Citazione:
Originalmente inviato da ciccio59 Ciao Rivetto, dopo un breve periodo in cui sembravano polemici i tuoi interventi, ho dovuto ricredermi (con piacere... ) su di te, ma...
io so perfettamente di essere un "nessuno" qualunque e però, allo stesso tempo, essendo avido di informazioni, ho imparato qualcosa (seppure molto poco rispetto ad altri) sui modelli naviganti di barche a vela, e quello che ho imparato di più importante si riduce principalmente ad una cosa, ossia che quelle imbarcazioni in scala reale che possono essere (o sono) vincenti, riportate in scala ridotta non hanno, troppo spesso, prestazioni vincenti....
il motivo principale è presto detto: non c'è l'equipaggio a bordo....
con questo non pretendo di insegnare qualcosa, tanto meno a te, ma solo di fare notare che la mancanza di equipaggio comporta, purtroppo, la mancanza della possibilità di variare dinamicamente la disposizione e la quantità dei pesi a bordo, sui modelli ci si deve (obbligatoriamente in molti casi) limitare a sfruttare il solo peso del bulbo per contrastare le forze messe in gioco da vele e onde, bulbo che è sempre solo lì....e la molta larghezza di imbarcazioni tipo il GP42 non gioca a favore delle performance in un modello in scala "navigante"....
Insomma, una cosa è fare in scala una imbarcazione per testarla in vasca navale, una cosa diversa è realizzare un modello a vela navigante e con buone performance....ma senza un equipaggio....
A presto e buon vento |
Risposta al messaggio di Ciccio59 sul GP42 per non andare off topic sulla discussione originale e non provocare il risentimento dell'autore
Ciao Ciccio59,
hai fatto malissimo a ricrederti su di me (anche se mi fa piacere; perseverare nella prevenzione non è un segno di apertura mentale).
I miei interventi non "sembravano" polemici, lo erano. La polemica inizia laddove qualcuno ti dice ciò che tu non vuoi sentirti dire e tu la contesti senza conoscerla.
La vela è un fatto di geometrie e di equilibri, di idee e di materia; chi vuole parlarne tecnicamente deve farlo con chi studia, costruisce, usa le barche. Chi si accontenta del commento "bella barca" o "che bella la vela" può anche parlarne con un poeta od un pittore. Per me il risultato è razionalità, è raggiunto quando la premessa di un progetto risulta realizzata. "Cogito, ergo sum" è un conto; "galleggia, ergo è ben fatta" è un altro. Quanto io sia bravo e che la barca si muova conta poco.
Ho fatto rari interventi tecnici con qualcuno qui nel forum, quasi tutti senza risposta. Sarà stata prevenzione? Le piroghe attraversavano lo Stretto di Magellano prima che Magellano nascesse e quando ancora i popoli "civilizzati" ritenevano un suicidio sfidare il baratro oltre lo Stretto di Gibilterra. Ciascuno è libero di credere e dire ciò che vuole, ma non di cercare di convincere gli altri su dove e quale sia la verità. Io non affermo come stanno le cose, dico ciò che so. Sono stato censurato per aver comunicato ciò che conoscevo. Poco male, sono un libero pensatore e vivo così, senza preoccuparmi di far apparire ciò che non è. Poi ci sono quelli che non soltanto dicono, ma affermano, sanciscono, stabiliscono; chi può, mette il cappello in testa e comanda, giudica, chiude le bocche altrui, stabilisce e fa rispettare le regole. Certo, le regole vanno rispettate, ma è sempre lui che valuta se tu le hai trasgredite: è libero come me? Io ho scelto di disegnare righe su un foglio e vedere se il risultato galleggia e si muove. Ma molte cose galleggiano e si muovono, senza bisogno di disegnarle. Altri si sentono realizzati quando riescono a cancellare quelle righe, o dicendo che sono storte. Per esempio, ho sentito dire che qui non si deve parlare di 1:1, allora domando: il modellismo non è la riproduzione del vero in scala ridotta? Si è liberi di interpretare, come con i bambini ai giardinetti: è rigore quando il padrone del pallone lo decide, altrimenti non si gioca più. Ieri ho segnalato a tal proposito un errore commesso da ClaudioD, che parte da un presupposto errato. Lui non ha replicato, andando oltre, nessuno se ne è reso conto? Qualcuno mi sa dire se "modellismo" è soltanto tirar righe chiamando il risultato "progetto" e laminare resina chiamando il risultato "barca"? Non si è un pò perso il senso della realtà? Certo che sono polemico, non mi importa nulla se qualcuno banna il mio nick e non legge il mio commento. Nascondere la testa sotto la sabbia non è una buona giustificazione. Qualcuno apprezza il mio piacere a parlare di tecnica, e lo facciamo in privato, le vetrine non ci interessano. Chi vuole farlo deve essere disposto ad ascoltare la replica, altrimenti diventa una lezione della maestrina agli alunni che non conosono l'argomento, ai quali puoi raccontare qualsiasi cosa come se fosse il Verbo. Vuoi un esempio? Ovviamente apparirà polemico, allora cosa faccio, sto zitto e scodinzolo?
