Discussione: Volare dove si vuole
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Vecchio 30 agosto 07, 14:50   #57 (permalink)  Top
lesath82
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Ok, in fondo speravo che me lo chiedeste! Cominciamo:

INTRODUZIONE
Estate di qualche anno fa. Io, mio fratello e un mio amico (Gino) siamo al lago maggiore nella villettina di mia nonna. E' in un villaggio turistico privato a cui si accede tramite una stradina sterrata che sfocia in una strada statale. Su questa statale si affacciano solo centri commerciali, niente abitazioni. Nel giardino della villetta da anni teniamo parcheggiata la roulotte, che non è più in grado di viaggiare, ma lì fa ancora comodo perché funziona da depandance. Dato che la villetta è proprio piccolina, ma soprattutto perché è divertente, io e Gino solitamente dormiamo nella roulotte, mentre mio fratello sta regolarmente in casa. Quella sera sono cominciati i problemi quando, giunta l'ora di andare a nanna, non siamo riusciti a trovare le chiavi della casa (io e Gino ce ne portiamo sempre una copia in roulotte per poter rientrare la mattina in casa senza svegliare mio fratello). Cercando di ricostruire gli eventi forse le abbiamo dimenticate nella toppa esterna quando nel pomeriggio siamo rientrati dalla spesa. Però nella toppa non ci sono più. Gino dice in effetti di aver sentito, mentre vedevamo il film in prima serata, un rumore alla porta che poteva essere riconducibile a qualcuno che lavorava alla serratura. Non ne era convintissimo, anche perché se no avrebbe avvisato prima, però poteva essere che qualcuno si fosse preso le chiavi. Ormai c'era poco da fare, siamo andati in roulotte senza averne una copia: l'unica ce l'aveva mio fratello per chiudersi dentro. Dulcis in fundo, non mi capita praticamente mai ma proprio quella sera ho dimenticato il telefonino in casa...

