Citazione:
Originalmente inviato da Ste41 Io non capisco una cosa, è vero che più uno stampo è costoso, più è vietato sbagliare progetto, ma anche tutti gli altri modelli sono stati progettati, perchè dovrebbe incidere di più per un gommolo? |
Perché l'ingegnerizzazione di un modello tradizionale è altrettanto tradizionale ed in un certo qul senso, banale.
Prendiamo ad esempio due biplani: un gommolo (il Gemini) ed un vecchio biplano tradizionale al quale sono molto affezionato: il Wayfarer della Svenson. Quest'ultimo venne prodotto in kit partendo da un disegno di grande successo pubblicato da RCM negli anni '70. Il passaggio dal disegno al kit fu assolutamente lineare. bastò infatti prendere le singole parti del modello, disporle in maniera razionale su alcune fustelle e procedere a fustellare altrettante tavolette. Un mazzo di listelli e una manciata di accessori, il tutto disposto in bll'ordine dentro alla scatola assieme al disegno e a quattro righe d'istruzioni dattiloscritte ed il kit era pronto. Il grosso del lavoro (o dell'ingegnerizzazione, se preferisci) era affidato al modellista, che se non era più che bravo e "scafato" col piffero che riusciva a mettere assieme il Wayfarer! Come minimo si ritrovava con una fusoliera a banana ed un paio di ali svergolate, come massimo... lasciava perdere. In pratica, l'investimento dell'azienda consisteva nel pagamento delle royalties al progettista (non tutti lo fanno, comunque. Ne sa qualcosa Ghisleri...), nell'acquisto di una certa quantità di materiali nobili (balsa e compensati), in una loro prelavorazione semplice e basica, nell'imballaggio in una scatola abbastanza spartana e in un po' di pubblicità. STOP.
Anche il Gemini, a livello di prototipo è stato costruito più o meno come il Wayfarer, ma quando i progettisti sono stato soddisfatti dei risultati, il problema da risolvere per la sua commercializzazione era di tipo completamente diverso. Si trattava infatti di realizzare il kit di un biplano assemblabile da chiunque, incluso un perfetto idiota, in non più di un paio di giorni di lavoro senza che vi fosse alcun rischio d'insuccesso. In pratica, doveva essere impossibile costruire una fusoliera o delle ali storte e sbagliare un allinemento o un calettamento e tu sai bene quante possibilità di errrori di questo tipo vi siano con una macchina complessa come un biplano. il tutto non necessitava di un disegno, ma di un manuale d'istruzioni a prova d'imbecille, scritto in modo ragionevolmente comprensibile in più lingue e le singole parti, altamente prefabbricate, dovevano essere imballate nel minimo spazio possibile con la ragionevole certezza che non si potessero danneggiare le une con le altre. Allo scopo è stato quindi necessario progettare, prototipare e collaudare un vassoio/supporto del quale è stato realizzato un ulteriore stampo. Troppo lavoro? Non hai idea di quanti modelli di questo genere tornano indietro per rotture varie se le parti sono state imballate in modo tradizionale! Chi lo ha fatto, sa che per montare un Gemini ad un modellista scafato basta un pomeriggio e sbagliare un allineamento è letteralmente impossibile, ma hai un'idea di quanti e quali scervellamenti e prove ci siano dietro al semplice incastro fra gli impennaggi e la fusoliera?
Se poi vuoi un giudizio di merito e valore intrinseco, 10.000 volte meglio il Wayfarer che probabilmente non costerebbe al pubblico più del Gemini, ma oggi come oggi, a chi lo venderesti tutto quel popò di lavoro da fare?