Citazione:
Originalmente inviato da SoldatoSemplice Ciao a tutti, oggi vi chiedo lumi su una cosa un pò spinosa:
Io avrei necessità di misurare in un carico la sua impedenza capacitiva o induttiva, e vi chiedo se quella che segue è la procedura regolare:
Mettiamo che io ho un carico non conosciuto e voglio calcolarne la sua impedenza, per quanto riguarda la parte resistiva dell'impedenza è sufficiente che stacco l'alimentazione e metto in parallelo l'ohmetro per misurare la sua componente resistiva fin qui è giusto?
Per quanto riguarda la reattanza (che potrebbe essere sia capacitiva che induttiva), partendo dalla definizione di impedenza che è il fasore della tensione diviso il fasore della corrente, suppongo di alimentare il carico con una tensione alternata a diciamo un kilohertz con una tensione picco picco di 5 volt (cioè 0-5 volt a 1 Khz), da qui come misuro la componente induttiva del mio carico?
Io pensavo che il carico stesso si comporta come un circuito RC nel caso di reattanza capacitiva o come un circuito RL nel caso di reattanza induttiva, qui è giusto? Ma ora chiedo: lui si porta naturalmente alla sua frequenza di risonanza? Un grosso dubbio è dunque che se vado a prendere la tensione di uscita ai capi di tale carico misurerò una frequenza diversa dal Khz di ingresso, quella è la frequenza di risonanza? Nota questa frequenza di risonanza uso le formule classiche del circuito RL per calcolare la componente induttiva o le formule RC per calcolare la componente capacitiva; è corretto come discorso? E' soprattutto corretto dire che la frequenza di lavoro presa sul carico è diversa da quella di ingresso e pari alla frequenza di risonanza del carico stesso?
Grazie mille e spero in tante risposte |
Diciamo che per spiegare bene ci vorre un corsetto di misure elettroniche ....

diciamo che la definizione e' giusta e per fare quello che vuoi tu dovresti misurare lo sfasamento tra tensione e corrente e poi correlarlo...supposto di avere tensione in fase (riferimento) dovrai misurare l'andamento della corrente e poi calcolarne lo sfasamento cosi' avrai il vettore corrente.
per la risonanza di solito non si misura mai in quel punto il valore di RLC perche si stravolge tutto ... la freq. di risonanza ma non vorrei dire castronerie ... la memoria analogica ormai va svanendo che sia f=1/(2*pi*RAD(LC))
poi si ha il Q eccc... che tiene conto delle perdite resistive ecc..
simando a questa paginetta universitaria che riassume un po le formule utili
RLC-Serie