18 novembre 05, 01:22 | #81 (permalink) Top |
User Data registr.: 10-05-2004 Residenza: Varese (Olgiate Olona)
Messaggi: 914
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Arrivo sempre a gettare il sasso e nascondere la mano.... A me piacerebbe "sperimentare" un turbolatore "alternativo", ovvero un filo di 2 decimi di millimetro posto a X distanza dal bordo di attacco in una posizione da definire. Tutto ciò per rendere già turbolento il flusso prima che incontri l'ala. Suona come UCAS però..... L'aria "turbolentata" artificialmente invastirebbe l'ala creando uno straterello turbolento che creerebbe un "meato" di separazione tra l'ala solida e l'aria attraversata. Il risultato potrebbe essere controverso il meato potrebbe agire come lubrificante... ma anche creare uno srato con forte potere di coesione verso l'ala solida. Ai posteri l'ardua sentenza! Ciao |
18 novembre 05, 10:20 | #82 (permalink) Top | |
Adv Moderator Data registr.: 16-01-2003 Residenza: Rimini
Messaggi: 11.864
| Citazione:
Occorrerebbe verificarlo in camera a vento, soprattutto per individuare (qui sta la difficoltà) la posizione del filo rispetto al bordo di entrata (distanza, altezza) e il diametro. Ad intuito la posizione dovrebbe giacere sul prolungamento della curva media, ma a quale distanza? | |
18 novembre 05, 10:41 | #83 (permalink) Top |
UserPlus |
Franco una cosa: in giro non so dove avevo letto che dopo un turbolatore lo strto limite torna ad essere laminare... e ciò mi ha confuso alquanto le idee. In sostanza si sosteneza che il turbolatore servirebbe per rinvigorire un po' lo strato limite che poi torna a scorrere regolarmente.
__________________ Saluti, Giorgio. "E' preferibile che gli altri si chiedano perché non hai parlato piuttosto che chiederti come mai non sei stato zitto....." Genoa Slope Soaring Team Bearish moderator! Handle with extreme care.... |
18 novembre 05, 10:53 | #85 (permalink) Top | |
UserPlus | Citazione:
__________________ Saluti, Giorgio. "E' preferibile che gli altri si chiedano perché non hai parlato piuttosto che chiederti come mai non sei stato zitto....." Genoa Slope Soaring Team Bearish moderator! Handle with extreme care.... | |
18 novembre 05, 10:58 | #86 (permalink) Top | |
User Data registr.: 31-01-2005 Residenza: Genova
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| Citazione:
__________________ Fabio Genoa Slope Soaring Team | |
18 novembre 05, 11:01 | #87 (permalink) Top | |
Adv Moderator Data registr.: 16-01-2003 Residenza: Rimini
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| Citazione:
Un turbolatore "turbola", per cui il flusso non potrà essere "laminare" bensi "turbolento". Il turbolatore si installa nel punto in cui è prevedibile un distacco del flusso laminare (bolla) allo scopo, appunto, di trasformare il flusso da laminare a turbolento che, dotato di piu energia, starà piu adeso alla superfice e non si distaccherà per formare la famigerata "bolla". E' piu facile che un flusso turbolento, dopo la bolla, sempre che questa non sia di dimensioni esagerate, si ricongiunga alla superfice ma, di certo non sarà piu laminare. | |
18 novembre 05, 11:04 | #88 (permalink) Top | |
UserPlus | Citazione:
__________________ Saluti, Giorgio. "E' preferibile che gli altri si chiedano perché non hai parlato piuttosto che chiederti come mai non sei stato zitto....." Genoa Slope Soaring Team Bearish moderator! Handle with extreme care.... | |
18 novembre 05, 11:14 | #89 (permalink) Top | |
Adv Moderator Data registr.: 16-01-2003 Residenza: Rimini
Messaggi: 11.864
| Citazione:
Peraltro i turbolatori sono generalmente situati più indietro, nei profili laminari, appunto per non pregiudicare la "laminarità". | |
18 novembre 05, 11:55 | #90 (permalink) Top |
UserPlus Data registr.: 10-01-2005 Residenza: Lugano - Svizzera
Messaggi: 6.061
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Strano, dal discorso iniziale mi aspettavo che alla fine si parlasse di tutt'altro, invece la discussione continua a progredire Per quanto mi riguarda, gli alianti che ho costruito e assemblato presentavano tutti superfici molto lisce, salvo alcuni casi (nimbus) dove erano neccessari dei turbolatori per aumentare la risposta sugli alettoni. Il discorso di "rugosità" al momento è nel centro dell'attenzione nel F3A. Oramai i modelli, motori ed elettronica hanno raggiunto qualità tali che per fare la differenza bisogna provarle tutte Fattore molto apprezzato e con coefficiente di punteggio alto è il costant speed, ovvero la capacità di eseguire un programma di volo sempre alla stessa velocità, sia in salita che in discesa. Motori ben carburati ed eliche a 4 pale aiutano, ma i migliori risultati li ho avuti ricoprendo un'ala tutto fibra con carta da pacchi (c'è chi mi ha preso per pazzo) senza levigature o lacche per diminuirne la rugosità. ebbene il modello "frena" perfettamente e la velocità di discesa, anche in picchiata, non aumenta. p.s. anche l'oracover, così come le superfici che noi definiamo levigate (fibra, carta e lacca ecc...) a livello molecolare il loro rilievo è simile al massiccio delle alpi...
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