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Vecchio 01 aprile 09, 16:51   #61 (permalink)  Top
Cesare de Robertis
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Originalmente inviato da Ehstìkatzi Visualizza messaggio
mi è sfuggito prima,ma l'Aviomodelli di Castellani aveva introdotto questo sistema per i modelli riproduzione in VVC,la Sig è venuta molto tempo dopo.
Ricordo di aver trafficato per un bel pò con un P51H che doveva essere motorizzato con un G31-1,5 c.c. diesel,senza aver combinato niente attorno al '56-'57.
La tecnica dei semigusci e quella del Duraflex sono sostanzialmente diverse. "Si sbaglio corrigeme", ma la seconda prevede stampi ad iniezione che portano ad avere manufatti di spessore costante, mentre la prima consiste nello stampaggio di fogli già pronti su stampi maschi, un po' come le capottine. Il risultato è che il materiale, in alcuni punti, risulta sottile come un'ostia. A rivedere oggi i primi tentativi industriali di produrre modelli ARTF c'è davvero da piangere...
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Vecchio 01 aprile 09, 17:14   #62 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Cesare de Robertis Visualizza messaggio
La tecnica dei semigusci e quella del Duraflex sono sostanzialmente diverse. "Si sbaglio corrigeme", ma la seconda prevede stampi ad iniezione che portano ad avere manufatti di spessore costante, mentre la prima consiste nello stampaggio di fogli già pronti su stampi maschi, un po' come le capottine. Il risultato è che il materiale, in alcuni punti, risulta sottile come un'ostia. A rivedere oggi i primi tentativi industriali di produrre modelli ARTF c'è davvero da piangere...
non ho mai visto i modelli della Sig se non nella pubblicità dell'epoca.
Direi che il procedimento sia lo stesso.
Per quanto riguarda gli ARTF se non ci fossero i cinesi a lavorare per noi per una ciotola di riso credo che la situazione non sarebbe poi tanto meglio.
Ma un giorno si stancheranno anche loro.
Ehstìkatzi non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 01 aprile 09, 19:07   #63 (permalink)  Top
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Costi Di Produzione

E vabbè, mi tocca spendere qualche parola sull'argomento

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Per quanto riguarda gli ARTF se non ci fossero i cinesi a lavorare per noi per una ciotola di riso credo che la situazione non sarebbe poi tanto meglio.
Ma un giorno si stancheranno anche loro.
Per quanto possa sembrare strano, l'incidenza della manodopera sul costo totale del modello RTF finito è rilevante ma NON DETERMINANTE.

Ho visitato diverse "officine" modellistiche cinesi.

La macchina per il taglio laser lavora per giorni consecutivamente e ininterrottamente sulle stesse parti quando viene lanciato il batch di produzione del dato aeromodello (anche migliaia di pezzi/aerei per batch). In questa fase del processo l'incidenza della MO è circa nulla.

La fase di assemblaggio richiede un po' di manualità e certamente non va oltre i 30 minuti (al netto dei tempi di essicamento delle colle) per un modello di classe .40.

La fase che invece richiede piu' tempo è la ricopertura che puo' portare via anche 60 minuti a seconda della complicazione dello schema.

Il packaging circa 5 minuti.

Si tenga conto che l'officina lavora come una catena di montaggio con lunghi tavoloni e la produzione viene pianificata in modo da non avere tempi morti per gli operatori.

Totale MO sul modello max 95 minuti. Fossero anche 2 ore al costo tutto incluso di un Cinese (meno di 10 Eur / ora) fanno 20 Euro.

Dove è il trucco? Risposta 1: nei materiali! Risposta 2: economie di scala!

Il termoretraibile in Cina non costa 20 eur/metro ma 1 o 2.
La colla CA non costa 5 Eur / 20gr ma 20 centesimi / 50 grammi.
Vado avanti?

Io non ho avuto il piacere di visitare neanche una delle fabbriche Europee ma stento veramente a credere che i volumi di produzione siano mai stati al livello anche di un media o piccola azienda cinese (se siete curiosi visitate The World Models e date un'occhiata alla dimensione dello stabilimento...)

La mentalità dell'imprenditore cinese è basata su piccoli margini e enormi volumi.