Leggo nel thread CD-65. ClaudioD ci ha illustrato la costruzione della sua barca. Mi tolgo il cappello davanti alla passione, alla tecnica, alle illustrazioni, ma credo che rifiutare a priori qualsiasi parere che differisca dal suo sia un errore, per evitare il quale nell'1:1 si lavora in team. L'individualità porta ad arroccarsi nella convinzione di non aver più niente da apprendere.
Senza nulla togliere a tutto il resto. Una delle ipotesi progettuali del CD65 era il raggiungimento di un peso "limite", e la tesi è di obiettivo raggiunto ("pesa giusto 1200g, ovvero 92g di più del previsto"). Però si evidenzia un +9%, mi viene il dubbio che tale risultato faccia gioco alla dichiarazione - che avevo segnalato come non vera ed a cui non ho avuto risposta - sulla totale differenza fra il progetto di una barca vera e di un modello. Se al signor X (non cito, altrimenti mi censurano ancora), proprietario di Alinghi, consegno una barca che pesa "solo" 2,1 tonnellate in più del progetto, cosa pensi che mi risponda? Tieni presente che quell'affermazione induce gli appassionati alle prime armi (fra cui me, che non sono un modellista) a non riprodurre le barche reali, dovendosi applicare a progettarne una da zero. Poi, lui è bravissimo a realizzarla. E gli altri? E i progetti? E chi fa aerei, navi, auto? Forse è meglio stare zitto, dire "bella barca" e non dir nulla?
Ciccio, liquido subito il tuo errore di partenza: nessuno è "nessuno" - come affermi tu - e la mia opinione vale quanto la tua, quindi non azzerbinarti e non sopravvalutare me.
Dopo questa "breve premessa", vedrò di essere meno conciso e più esauriente nella risposta alla tua domanda.
La tua considerazione "il motivo principale è presto detto: non c'è l'equipaggio a bordo...." non è un elemento corretto per valutare le barche vere con i modelli. Probabilmente tu hai esperienza di derive, ma ti garantisco che variare la disposizione dell'equipaggio su una barca da 20T (che poi, mica puoi metterli tutti con i piedi fuori bordo e lasciare là solo il timoniere!) incide sulle prestazioni come spostare il cappello della cerata su una deriva. In merito al fatto che "Insomma, una cosa è fare in scala una imbarcazione per testarla in vasca navale, una cosa diversa è realizzare un modello a vela navigante e con buone performance....ma senza un equipaggio...." credo di aver risposto poco sopra. Non voglio fare dell'ironia inutile, ma come pensi che si possa simulare il comportamento di una barca mettendo in vasca un modello non in grado di navigare? A meno che tu ti riferisca ai monoliti in legno fatti per i battilastra della Fiat; del resto neanche tu metti in acqua il master a listelli, no? Fra l'altro, oggi le prove in vasca sono ridotte all'essenziale, tutte le verifiche vengono eseguite con sw di simulazione, ciò che finisce in acqua con i sensori attaccati potrebbe benissimo alloggiare un armo e due servi e farti godere (si può dire? mah...) quando lo vedi navigare. Un discorso a parte (ma non qui) meritano bulbo e vele. Concludo dicendo: facciamo tornare il modellismo velico alla sua vera essenza, non improvvisiamoci progettisti solo perchè Rhinoceros ci dà l'illusione di esserlo. Prendiamo le foto di una bella barca di serie, quella che ci piace immaginare in navigazione, dedichiamo del tempo a ricavarne i disegni, senza dover inventare forme improbabili e sfidare la sorte per vincere la lotteria della barca vincente. Usiamo il computer soltanto per ricavare i punti focali di una geometria di forma già esistente, studiando il piano velico adeguato e la posizione della deriva, la lunghezza ed il peso da applicare, ricordando che uno slancio di poppa sbagliato non potrà mai essere compensato da 50 o 100 g di VTR in più (o 200 di carbonio). Vedo fare carte false per ricavare le misure di un AAC o per copiare il modello IOM del campione del mondo, poi ogni volta ciascuno decide di mettersi in proprio a progettare da zero un prototipo. Stranezze che non capisco.
Ciao
Max