Visualizza messaggio singolo
Vecchio 21 luglio 05, 16:16   #1 (permalink)  Top
fai4602
User super Plus
 
L'avatar di fai4602
 
Data registr.: 22-07-2003
Residenza: La Piccola Patria del Friuli
Messaggi: 20.726
Salve ragazzi.
Durante una mia peregrinazione fra vecchie riviste, vecchi appunti e vecchie e ingiallite fotocopie di articoli, ho trovato il sunto di un articolo pubblicato una quindicina di anni fa su di una rivista USA e getta e del quale vi accenno il senso, giusto per parlare di aeromodellismo e non di cojonaggini insulse ( gli illustrissimi mod e supermod, bacio le mani, mi perdonino il linguaggio agroalimentare).
Il tema del sunto e del quale vi faccio il super sunto è riferito al quel simpatico e piacevole fenomeno chiamato “stallo d’ala”. Quali i pregi e quali i difetti di tale fenomeno ? Monsieur de La Palisse avrebbe senz’altro evidenziato con decisione che di pregi non v’è né alcuno, e come dargli torto, nel mentre i difetti per nostra sfortuna abbondano.
Vediamo innanzi tutto quando questo deleterio, ma adrenalinico, fenomeno si manifesta.
Abitualmente si manifesta al decollo quando il modello, strappato prima di avere raggiunto una velocità adeguata, ad una altezza di un paio di metri abbassa la semiala sinistra e si impianta al suolo.
Durante una fase di volo lento, o durante la procedura di atterraggio, viene impostata una virata a bassa velocità ed il modello senza ne ahi ne bai mette giù l’ala sinistra e inopinatamente se ne va a raccogliere le margherite.
Ora cerchiamo di capire perché si manifesta tale eccitante divertimento. La riduzione della velocità porta come conseguenza, per permettere al modello di continuare a sostenersi, un aumento dell’angolo di attacco alare. L’aumento di tale angolo è possibile fino a ché il Cp continua ad incrementare ma poi, raggiunto il punto in cui il Cp inizia a decrescere con l’aumentare dell’angolo di attacco, ecco che arriva lui, lo stallo.
Riprendendo il ragionamento di Monsieur de La Palisse è evidente, e lo sappiamo tutti, almeno spero, che la velocità non può scendere al disotto di quel limite costituito dalla velocità di stallo.
E’ altrettanto evidente che se tale perdita di velocità comportasse solamente una uniforme perdita di portanza con conseguente perdita di quota, facilmente potremmo riprendere il controllo del nostro modello, ma ciò sarebbe possibile solamente se a stallare fosse prima la parte centrale dell’ala.
Ma lo stallo d’ala propriamente detto è causato dallo stallo della estremità e conseguentemente ciò comporta l’inefficienza degli alettoni con impossibilità di controllo laterale.
I metodi per risolvere tale entusiasmante problema, cioè ottenere uno stallo sicuro facendo stallare prima la parte centrale dell’ala, sono i seguenti (da me elencati in ordine di facilità di esecuzione costruttiva).
Primo fra tutti il classico svergolamento negativo di 2-3 gradi delle estremità alari ( wash out).
Questo svergolamento è definito geometrico, ma analogamente è possibile adottare uno svergolamento aerodinamico utilizzando alle estremità dei profili presentanti una variazione di Cp al variare dell’angolo di attacco diverso da quelli alla radice.
A questo proposito la NASA studiò un profilo particolare avente il naso inclinato verso il basso e producente un effetto simile allo svergolamento negativo, inoltre tale conformazione comportava un aumento del raggio del naso con conseguente aumento del valore dell’angolo di stallo.
Segue quello che può essere definito come “promotore di stallo”, cioè un listello triangolare posto sul bordo di attacco, esattamente sul naso, ed interessante una porzione centrale dell’ala. Per inciso questo sistema è stato impiegato su di un modello della Scorpio.
Le alette antistallo, o schermi antistallo, perpendicolari all’estradosso e poste verso gli alettoni (ricordate l’ala del G91 e del MB326 ?), che hanno lo scopo di evitare la propagazione dello stallo dal centro verso le estremità opponendosi al flusso tridimensionale.
Infine gli “slats”, cioè le alette sul bordo d’entrata, sia fisse che mobili, che inducono una accelerazione dello strato limite sul dorso ritardandone il distacco.
Ecco qua.
Ma ora mi sorge spontanea una domanda che l’estensore del sunto non prende in considerazione, ne ponendosela e tanto meno dandone una logica spiegazione.
Perché l’aeromodello stalla d’ala sinistra ?
Ed io, punto dalla aguzza coda del diavoletto dispettoso che è in me, vi passo la palla.
__________________
Mi son responsabile de quel che scrivo no de quel che ti te lesi.

L'aeromodellismo insegna la pazienza perché nell' aeromodellismo la fretta è portatrice di guai.

Al'è inutil insegnà al mus.....si piard timp e in plui si infastidis la bestie !

fai4602 non è collegato   Rispondi citando