Se vi dicessi qual è il costo a produzione (coperte TUTTE le spese) di un modello tipo il SU 26 di Mattfly non mi credereste (ho conosciuto personalmente la fabbrica e il proprietario)

Insomma smettiamola col luogo comune che i modelli fatti in Cina costano poco perchè il poverino che lavora nella fabbrica schiavista guadagna un tozzo di pane al giorno, perchè non è cosi'. Se - con la stessa mentalità - lo stesso prodotto venisse fabbricato in Europa costerebbe poco di piu' ma non sarebbe fuori mercato.
Certamente ci sono meno vincoli legislativi e ambientali (non c'è forma alcuna di protezione sociale in Cina e l'ambiente è per loro solo da sfruttare - non da preservare).
Altro punto a loro vantaggio è che nessuno fa stock, quindi i costi finanziari sono molto bassi e non vengono ricaricati sul prezzo di vendita.

IMHO il problema è che nessuno ha il coraggio di investire seriamente in questa attività perchè probabilmente non siamo stati in grado di avere gli sbocchi sul mercato che invece i Cinesi si sono conquistati.
I loro prodotti vengono venduti attraverso una miriade di canali e raggiungono dalla Nuova Zelanda al Canada, passando per il Sudafrica.

Scusate per il lungo messaggio. Sono disponibile al dialogo e ad altri chiarimenti se necessario, ma ci tengo che certi luoghi comuni vengano giustamente interpretati.

Saluti
Andrea
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Vecchio 01 aprile 09, 20:58   #64 (permalink)  Top
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E vabbè, mi tocca spendere qualche parola sull'argomento



Per quanto possa sembrare strano, l'incidenza della manodopera sul costo totale del modello RTF finito è rilevante ma NON DETERMINANTE.



Totale MO sul modello max 95 minuti. Fossero anche 2 ore al costo tutto incluso di un Cinese (meno di 10 Eur / ora) fanno 20 Euro.

Dove è il trucco? Risposta 1: nei materiali! Risposta 2: economie di scala!

Il termoretraibile in Cina non costa 20 eur/metro ma 1 o 2.
La colla CA non costa 5 Eur / 20gr ma 20 centesimi / 50 grammi.
Vado avanti?

..................
Saluti
Andrea
Proviamo a fare un conto molto veloce prendendo il costo della mano d'opera in Europa.
Tutto compreso quanto costa 50-60 € ?
Se è così invece di 20 € il costo sarebbe già di 100 € .
Visto che il materiale non costa niente,come tu stesso dici,anche in Cina una cosa prodotta a 25-30 € verrebbe a costare 125-130€.
D'accordo sulla diversa mentalità,ma possibile che la diffusione sul mercato sarebbe la stessa ?
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Vecchio 01 aprile 09, 21:43   #65 (permalink)  Top
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Ehsti,

sono d'accordo con te se non si considera la capacità di innovare che noi abbiamo e loro no.
Io sono fermamente convinto che il problema non sia il costo della manodopera ma i canali di vendita e i volumi.
Se producessimo usando scaletti di montaggio intelligenti, CNC e automazione varia, a fronte di un investimento un po' piu' elevato potremmo arrivare a ad avere nel modello RTF un contenuto di MO molto inferiore e quindi di costo paragonabile al Cinese.
Ma noi, in Europa siamo pigri e preferiamo dimenticarci di usare il cervello per produrre quelli che in fondo sono solo "giocattoli".
Il mio messaggio, decisamente in off-topic, tendeva a mettere in risalto il differente modo di affrontare il mercato tra noi e loro.

Ci sono case anche nel modellismo che nonostante i Cinesi, sopravvivono grazie all'innovazione continua e al perfezionamento qualitativo.
Non è l'unico esempio: OS continua a produrre in Giappone (a costi ancora piu' alti dei nostri). Dopo che Sanye (cioè Magnum/SC/ASP/ ecc) ha copiato tutti i suoi motori, la OS è uscita con la serie FX/SX e poi ora con gli AX e altri seguiranno.

Il taglio laser non l'hanno inventato i Cinesi ma lo sanno usare e anche molto bene. Potevamo fermare l'inondazione sul nascere quando ancora loro usavano il traforo ma non l'abbiamo fatto.

