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Vecchio 20 ottobre 07, 18:34   #225 (permalink)  Top
Sergio_Pers
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Citazione:
Originalmente inviato da favonio
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Detta in soldoni le lamine sottilissime lavorano bene solo a trazione.
Il longherone flesso è sottoposto a trazione da un lato ed a compressione dall'altro. Poi c'è l'anima che lavora per lo più a compressione.
Mentre nella zona sottoposta trazione bastano pochi fili di carbonio per resistere a carichi enormi, (al limite basta il solo rivestimento) in quella compressa la cosa si fa più complessa perchè intervengono problemi di pressoflessione che tendono a far staccare dall'anima la lamina e ed a quel punto dventa una fisarmonica. Quindi bisogna garantire la coerenza tra l'anima (il polistirolo) e la lamina. Ideale sarebbe attraversare tutta l'ala con un'anima passante ben collegata alle due lamine. Poichè costruttivamente è una complicazione notevole (a meno di non lavorare con gli stampi), si semplifica mettendo l'unidirezionale sopra e sotto in abbondanza. A mio avviso, tuttavia, è meglio un piccolo incasso con qualche roving in profondità che allargare molto le fasce dei longheroni.
Ciò va fatto dove la compressione è maggiore, di solito la parte superiore, senza trascurare quella inferiore che magari in una spanciata di atterraggio torna utile.
Tutto questo solo per la flessione.
Per la torsione tutto come sopra linee resistenti a 45° possibilmente a creare una sezione chiusa o almeno ben ancorate al Be e su qualcosa di consistente in corrrispondenza dello scasso dell'alettone. (d'accordissimo con Franco che il contributo a flessione è minimo ma c'è)
Mi sono espresso male io....
Quando penso al longherone penso sempre a qualcosa che "unisca" le due superfici (al limite come fa Drela) che rispetta pienamente il concetto da te spiegato...totalmente d'accordo

Sergio
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