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Vecchio 27 novembre 07, 23:53   #125 (permalink)  Top
Gene57
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Originalmente inviato da claudio v
Tu sei il caposquadra e invece di preoccuparti anche di cercare soluzioni tecniche dici che va bene cosi`: tutti fanno cosi` e quindi noi dobbiamo essere come gli altri e seguire sempre???
Ti sembra un atteggiamento vincente?
Va bene migliorare il traino, la squadra e tutto il resto: Giustissimo!
Ma noi siamo modellisti anche, o no?
Toccare l’attrezzo e` un delitto?? Ma siamo impazziti??
..........
analizziamo alcuni aspetti
come capo squadra potrei anche condividere i tuoi pensieri ma non posso ovviamente imporre una scelta "di squadra" ai vari piloti
se uno desidera sperimentare e provare e' libero di farlo; se uno non vuole o non puo', non posso certamente obbligarlo
cosi' come non posso obbligare un pilota a scegliere un modello piuttosto che un altro
non c'e' un modello "di squadra" anche se in realta' 4 dei nostri piloti nell'ultimo europeo avevano lo stesso modello (salvigni, verardi e due gallizia con il pike perfect) mentre mio figlio avevo i suoi vecchi Sharon e Carlino gli Xint di Zavagno
ma non era un caso voluto i 4 modelli su 6, ma una scelta personale
cosi' come i 4 piloti senior tedeschi volavano con 4 modelli differenti
perche' ogni pilota sceglie il modello che meglio si adatta al proprio stile di volo
faccio un esempio : lo Sharon e' un modello notoriamente "molle", abbastanza lento e poco reattivo ai comandi
nel 2002 ha vinto il mondiale ed anche i nostri Salvigni e Verardi li hanno acquistati ... tempo due mesi e li avevano rivenduti
il modello era troppo "facile" per loro e mal si adattava al loro stile di volo, piu' indicato per un modello maggiormante pilotabile, piu' reattivo
mio figlio invece vola dal 2002 sempre con gli stessi modelli e non ha mai avuto problemi
la conferma la si e' avuta anche a questo europeo dove Marco e' entrato nei fly-off con il fedele Sharon cosi' come Tobia Lammlein, sempre con gli stessi Sharon dal lontano 2000 e' addirittura arrivato secondo
dunque, in un certo senso, ed in particolare ad un certo livello, poco conta seguire la moda, conta piu' che altro l'affiatamento con il mezzo
il tuo modello vola benissimo ma non e' detto che in mano ad un altro abbia lo stesso effetto
la "logica" della F3J e' un po' diversa e bisogna "capirla"
in primo luogo e' una gara "uomo contro uomo" ; nel round vince chi fa meglio degli altri nello stesso momento
non e' come le nostre garette Avot invernali, dove si decolla uno alla volta distanziati di un paio di minuti o come nella Autonomy dove in 3 ore uno parte quando vuole
si vola a 360 gradi con un occhio pricipalmente rivolto agli altri, magari facendo dei rapidi ribaltamenti di posizione da un angolo all'altro del campo
certo ci puo' stare la "buca" ma non lo credo imputabile al tipo di modello
non si puo' affermare con certezza : "ecco hai bucato ... se avevi un modello con maggior diedro non ti succedeva" ... in genere se buchi e' perche' sei andato a volare seguendo il gruppo di destra mentre la termica importante era a sinistra
e su questo ne ho la conferma quando vedo certi voli in cui il pilota lotta per 5/6 minuti a 30/40 metri di quota senza perdere un metro nella speranza di arrivare al pieno
dunque non e' un pilota scarso, perche' sta dimostrando di saper volare in modo impeccabile, solo che in uno spazio di volo approssimativamente di 4 km quadrati (2x2 km) ci puo' essere di tutto, dal termicone al bucone
conta secondo me di piu' l'occhio e la sensibilita' dell'accoppiata pilota/tattico di tutto il resto
in particolare il tattico (e nei campionati anche il secondo tattico) deve avere l'occhio molto raffinato per percepire i vari segnali non solo del modello del suo pilota ma soprattutto quelli dei modelli avversari
spesso la gara e' una vera e propria "caccia all'uomo", soprattutto nei voli in cui le condizioni sono miserabili : si punta il migliore (e nel tuo round uno e due ci sono sempre) e lo si segue
questa e' la tattica che di solito paga di piu'; non val la pena cercare di avventurarsi da soli in una zona isolata del campo; certo, puo' capitare il colpo di fortuna e si imbrocca la strada giusta, ma il piu' delle volte il miglior esito lo si ottiene rimanendo in gruppo e cercando di pilotare meglio degli altri
bisogna un po' viverli certi meccanismi di gara per poterli capire
quando si vola da soli, o in gare in cui lo scontro non e' realmente diretto, difficilmente si "buca", perche' non si ha un reale temine di paragone
se dopo 5 minuti si e' col cu*o per terra, non si e' bucato, semplicemente "non c'erano termiche"
se sono in dieci a volare contemporaneamente... qualcuno che trova un angolino per farci i dieci minuti c'e' quasi sempre ... ed il "punto di vista" diventa diverso

io ritengo che l' "atteggiamento vincente" lo si abbia mettendo in campo una "squadra vincente" che lavora in un sereno clima di collaborazione
l'ho vissuto in prima persona in questi ultimi 3 campionati dove ci siamo presentati con una squadra anche numericamente importante, mediamente una quindicina di persone
ed ognuno con il suo compito preciso; i piloti non devono trainare perche' devono mantenere la concentrazione; i piloti devono avere la massima fiducia possibile nel tattico ; cavi, attrezzature, persone sempre pronte nel momento giusto; se c'e' qualcosa che non va, qualche settaggio da sistemare o da migliorare, si lavora tutti per metterci una pezza
in quest'ultimo europeo sia Marco Gene che Filippo hanno rotto il modello titolare il sabato nella gara Open
io ho assemblato un nuovo Sharon cannibalizzando i pezzi di due miei modelli che avevo portato di scorta, smontando alcuni servi e rifacendo tutti i settaggi
Gallizia, con l'aiuto di Fulvio Salvigni ha comprato un modello nuovo dalla Samba ed in una notte l'hanno approntato; il giorno dopo Filippo era in volo
ed i trainatori si sono sfiatati per fare almeno una trentina di traini consecutivi per mettere a punto i due modelli
questo per me e' un atteggiamanto vincente

saluti
giuseppe generali

Ultima modifica di Gene57 : 28 novembre 07 alle ore 00:03
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