Come ormai ho imparato a capire con l'esperienza diretta in acqua dei miei modelli, non esiste una barca perfetta, ma bisognerebbe adattare molte parti della barca alle diverse condimeteo. Spesso nelle nostre discussioni teoriche, dimentichiamo che parliamo di modellini, soggetti, la gran parte delle volte, a venti di intensità anche 20-25 volte superiori (in proporzione) a quelli realmente sopportati da barche vere. Questo provoca comportamenti molto più estremi e che spesso, nelle discussioni di molti forum, vengono completamente dimenticate. Ci si arrovella su come incrementare efficenze varie (giustamente se navigassimo con i nostri modellini con venti sempre leggeri) dimenticando che le condizioni di progetto dovrebbero esser ben più orientate a condimeteo + reali. Spessisismo infatti il problema è che ci sta troppo vento e non poco. Ad esempio adottare una randa molto bassa e un fiocco che sfiori la coperta, mentre possono esser criteri progettativi sostanzialmente sempre validi per una barca vera, non lo sono assolutamente per un modello, poichè i bomini potrebbero facilmente toccare l'acqua con andature anche solo moderatemente di lasco, creando notevoli problemi di navigazione. Sostanzialmente, quindi, vorrei attirare l'attenzione dei progettisti sulle differenti difficoltà progettative di un modello che richiede una capacità di adattarsi alle situazioni climatiche molto ma molto maggiore di una barca vera.
Matth
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