Il meccanismo creato da queste officine o fabbriche Cinesi si autoalimenta: riducendo i costi e i prezzi, aumentano la domanda e creano quindi spazio per maggiori volumi e quindi alla fine il ritorno % è piu' basso ma soddisfacente in valore assoluto.
I grandi diventano piu' grandi e i piccoli scompaiono. Questa è la filosofia perfino del Governo Cinese.

Possiamo essere competitivi anche noi ma ci dobbiamo mettere la zucca (e un po' di sana imprenditorialità).

Chiuso l'otti'

Saluti
Andrea
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Vecchio 02 aprile 09, 01:21   #66 (permalink)  Top
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Ehsti,

sono d'accordo con te se non si considera la capacità di innovare che noi abbiamo e loro no.
Io sono fermamente convinto che il problema non sia il costo della manodopera ma i canali di vendita e i volumi.
Se producessimo usando scaletti di montaggio intelligenti, CNC e automazione varia, a fronte di un investimento un po' piu' elevato potremmo arrivare a ad avere nel modello RTF un contenuto di MO molto inferiore e quindi di costo paragonabile al Cinese.
Ma noi, in Europa siamo pigri e preferiamo dimenticarci di usare il cervello per produrre quelli che in fondo sono solo "giocattoli".
Il mio messaggio, decisamente in off-topic, tendeva a mettere in risalto il differente modo di affrontare il mercato tra noi e loro.

Ci sono case anche nel modellismo che nonostante i Cinesi, sopravvivono grazie all'innovazione continua e al perfezionamento qualitativo.
Non è l'unico esempio: OS continua a produrre in Giappone (a costi ancora piu' alti dei nostri). Dopo che Sanye (cioè Magnum/SC/ASP/ ecc) ha copiato tutti i suoi motori, la OS è uscita con la serie FX/SX e poi ora con gli AX e altri seguiranno.

Il taglio laser non l'hanno inventato i Cinesi ma lo sanno usare e anche molto bene. Potevamo fermare l'inondazione sul nascere quando ancora loro usavano il traforo ma non l'abbiamo fatto.

Il meccanismo creato da queste officine o fabbriche Cinesi si autoalimenta: riducendo i costi e i prezzi, aumentano la domanda e creano quindi spazio per maggiori volumi e quindi alla fine il ritorno % è piu' basso ma soddisfacente in valore assoluto.
I grandi diventano piu' grandi e i piccoli scompaiono. Questa è la filosofia perfino del Governo Cinese.

Possiamo essere competitivi anche noi ma ci dobbiamo mettere la zucca (e un po' di sana imprenditorialità).

Chiuso l'otti'

Saluti
Andrea
Interessante lezione e, quanto all'ottì, chissenefrega? L?argomento iniziale in fondo era esile e una volta risolto il problema è stato giustamente archiviato. Quello che scrivi, almeno per me, è molto interessante. Finora non sono mai stato in Cina, ma conto di andarci presto anche per fare felice Giobass e tutti quelli che, come lui, non riescono ad andare al di là del proprio naso e dei propri pregiudizi. Le tue considerazioni aiutano a fare giustizia di una serie di luoghi comuni da lettori abituali di "Libero" che m'infastidiscono sempre molto. Questo insistere a parlare dei Cinesi come di selvaggi che si accontentano di una tazza di riso mi sa tanto di semplificazione eccessiva e di scusa buona per noi. Sarà pur vero per quelli che vengono qui a fare gli schiavi nei laboratori clandestini di Prato, ma ho l'impressione che in Cina le cose vadano diversamente come tu stesso testimoni. E poi finiamola una buona volta con queste "pugnette" sulle condizioni di lavoro e sulle mancanze di tutela, sicurezza, blablabla. Da noi va forse diversamente? Vogliamo ricordare la Thyssen Krupp e le decine di morti sul lavoro che ci sono ogni giorno in Italia? Proprio oggi, in un cantiere edile a 200 m da qui in linea d'aria, è morto un addetto alla betoniera. E allora? Se prendessimo atto del fatto che la civiltà occidentale è giunta al tramonto e che non saranno i luoghi comuni a ritardare l'inesorabile calata del sole, avremmo già fatto un bel passo avanti.
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