IL FATTO
Io e Gino chiaccheriamo piuttosto a lungo prima di decidere di dormire, mio fratello ormai ha spento le luci da un bel po'. Siamo ormai nel cuore della notte quando finalmente spegnamo e taciamo anche noi. Passa una manciata di minuti ed ecco che si sente un breve urlo disumano proveniente dalla casa. Roba da film dell'orrore, come se qualcuno urlasse di dolore mentre viene massacrato con una motosega. Qualche secondo per riprendermi dal sangue gelato nelle vene e sussurro a Gino "l'hai sentito?" e lui "certo che l'ho sentito", "cos'era?", "boh...". Qualche secondo ancora per raccogliere le idee, nel frattempo le ipotesi più macabre si susseguivano nel mio cervello a proposito di quello che qualcuno, introdottosi in casa, poteva avere fatto a mio fratello. Prendo il coraggio di muovermi (non è stato così facile...) e mi affaccio alla finestrella della roulotte e vedo che la luce in casa è stata accesa. Ulteriore collezione di coraggio (almeno non ero solo) per uscire dalla roulotte nel massimo silenzio, coltello da cucina in mano, per cercare di sbirciare dentro la casa. Ci teniamo a debita distanza per non farci vedere. Le imposte sono tutte ben chiuse quindi niente da fare. Non abbiamo il coraggio di bussare, perché se davvero qualcuno è entrato in casa, e magari ha già fatto del male a mio fratello, chissà cosa potrebbe fare se si spaventa (in effetti nessun delinquente si sarebbe potuto aspettare che qualcuno dormisse in giardino). Ero terrorizzato dalle possibili reazioni istintive su mio fratello, sempre che fosse ancora vivo, perché dopo quel grido non escludevo nemmeno la peggiore fine. Allora torniamo in roulotte con l'intenzione di telefonare, in fondo un telefono che squilla dovrebbe destabilizzare meno la situazione dentro casa. Il groviglio di sentimenti che ho provato quando mi sono accorto che il telefonino non c'era è indescrivibile... Che fare? Assodato che la telefonata era l'idea migliore raccogliamo qualche moneta e ci dirigiamo verso la statale il più in fretta possibile per chiamare dalla cabina. Quindi in pigiama come siamo scavalchiamo la cancellata e percorriamo il mezzo chilometro di sterrato. Le calze, inumidite dall'erba del giardino, sono diventate uno spettacolo! Arrivati all'incrocio stradina-statale la prima cosa che notiamo è una signorina all'angolo vicino a noi che "lavora". La cabina è a circa 200 metri sull'altro lato, allora attraversiamo subito per evitare di passarle vicino ridotti in quello stato (un po' di senso del pudore ci era ancora rimasto). Solo che dall'altra parte c'era un'auto parcheggiata che era tutt'altro che disabitata, ci siamo accorti tardi che c'erano dentro un paio di uomini che facevano il loro di lavoro, di "supporto" a quello della signorina. Lasciamo perdere la faccia che hanno fatto (e la nostra vergogna) quando ci hanno visto passare di fianco alla loro macchina... Finalmente arriviamo alla cabina: SOLO TESSERE!!!! Disperati chiamiamo la polizia, chiederemo a loro se possono fare una telefonata a casa nostra per vedere cosa succede. Ebbene, 113, 112, 115 e 118 tutti senza linee disponibili!!!! Avevamo toccato il fondo. Perso l'ultimo briciolo di pudore torniamo alla macchina dei papponi. Riassumendo: piena notte, due ragazzi in pigiama, calze infangate, provenuti a piedi da una stradina sterrata, andati e tornati da una cabina telefonica su una statale deserta, che si avvicinano a questa macchina per chiedere un telefonino. La mia fantasia non avrebbe saputo partorire una situazione più assurda. I due tizi ci guardano straniti (direi!) poi uno recupera da una portiera un cellulare. Lo guarda come se non sapessa cosa è, lo passa all'altro che riesce a metterlo in funzione (qualcosa mi dice che quel telefonino era giunto nelle loro mani in modo non convenzionale) e ce lo presta. Chiamiamo a casa dove mio fratello risponde con una voce abbastanza spaventata, ma va tutto bene. Sollevati lo avvisiamo che torniamo, restituiamo il telefonino e torniamo a casa. Mio fratello ci apre spaventato con un coltellaccio da cucina enorme in mano. Pensava saremmo arrivati subito (pensava giustamente che io avessi chiamato dalla roulotte col telefonino) quindi non vedendoci arrivare temeva ci fosse successo qualcosa di grave, essendo rimasto anche lui terrorizzato dal grido disumano. Era stato quindi lui ad accendere la luce svegliato dall'urlo.

EPILOGO
In realtà dunque non era successo nulla. Il giorno dopo avremmo anche ritrovato le chiavi scomparse, in casa da qualche parte che non ricordo. Quindi niente ladri, niente intrusi, niente assassini, niente sgozzamenti o cose del genere. Ma la domanda più importante è: cosa diamine era quel grido? Se non l'avessimo scoperto probabilmente non saremmo riusciti a dormire, ma poco dopo essere rientrati in casa (poteva degnarsi di succedere prima, invece no!) ecco di nuovo un altro urlo, e poi un altro ancora... un dannato gatto in amore!!!! Io non lo sapevo ancora che facessero dei simili gridi! Non ne avevo mai sentito uno! Sembrava un uomo torturato a sangue! E mio fratello e il mio amico idem! Abbiamo tutti pensato che fosse una persona! Era indistinguibile! Roba da matti!
Risolto il mistero siamo tornati a dormire, questa volta tutti in casa insieme!

BONUS
Tornati a casa e raccontata la vicenda ai miei, loro mi hanno raccontato che tanti anni prima, quando ancora non ero nato, anche a loro era successo di sentire questo "uomo" lamentarsi nel giardino di fronte. Uscirono con le pile per cercare nel buio questa persona che aveva bisogno di aiuto, evidentemente stava male di brutto per lanciare quei gridi, per poi anche loro scoprire che si trattava della "serenata" di un gatto! Perfino loro ci sono cascati! Mi sono sentito un po' meno idiota di quel che pensavo! Il grido è davvero simile e se non lo si sa ci si può proprio confondere!

THE END
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"The ability to destroy a planet is insignificant next to the power of the Force" (Darth Vader)
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