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Vecchio 20 aprile 08, 03:00   #46 (permalink)  Top
giorgio7
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RISULTATI e CONCLUSIONI

Finalmente sono riuscito a fare tutte le prove e le misure necessarie per arrivare a delle conclusioni argomentate. Poiché uno dei dubbi più forti che avevo concerneva la possibilità di valutare le differenze tra gli scafi , ho preso dallo scaffale tre vecchi manichini molto diversi tra loro come
linee d’acqua , posizione del baglio max ecc. ma con la stessa lunghezza e dislocamento.
Per favore non guardatele come barche , era roba fatta anni fa quando mi diverivo a valutare soluzioni estreme. FN e FR hanno sezioni rigorosamente semicircolari mentre MM ha una sezione ad U con fianchi quasi dritti. Solo FN è poi diventata una barca, brutta, ma che non andava neanche male. Insomma mi sono sembrate adatte allo scopo di valutare lo strumento “ vasca “.
La velocità max delle prove , come ho detto nel post precedente, è stata di 1 m/sec; ogni pallino del grafico è la media di 30 letture del valore di resistenza a quella velocità. I tre tracciati sono le curve che meglio approssimano i valori sperimentali



Cosiderazioni:
Al disotto di 0,50 m/sec la resistenza all’avanzamento è cosi piccola ( intorno ai 10 gr ) che le differenze sono quasi inapprezzabili anche in scafi molto diversi come questi. ma in acqua si vedrebbero eccome !
A velocità superiori le differenze diventano maggiori, com’è logico, e diventano apprezzabili,
ma non scordiamoci che ogni valore riportato nel grafico è una media tra valori oscillanti , a bassa velocità in un intervallo di 3 gr , ad alta velocità in un intervallo di 18 gr. Se riportassi in grafico
le bande di oscillazione delle letture dei tre scafi, si vedrebbe come in buona parte sarebbero sovrapposte. La causa di tutto ciò è sempre la turbolenza del flusso che nonostante tutte le modifiche e i diaframmi inseriti persiste e naturalmente peggiora all’aumentare della velocità.
Infine, come si vede dal grafico, non sempre ho potuto fare le misure di resistenza alla stessa velocità perché la manopola del gas di un fuoribordo non consente regolazioni fini mentre data la pendenza delle curve la costanza della velocità è indispensabile per confronti attendibili.
Conclusione
Non credo che uno strumento come quello che ho costruito possa risolvere i dubbi di un progettista, come speravo, quando si tratta di valutare qualche mm di differenza d’immersione max o una variazione nella dislocazione dei volumi che sposta il CC statico di qualche cm. o ……
Anche se non quantificate le differenze tra i tre scafi provati erano già intuibili studiando i soliti parametri che si guardano disegnando una barca senza bisogno delle prove in vasca.
A maggior ragione avendo sostenuto, anche con una certa passione, l’esperienza che stavo facendo
dovevo darvi conto dei risultati a cui sono giunto se non altro serviranno a coloro che mi hanno chiesto disegni costruttivi come Paddy e i suoi amici inglesi a cui dico : “ Calma e gesso ragazzi “
ClaudioD preparati a spiegare anche questo modo di dire e vediamo come te la cavi.
ClaudioV avrei voluto parlarne a Verona se fossi riuscito a venirci , come vedi mi fermo molto
prima di affrontare i sofisticati problemi di cui parlavi.
. A tutti come suol dirsi Grazie dell’attenzione
giorgio7 non è collegato   Rispondi citando