Citazione:
Originalmente inviato da crazykite .....
Di mio porrei un solo vincolo : una 1:20 è poco commerciabile per costi e per logistica (io ad esempio non potrei neanche trasportarla) ma uno scafo dalle dimensioni di una M o una IOM sarebbe più abbordabile ...
Non credi sia interessante? |
Questa mi sfugge.. una 1:20 è lunga circa 1,2 metri... cioè 20cm più di una IOM e 8 meno di una M...
Forse volevi dire 1:10...Comunque se sulle 1:10 pochi concetti progettuali sono applicabili, sulle 1:20 credo quasi nessuno. Ma cosa si intende per "riprodurre in scala".
Anzi, faccio al domanda diretta: cosa intendete per riprodurre in scala?
Riprodurre fedelmente le linee d'acqua e le forme o il modo di navigare?
Sono 2 cose che contemporaneamente viene molto difficile fare anche se a "prima vista" dovrebbero essere coincidenti o quasi.
Per fare un esempio, per realizzare la AC/10 (è una barca da regata non una riproduzione) ho impiegato più di anno a studiare il regolamento (acc vers. 4) e a fare simulazioni solo per determinare i parametri guida di lwl, larghezza, dislocamento, distribuzione dei volumi e superficie velica che potessero funzionare bene in 1:10.
Poi ho provveduto ad adattare le linee di un progetto esistente, collaudato e verificato al cfd ai parametri del regolamento cercando di guadagnare qualcosa dove si poteva e di non perdere troppo dove ero vincolato.
Il risultato è che, anche se sembra una ACC, non le assomiglia molto nè per le linee d'acqua, nè per le diposizioni dei volumi, nè per il modo di navigare.
Le acc versione 4 raggiungevano velocità max di circa 13 nodi, il modello ne fa tra 6 e 7... 10 volte più corto e veloce la metà: non siamo in scala per nulla e tantomeno a livello idrodinamico di comportamenti...
Diciamo che le acc reali sono scafi dislocanti e il modello è uno scafo "planante" e la differenza base sta nel rapporto vele/peso.
Però va bene in regata ed è esattamente quello che mi serviva e che volevo
Per quanto riguarda il discorso progettuale, per vari motivi penso di essere una via di mezzo tra chi lo fa per hobby e uno chi lo fa per professione e non posso che allinearmi con molto di quel che scrive Rivetto.
Ogni tanto qui e sulle riviste si leggono delle cose che "fanno sorridere"
e che vengono proposte come verità assolute o quasi: dato che a mio parere il forum è un luogo dove si può chiacchierare a distanza, si possono conoscere persone e che il tempo che posso dedicarci è marginale, molto spesso leggo e non commento.
Al limite cerco di fare un'obiezione e proporre qualcosa di alternativo, dopo di che, se a qualcuno interessa approfondire può sempre scrivermi in mp o chiedermi di intervenire.
Poi, se qualcuno vuole un progetto, lo posso anche fare o dare, ma non ci vogliono 2 ore o 2 giorni e qui si ricade nel "lavorativo" perchè le linee dello scafo sono solo una parte del tutto. Proviamo a fare un esempio tra tanti: il tipo di albero e randa e momenti raddrizzanti che si usano possono determinare anche la tipologia e disposizione di sartie e paterazzo a cui sono legati i rinforzi interni e l'attacco della deriva.
Tutte le sistemazioni interne, i rinforzi e le parti strutturali, le meccaniche, i baricentri dei pesi, etc. sono da concepire e verificare a monte di tutto. Altrimenti sono solo delle righe tirate sulla carta e non un progetto.
E' un lavoro, il lavoro costa ed è giusto che sia così... allo stesso modo non mi sognerei mai di mettere in circolazione un disegno senza prima averlo testato in acqua e confrontato in regata in varie condizioni dove possibile: diciamo che ho un certo "amor proprio" e una faccia sola.
Poi talvolta in acqua e in certe condizioni può essere che le differenze non siano grandissime tra un modello fatto "ad occhio" ed uno concepito "professionalmente" perchè molti altri fattori entrano in gioco... però un modello "sballato" o fatto quasi per caso difficilmente potrà funzionare decentemente o essere competitivo "all round".
Alla fine, dato che è un hobby, ognuno fa e scrive come gli piace... però certe verità assolute continuano a farmi... leggere e sorridere.
Saluti