Ciao ClaudioD , ho posto forse male io la domanda, le relazioni matematiche mi erano note io parlavo del senso fisico del parametro, ma è un discorso quasi metafisico e qui rischio di annoiare tutti , ne parleremo unaltra volta magari in privato.Per il resto ho messo in grafico le bande di dispersione dei risultati che ho mediato e vedi come si sovrappongono; è questo che mi lascia perplesso sulla possibilità di confrontare scafi simili. Allora basta con le seghe mentali farò due manichini con le sez. maestre che ho disegnato ma con tutto il resto il più possibile simile al tuo
SUI 100 poi in vasca vedrò se si apprezzano differenze.
Piuttosto se i valori di resistenza allavanzamento sono come quelli misurati e quindi vanno da qualche grammo a 150 200 gr alla velocità critica non è molto più importante il piano velico ?
Questo dicevo nelle ultime 4 righe del post che ha aperto questa discussione :
Concludo con unaffermazione : più lavoro sugli scafi e più penso che una barca competitiva lo
deve molto di più alle vele che al resto, nel senso che un ottimo scafo con vele scadenti fa una barca scadente mentre uno scafo mediocre con ottime vele può dare delle soddisfazioni.
Allora qual è il senso di affannarsi sulle forme, su pochi cm di superficie bagnata in più, o peggio
sulla cura quasi maniacale con con cui lucidiamo uno stampo o una carena se tutto ciò può influire
solo per pochi gr mentre la spinta di buone vele è molto maggiore ? Mi si dirà :Giorgio chiarisciti
le idee finora hai rotto i cabasisi sugli scafi e improvvisamente te ne vieni fuori con le more di gennaio delle vele ( ClaudioD preparati cè Paddy in aguato ) . No non è così , è che finora non sapevo mettere un valore numerico dopo la R di resistenza e mi sembra che in tutta la discussione nessuno labbia fatto. Almeno una cosa forse è assodata . ciao