Citazione:
Originalmente inviato da CantZ506 ..................
Vorrei solo darti ragione sulla frase riportata: alle particelle d'aria nessuno dice se, come e dove andare... o quasi.
Infatti, la velocità parallela al moto delle particelle è pressochè nulla! E' l'ala che si muove e si infila in mezzo alle particelle d'aria, spostandole in alto e in basso; anzi, le particelle si sposteranno anche un po' in avanti, facendo diminuire la velocità relativa.
Quindi, le particelle hanno maggiormente velocità perpendicolare al moto dell'ala.
Quando l'ala ha finito di rompere le scatole a quelle particelle che se ne stavano per i fatti loro, queste tendono a ritornare dov'erano; siccome il tempo del passaggio è lo stesso per le particelle che si sono trovate sopra e quelle che si sono trovate sotto l'ala, torneranno nella posizione originale nello stesso momento. Quelle sopra, però, hanno dovuto spostarsi di più, per via del profilo, di quelle di sotto; da cui la diversa velocità di spostamento perpendicolare al moto...................
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per quale motivo una particella che ha ricevuto una certa quantità di energia dall'ala debba ritornare dov'era ed in contatto con la particella contigua che però ha fatto un percorso diverso ed ha ricevuto una diversa quantità di energia nessuno lo spiega.
Proviamo ad immaginare un cuneo che si muove o che viene investito da un flusso d'aria,colgo l'occasione per ricordare che gli effetti sono gli stessi.
Le particelle vengono separate dal vertice e si ritrovano a fine percorso sui due spigoli lontani alla fine del cuneo.
Come si può pensare che appena dopo si ritrovino a contatto?
Immaginiamo che il cuneo non sia un triangolo isoscele per cui uno dei due lati è più lungo dell'altro,secondo la teoria del ritrovarsi assieme quello del lato più lungo avrà percorso più strada e quindi avrà "creato" depressione,ma,ripeto la domanda,potrà ricongiungersi al suo caro omologo ?