albero che c'è.

Pensi che questo facesse piacere al nuovo proprietario del terreno, preso come sito di lancio?

Ebbene no, si continuò a litigare anche con il nuovo proprietario, che a sua volta fece un altro solco d’aratro e le macchine non poterono più arrivare sotto l’albero.

Ma poiché noi vogliamo avere la macchina sempre vicino, ci spostammo, con le macchine al seguito, nella zona fronte lago a sinistra.

Le discussioni con il contadino andarono scemando poiché si decise d’atterrare su quel campo, dove c’è un enorme masso, dove ci sono rotori in atterraggio e dove c’è la base di lancio di chi pratica parapendio, ma che fa comodo anche a noi.

I parapendiisti sono stati quelli che, in quel periodo, portati dal famoso, cantante, Pappalardo costituirono un gruppo di Volo Libero, presero quel campo in affitto dalla cooperativa e iniziarono a discutere più o meno caldamente con noi, dato che qualcuno, anzi, più di qualcuno ebbe degli incontri ravvicinati con loro o con le loro velature.

Ma essendo assicurati, lo potevano fare.

Ora, ovvero, nella stagione 2009, le discussioni ci sono con il contadino e sporadicamente anche con i parapendiisti.

Francamente di tutte queste vicende ero all'oscuro. Ai "nostri tempi" (visto il tempo trascorso si può ben dire così), le macchine venivano lasciate ben lontane dalla zona di lancio. Non ricordo esattamente dove, ma sicuramente non sul pendio.

Concludendo: di chi sarà la colpa del peregrinare di noi poveri volatori di pendio? Dei proprietari dei terreni, dei parapendiisti o della scostumatezza di qualche o più di qualche aeromodellista che si è comportato solo per soddisfare le sue necessità del momento senza pensare al futuro o rispettare il prossimo?

Di chi sarà la colpa? Mi viene in mente una famosa poesiola: "Muore la pecora, muore l'agnello, muoiono anche il bue e l'asinello, muore la gente piena di guai, ma le testedicazzo non muoiono mai."

Forse saranno questi gli avvenimenti che hanno portato quel gruppo di Roma a pensare di abbinare il pendio di Trevignano al loro campo di volo, per non far avere più problemi ai propri associati? Ottima idea. Ma, una domanda mi sorge spontanea: che ne sarà di quei Volovelisti che non vogliono o non possono associarsi al Gruppo?

Bella domanda, alla quale rispondo con un proverbio: "Non si può avere la botte piena a e la moglie ubriaca".

Con cordialità e amicizia. onip747

Cordialità anche da parte mia. Per l'amicizia... se solo sapessi chi sei, molto volentieri!

--------------

Ultima modifica di Cesare de Robertis : 04 gennaio 10 alle ore 02:41
 
Vecchio 04 gennaio 10, 03:10   #23 (permalink)  Top
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più di qualcuno ebbe degli incontri ravvicinati con loro o con le loro velature.

Ma essendo assicurati, lo potevano fare.
???
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Vecchio 04 gennaio 10, 12:11   #24 (permalink)  Top
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???
Oltre, ??? , spero che tu abbia capito che non penso quello che ho scritto!!!
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Vecchio 04 gennaio 10, 12:43   #25 (permalink)  Top
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Posso portare un contributo di quello che e' stato fatto alcuni anni orsono in un pendio vicini a Torino.

Pendio scoperto da modellisti della zona di Sestriere, comodo per i Torinesi, e' stato usato per anni da tutti in grande amicizia e con il tacito benestare del proprietario.

Ad un certo punto ci siamo trovati ad avere turisti vari che (con lo stesso nostro diritto) si posizionavano in zona lancio/atterraggio per i loro pic-nic.

Al tentativo piu' volte andato a vuoto di farli spostare, per il loro bene, si e' deciso di 'aqffittare il pendio con la formula piu' semplice. Piccola cifra al proprietario, che continuava ad utilizzarlo come pascolo (e per altro a tagliare l'erba....) con la richiesta di poterlo far risultare terreno privato.

Da allora e per parecchi anni il terreno e' diventato a tutti gli effetti privato ad uso dei modellisti del gruppo (gruppo spontaneo formato dai frequentatori piu' assidui) che mai si sono sognati di vietarne l'accesso ai frequentatori occasionali, ma che hanno sfruttato la 'privatizzazione' per far sloggiare gli ospiti non volanti indesiderati....

Dopo alcuni anni, essendo spariti i turisti non volanti, l'affitto del terreno si e' tramitato da una cifra X a qualche bottiglia di buon rosso al proprietario.

