Visualizza messaggio singolo
Vecchio 31 agosto 07, 13:12   #2 (permalink)  Top
claudio v
Moderatore
 
L'avatar di claudio v
 
Data registr.: 18-05-2006
Residenza: Torino
Messaggi: 4.598
Il sistemino è interessante... anche se per capirlo i miei 2 o 3 neuroni hanno ancora qualche problema e devo ancora riverificare alcune formule

Se ho capito qualcosa, l'approccio che hai dato è di tipo sperimentale: stabilisci che un IOM con quei dati e quel vento è nel suo rendimento ottimale e per similitudine ricavi la superficie velica consigliata e o l'intensità di vento ottimale per una data superficie.

Ho problemi però a capire la formula in C14: quel prodotto dove all'interno a denominatore moltiplichi per 9 x 2 e poi 3 x 2 nella parentesi successiva...

Poi non mi torna il discorso dei momenti sbandanti. Il momento sbandante è propozionale alla superficie velica, ma il suo braccio va da CV a CD e non mi sembra che tu abbia impiegato quel dato, ma solo l'altezza di CV rispetto al galleggiamento.

Nel mio programma di calcolo che ti avevo mandato, le formule utilizzate, tratte da un libro di progettazione, erano le seguenti:

Formula momento sbandante: Msb= 0.1(*) x (Sup tot) x Vv2 x Ca x cos(f)
Formula momento raddrizzante: MRa= (d') x (massa tot) x sin(f)
dove:
- 0,1 è il coefficiente sperimentale della risultante sulle vele per le "Barche vere" che c'era sul libro e su cui ho operato una correzione in base a osservazioni sperimentali sui modelli: ora io uso 0,05 che dà risutati plausibili.
-Vv2 è la velocità del vento al quadrato
-Ca è la distanza tra centro velico e centro di deriva (in altezza, naturalmente): la risultante delle forze antiscarroccio in prima appox si può piazzare sul baricentro della deriva
-(f) è l'angolo di sbandamento
-d' è la distanza tra il galleggiamento e il baricentro/asse del bulbo.

Se riesci a darmi qualche spiegazione e a dirmi se ho più o meno capito il meccanismo... intanto io continuo a studiare le tue formule.
Ciao
Claudio V
claudio v non è collegato   Rispondi citando