Originalmente inviato da estense mettetevi comodi e cercate di arrivare fino in fondo.
Il cianoacrilato é un collante sicuramente molto singolare.
Liquido, monocomponente, quando é "schiacciato" fra due superfici, indurisce molto rapidamente a temperatura ambiente, andando a formare un film termoplastico con eccellenti proprietá di adesione a quasi tutte le superfici. (poliolefine, resine acetaliche e fluoropolimeri richiedono speciali "primer" per avere buona adesione).
Chimicamente é costituito da esteri cianoacrilici (soprattutto metilico e etilico).
In presenza di una base debole (basta anche acqua), inizia un processo di polimerizzazione anionica, che in breve porta alla solidificazione.
Per evitare ció, il collante in commercio é addizionato di un acido debole, che funge da stabilizzatore, "trattenendo" il ciano dall' iniziare la polimerizzazione.
Una volta steso su una superficie e "compresso" fra due pareti , le deboli tracce di umiditá e altre sostanze chimiche presenti sui pezzi, vanno a neutralizzare l' acido lasciando via libera alla reazione di polimerizzazione.
Per questo sulle superfici di legno (generalmente acide) o sulle cromature la presa é particolarmente lunga.
La presa si ottiene entro il minuto e l' incollaggio raggiunge la massima forza entro le 24 ore.
Gli attivatori non sono altro che basi deboli, che aiutano il processo di neutralizzazione dell' acido, favorendo l' inizio del processo di polimerizzazione.
L' alone bianco (bloom), che a volte si forma attorno al bordo dell' incollatura, specie se vi é eccesso di adesivo, é dovuto a cianoacrilato monomero che volatilizza e cristallizza repentinamente, a ridosso del bordo della giunzione.
sebbene i cianoacrilati siano termoplastici, essi resistono abbastanza bene a quasi tutti i solventi di uso generale. Ma non a tutti. Infatti, a causa della natura dei legami delle catene polimeriche, solventi polari forti (es. nitrometano e acetone) sciolgono rapidamente l' incollaggio.
Una delle caratteristiche piú importanti per l' utilizzatore, é la viscositá dell' adesivo nella fase liquida. La richiesta del mercato di una viscositá ottimale, a seconda dell' applicazione necessaria ( leggi: tipo e posizione delle superfici e del materiale e ampiezza degli spazi da riempire ) hanno portato a ricercare e formulare prodotti la cui viscositá, ormai, si estende da simil-acqua a gel tixotropico.
Altro aspetto rilevante é la rigiditá (e di conseguenza fragilitá) del cianoacrilato polimerizzato. Questa caratteristica non ne influenza la resistenza (eccezionale) ai carichi di taglio, ma ne limita il campo di applicazione, in presenza di sollecitazioni di altra natura. Ancora la richiesta di mercato, ha quindi portato a ricerche durate molti anni, per formulare un prodotto che incorporasse una certa "gommositá", onde resistere in maniera adeguata a urti e vibrazioni. Anche la resistenza a temperature elevate é ormai una caratteristica acquisita.
Esistono cianoacrilati in grado di realizzare incollaggi con resistenze superiori ai 70 Kg./cm² a 120 C. e dopo una "cottura" di 1000 ore alla medesima temperatura.
se siete ancora interi ...... buone cianincollature ! |