Quindi non sempre la 'privatizzazione' di un terreno ha fini di lucro/chiusura agli altri, ma puo' anche essere un modo per sentirsi a casa propria e poter allontanare chi, anche a fronte di gentile richiesta, non vuole sentir ragione.
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Vecchio 04 gennaio 10, 13:17   #26 (permalink)  Top
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Concludendo: di chi sarà la colpa del peregrinare di noi poveri volatori di pendio? Dei proprietari dei terreni, dei parapendiisti o della scostumatezza di qualche o più di qualche aeromodellista che si è comportato solo per soddisfare le sue necessità del momento senza pensare al futuro o rispettare il prossimo?
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Di chi sarà la colpa? Mi viene in mente una famosa poesiola: "Muore la pecora, muore l'agnello, muoiono anche il bue e l'asinello, muore la gente piena di guai, ma le testedicazzo non muoiono mai."
- Centamente, altrimenti di che genere umano siamo fatti, se geneticamente cambiassimo?

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Forse saranno questi gli avvenimenti che hanno portato quel gruppo di Roma a pensare di abbinare il pendio di Trevignano al loro campo di volo, per non far avere più problemi ai propri associati? Ottima idea. Ma, una domanda mi sorge spontanea: che ne sarà di quei Volovelisti che non vogliono o non possono associarsi al Gruppo?
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Bella domanda, alla quale rispondo con un proverbio: "Non si può avere la botte piena a e la moglie ubriaca".
- Pur, ribadendo che in linea di principio sono favorevole, rispondendo al tuo proverbio ti dico: “ Se il vino é buono, non darà alla testa, ne alla moglie ne a tutti quelli che lo berranno”.

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Con cordialità e amicizia.
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Cordialità anche da parte mia. Per l'amicizia... se solo sapessi chi sei, molto volentieri!
- Perché, cambierebbe qualche cosa se ti dicessi chi sono?
Per amicizia, intendo “l’amicizia telematica”.

Preferiresti che dicessi conoscenza?
Ma ugualmente non cambierebbe niente, dato che si tratterebbe, sempre, di “conoscenza telematica”.

O non dovrei salutarti, dato che non rivelo chi sono?

Se rivelassimo, sempre chi siamo e ci conoscessimo, ci sarebbe solo uno scambio di mail private e non sarebbe necessario avere un forum!!!

Salutoni.
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Posso portare un contributo di quello che e' stato fatto alcuni anni orsono in un pendio vicini a Torino.

Pendio scoperto da modellisti della zona di Sestriere, comodo per i Torinesi, e' stato usato per anni da tutti in grande amicizia e con il tacito benestare del proprietario.

Ad un certo punto ci siamo trovati ad avere turisti vari che (con lo stesso nostro diritto) si posizionavano in zona lancio/atterraggio per i loro pic-nic.

Al tentativo piu' volte andato a vuoto di farli spostare, per il loro bene, si e' deciso di 'aqffittare il pendio con la formula piu' semplice. Piccola cifra al proprietario, che continuava ad utilizzarlo come pascolo (e per altro a tagliare l'erba....) con la richiesta di poterlo far risultare terreno privato.

Da allora e per parecchi anni il terreno e' diventato a tutti gli effetti privato ad uso dei modellisti del gruppo (gruppo spontaneo formato dai frequentatori piu' assidui) che mai si sono sognati di vietarne l'accesso ai frequentatori occasionali, ma che hanno sfruttato la 'privatizzazione' per far sloggiare gli ospiti non volanti indesiderati....

Dopo alcuni anni, essendo spariti i turisti non volanti, l'affitto del terreno si e' tramitato da una cifra X a qualche bottiglia di buon rosso al proprietario.

Quindi non sempre la 'privatizzazione' di un terreno ha fini di lucro/chiusura agli altri, ma puo' anche essere un modo per sentirsi a casa propria e poter allontanare chi, anche a fronte di gentile richiesta, non vuole sentir ragione.

Scusate se ho quotato tutto, ma era tutto da quotare dato che si tratta d'esperienza vissuta e di una soluzione saggia del problema.

Io sono convinto, che se, fin dai primi incontri con il proprietario del terreno, avessimo dato, al propritario, dei presenti, anche magari solo nelle festività, non saremmo arrivati a questo punto.

Complimenti dtruffo, a parer mio il vostro è stata una vera soluzione al problema, che si può definire, a dir poco, saggia e con il beneficio di tutti.

Noi, tra l'altro siamo un passo avanti dato che non abbiamo, almeno negli anni trascorsi, i turisti.
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