26 maggio 09, 19:24 | #61 (permalink) Top | |
User Data registr.: 11-10-2005 Residenza: ARESE
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chiedilo hai presenti il perchè. | |
26 maggio 09, 20:53 | #62 (permalink) Top | |
Gran Decapo Data registr.: 18-03-2007
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Perchè non usare quello del prototipo ? Vi ricordate quella bella discussione in cui Martin Simons ( dico poco ) sosteneva che l'uso di quello originale era possibile con poche penalizzazioni ? Ed allora perchè cambiarlo,per averne vantaggi ? Perchè si modificano le superfici delle parti mobili ? Per trarne vantaggi aerodinamici ? Che differenza c'è tra un LS6 ed un SHK in termini di resistenza,finezza aerodinamica,allungamento e fedeltà all'idea di ripro o semiriproduzione ? Perchè devo necessariamente avere una fusoliera,magari affinata al massimo e poco fedele,di un LS6 per poterci mettere i flap e non posso fare la stessa cosa con una fuso,magari più panciuta e più in scala,di un SHK ? Visto che si possono essere modelli con flap,perchè non deve essere possibile metterli anche ai prototipi che non li avevano ? E' forse più sportivo e più allineato coi concetti base del regolamento dire che si possono spendere 5000 per un modello e ,con questo,essere sicuri di stendere la concorrenza ? Vogliamo arrivare al punto in cui nessuno ammetterebbe un modello fatto in casa ,fedele al prototipo,tranne per i flap,mentre non troverebbe niente da dire contro un tutto fibra costruito in Cechia,Germania,Cina ecc.ecc costruito su richiesta e dal costo improponibile ? Io ho un modello con profondità tutto mobile,al contrario del prototipo, a cui nessuno verrebbe in mente di contestare qualcosa.Il modello è conosciuto,ma nessuno se ne è mai accorto. Non è una semiriproduzione ? Ultima modifica di Ehstìkatzi : 26 maggio 09 alle ore 20:56 | |
26 maggio 09, 23:14 | #63 (permalink) Top |
User Data registr.: 11-10-2005 Residenza: ARESE
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1° penso che il forum sia un momento interessante (specie se frequentato da molti modellisti esperti) per poter confrontare e condividere idee. Non voglio portare avanti a spada tratta le mie idee ma confrontarle per poter portare avanti delle formule "a rischio" come il pellizza. Premesso questo; voglio anche premettere che, ad oggi non penso che il risultato delle classifiche, possa essere stato "corrotto" in alcun modo dai modelli utilizzati. Tanto per romanzare, 2 anni fa quando arrivai secondo dietro a F.M. ho seguito tutto un suo volo: la situazione era la classica modello a 250 mt, sganciato da pochi minuti, e tutto crolla, discendenze ovunque e una sfilza di alianti in atterraggio.....anche Francesco inesorabilmente scende!!! girando alla ricerca di non so cosa il suo SZD per qualche metro mantine la quota (non era una termica, era una specie di punto neutro), personalmente non lo avrei mai "girato"(oltretutto il tutto si verificava basso e lontano) ma lui ci crede e fa un giro perdendo poco ( a quella distanza avrei continuato solo con una termica evidente). Continua ad insistere e riesce a perdere pochissimo...i minuti passano e la condizione si rinforza e riparte...Francesco ha ancora un pò di quota e riesce a riagganciare e far quota. E' un altro pieno!!! ma molto più significativo perchè fatto in un momento in cui nessuno avrebbe fatto altrettanto. Tanto di cappello!!Francesco. |
26 maggio 09, 23:35 | #64 (permalink) Top |
User Data registr.: 11-10-2005 Residenza: ARESE
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...continuo. questo per dire che il delineare con precisione le regole non vuole assolutamente mettere in discussione le capacità personali o le precedenti edizioni. Vuole invece rendere più interessante la competizioni in futuro. Penso (e sottolineo penso) che, nella la situazione modellistica attuale, se si vuole parlare di (semi)riproduzione si DEBBA delineare esattamente quale siano i requisiti. Perchè cercare sul vocabolario i termini!!! aggiungiamo 2 righe che chiariscano le idee e mettano tutti nelle medesime condizioni. Devo anche sottolineare che chiamare la gara che andremo a fare F3I/P mi sembra sbagliato: o lo chiamiamo Pellizza o lo chiamiamo campionato italiano F3I e utilizziamo il regolamento internazionale. Ci vediamo tra 2 settimane Ciaooo |
27 maggio 09, 02:11 | #65 (permalink) Top |
Guest
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Le regole... La "formula Dino Pelizza" porta il nome del suo ideatore e promulgatore. Si gareggia onorando la sua memoria. Se nel regolamento mancano riferimenti a percentuali di superfice, rispetto delle forme e curve parodromiche, ci sarà ben una ragione. Ricordo un articolo, ai tempi in cui la cosa prese forma, che parlava di "formula rilassata". Comunque, se il regolamento di dino pelizza per la formula Dino Pelizza così com'è non risulta abbastanza restrittivo o qualcuno ritiene di dover confinare interpretazioni eccessivamente artistiche, credo sia opportuno far ricorso a un paio di probiviri che abbiano conociuto il "fondatore", affinchè emerga una indicazione rispettosa del suo volere. Il resto, secondo me, conta poco. La discussione è nata per motivi legittimi ed interessanti, ed ha comunìque vita propria al di là della gara in sè. ciao a tutti |
27 maggio 09, 07:54 | #66 (permalink) Top | |
User Data registr.: 11-10-2005 Residenza: ARESE
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Non penso che modernizzare il regolamento con qualche riga (che non lo snatura in alcun modo) possa essere poco rispettoso del volere del fondatore. E se possono parlare solo quelli che hanno conosciuto il sig Pellizza allora | |
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