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Vecchio 06 marzo 08, 22:16   #15 (permalink)  Top
giorgio7
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Il messaggio che segue queste poche righe l'avevo scritto stamani presto quando eravamo fermi a 5 post tutti di Francescob e ClaudioD ai messaggi seguenti risponderò non appena possibile.Grazie comunque a ClaudioV eLuca71-5. Ecco il messaggio :

Confrontarsi con altri è utilissimo e ringrazio ancora per darmene la
possibilità , rispondo a entrambi. Questa vasca nasce con un peccato originale
dovuto alla preoccupazione di dover muovere grosse Q d’acqua da cui sezioni
contenute al massimo.
1-) Risolto il problema dei volumi con l’idea del fuoribordo sono rimaste le sezioni troppo
contenute,in particolare nel canale di prova; provvederò seguendo le indicazioni


2 - ) Architettura generale della vasca : pur capendo l’idea di suddividere la potenza su più eliche ( che non ho) credo che un unico canale sia più facilmente gestibile, se ci aggiungete un po’ di pigrizia l’ idea di buttare all’aria tutto e ricominciare da capo non mi fa felice. Claudio ,2 anni fa ho
provato la vasca circolare sfrattando i bimbi dalla loro piscina ( 4,5 m di diametro ) facendo al centro un’isola in blocchi di cemento si cui alloggiava un motore a 24 volts che muoveva un braccio contrappesato l’ estremità del quale ( 2 mt di raggio ) trainava il modello . Far girare una roba così anche a solo 1 m/sec dava non pochi problemi pensa all’inerzia di un M in assetto con i suoi 4500 gr. , con la forza centrifuga che lo mette di traverso rispetto all’acqua . Dopo 15 g ho restituito il tutto, con grandi applausi, agli unici aventi, per età, il diritto di giocarci . FINE
3 - ) Deflettori del flusso ,avete senz’altro ragione guardate il disegno finale in cui raccolgo
tutte le modifiche al momento decise; come materiale avrei in mente quelle lastre in policarbonato
con dentro lana di vetro che hanno i ferramenta : sono flessibili con sp di 0,4-0,5 mm.
4 - ) Ammortizzatori della turbolenza , stamani non resistendo ho rubato il setaccio più grosso che ho trovato in cucina e l’ho provato ,effetto notevole senza neanche troppa resistenza ed era un setaccio a maglia molto sottile. Bravo Francesco. Si tratta di decidere le dimensioni della maglia
e dove metterli lo stesso vale per i diaframmi in alveolare , non difficili da realizzare sempre in policarbonato . Nel disegno prime ipotesi.
5 - ) Misura della resistenza . Premesso che si tratta di forze modeste, ma in un ampio range, da qualche gr ad alcune centinaia alle alte velocità, anche io ero partito dall’impiego di una molla,
proprio come da disegno, che ho poi abbandonato per la difficoltà di trovare un’unica molla che rimanendo in campo elastico ( linearità nella proporzione tra forza e deformazione ) coprisse tutto il range.Senza andare su bilance dinamometriche costose, col sistema fotografato si apprezzano anche 0,25gr fin eccessivo. Ricordiamo cmq che carene, molto diverse ad occhio e come prestazioni, se confrontate misurando hanno differenze numericamente piccole della resistenza. Se non si arriva a fare misure valide cade tutto il discorso
.
6 - ) Misura della velocità : dopo aver provato con gli strumenti della barca e dell’eco troppo
poco sensibili oggi cronometro ma è una gran rottura. Suggerimenti ? Un anemometro ?
Concludo : prove da fare tante ,confronti , barche in assetto e sbandate a vari angoli, incidenza
del dislocamento, finitura superficiale cioè rugosità – argomento che appassiona Claudio a proposito BRAVO tu mi capisci no? – ecc..
Ciao a presto. Giorgio

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