A parte l'aspetto tecnico, la differenza che più salta all'occhio rispetto ad un alimentatore tradizionale, è che non ha il classico, ingombrante e pesante trasformatore; ad es. i moderni caricabatteria dei telefonini, sempre più piccoli e leggeri, sono spesso alimentatori switching. In tali alimentatori vi sono infatti dei piccolissimi trasformatori che vengono alimentati ad alta frequenza per mezzo di un circuito elettronico. L'efficenza di un trasformatore aumenta infatti all'aumentare della frequenza della tensione di alimentazione. Nell'alimentatore tradizionale, invece, il trasformatore è normalmente alimentato alla frequenza di rete fissa, che in Italia è di 50Hz, per questo motivo è costruito in modo diverso, molto più grosso e pesante. Con la tecnologia switching è quindi possibile realizzare alimentatori più compatti e leggeri rispetto ad uno tradizionale. Ovviamente c'è il rovescio della medaglia: nello switching il ripple è più alto e in caso di guasto sono più facili ad incendiarsi; inoltre l'isolamento non sempre è efficente soprattutto in alimentatorini da pochi soldi. Hanno l'indubbio vantaggio di essere compatti ma se non si hanno problemi d'ingombro/peso/trasportabilità gli alimentatori stabilizzati tradizionali sono preferibili.
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