Citazione:
Originalmente inviato da algaro Leggendo il forum, nonchè riviste ecc, mi sono reso conto che le prestazioni in volo differiscono, e di molto, in base alla scala del modello.
Scendo nel concreto: ormai conosco abbastanza bene (diciamo che lo spatascio di meno, va...) il volo del blade. Il mio modello ha una superfice alare dichiarata di 32 dmq e un peso di circa 1450 grammi, ora che l'ho motorizzato, con carico alare di circa 45 g/dmq.
Se per ipotesi mi trovassi a pilotare un modello identico, ma scalato in modo da avere apertura alare doppia, che carico alare dovrei avere per avere caratteristiche di volo simili (efficienza e velocità di planata)? Immagino maggiore giusto? Ma di quanto?
In questo caso dovrei anche aspettarmi identiche possibilità di volo a parità di condizioni di termodinamica? Cioè, se per ipotesi riuscissi a volare contemporaneamente in pendio con i due modelli, ho le identiche probabilità di galleggiare anche se il modello più grande avesse un maggior carico alare?
Spero di non aver detto un mare di c....te. Illuminatemi, vi prego! |
beh, un modello progettato con criterio è ottimizzato per le sue dimensioni, quindi la domanda è puramete accademica; facendolo pedissequamente grande il doppio, sicuramente volerà, ma non sarà il non plus ultra. Se per esempio parliamo di riproduzioni di aerei veri molto fedeli alla scala, che riproducono senza "licenze poetiche" i profili, le incidenze, le svergolature, i volumi, il centraggio del vero, è un dato di fatto che il modello è sempre più critico del prototipo e tende a volare peggio. Ma se si usano profili adatti ai nostri numeri di reynolds, si lavora sul carico alare e si ottimizzano tutti i parametri per la scala desiderata, le cose cambiano e di parecchio: un vecchissimo aliante da coupe d'hiver, pur essendo alquanto piccolo, sta sicuro che veleggia infinitamente meglio del tuo Blade e sale quando tu sei costretto a scendere. Anche se naturalmente è infinitamente più lento, e in caso di pendio con dinamiche forti invece che andare avanti fa il gambero e va indietro. Il perché è semplice: è ottimizzato per galleggiare, non per correre.