Citazione:
Originalmente inviato da luca.masali Grazie Cesare per la storia affascinante del gee bee z3... che mi pareva infatti poco anni '30 e mi sapeva di bufala, per quanto sia un aereo elegantissimo. Adesso ho la certezza che la penna che l'ha disegnato non era quella dei mitici fratelli
Un consiglio facile facile per chi vuole postare i suoi progetti su internet e non gli va che glie li freghino per sfruttarli cmmercialmente:
1. fare una raccomandata a sè stessi contenente tutta la documentazione del progetto e sigillarla con la ceralacca
2. Quando la raccomandata arriva, tenerla sigillata in un posto sicuro;
3. in caso di furbetto, la data postale sul plico sigllato è sigillo ufficiale dello Stato e dimostra che il progetto era antecedente al momento dell'abuso;
4. Appena postato il progetto, applicargli una licenza creative commons che autorizzi l'uso amatoriale e proibisca quello commerciale.
In questo modo si è abbastanza tutelati. Ok, per l'invenzione del secolo non basta, ma per vedersi eventualmente garantiti dal giudice di pace almeno i dititti morali (l'attribuzione dell'autore e le royalties in caso di riproduzioni fuori dai limiti della creative commons) di opere d'ingegno tutto sommato di valore modesto, come un romanzo o il progetto di un aeromodello, è più che sufficiente.
p.s.: il caproni Stipa è stupendo, come stupendo è il Gee bee. lo stipa fa parte dei modelli che un giorno o l'altro farò, anche se è abbastanza un casino per via della complicata struttura interna della fusoliera, che è un tubo di Venturi. Sapendo io lavorare solo a balsa è un progetto estremamente complicato, con la vetroresina deve essere (forse) più facile, chissà.
E dopo il caproni stipa, l'altro mito made in Vizzola: il C60 transatlantico! |
I tuoi suggerimenti sono tutti sensati, ma ormai le cose sono andate così e Pecorari si dovrebbe imbarcare in una causa internazionale dall'esito incerto. In realtà credo che lui si sarebbe accontentato di un "credito morale" del tipo: "Da un'idea di Mirco Pecorari....", ma questo avrebbe comportato il disvelamento della bugia per gonzi danarosi e gnùrant.
Entra un momento nella psicologia del "pidocchio rifatto": se tu gli proponi qualcosa di assolutamente esclusivo ed inedito (o supposto tale), tanto più caro sarà, tanto più il coglione sarà disposto a svenarsi pur di essere il primo ad averlo. Ma se la stessa cosa gliela proponi come parto di un cervello fino, ma che a giudicare dal cognome doveva avere degli antenati alquanto subproletari... capirai bene che l'appeal non è più lo stesso!
Non sto scherzando: avresti dovuto vedere un paio di anni fa ad Ozzano, quando "l'infame R3" fece la sua comparsa, quanti buzzurri dal portafoglio gonfio facevano la fila per farsi fotografare inginocchiati in posa eroica di fianco alla bestia! Certe espressioni così comprese di sé che... avrei tanto voluto essere un cane per correre verso di loro scondinzolando allegramente e, altrettanto allegramente, pisciargli addosso
Per quel che riguarda lo Stipa Caproni la tua osservazione è giustissima: la fusoliera è un venturi. Un semplice tubo di stufa sarebbe stata un'inutile cagata e invece, a dispetto della scarsa venustà (perlomeno secondo i canoni attuali... all'epoca andavano le super maggiorate!) pare proprio che il "coso" volasse molto bene, con ottime prestazioni e non fosse affatto critico. Recentemente ne è stata costruita una replica (vera) in scala leggermente ridotta in Australia che ha volato a lungo con successo e in Italia ci stava lavorando Angelo Montagna, modellista eccezionale che mi aveva anche promesso un articolo, ma poi ha avuto qualche problemino di salute a al momento non ho altre notizie. La fusoliera non è poi tutto 'sto dramma secondo me. Prova a pensare ad un'ala piegata all'insù su se stessa fino a far sì che le estremità si tocchino a formare un perfetto cilindro: all'interno avrai un tubo di Venturi. In altre parole: scaletto, ordinate circolari con le centine montate radialmente all'interno e, se non lo fai troppo piccolo, non è neanche un gran dramma rivestirlo.