Citazione:
Originalmente inviato da Naraj
Forse ti è sfuggito il punto in cui si parla di un condotto di aspirazione con sezione d'ingresso maggiore della sezione della ventola.
Durante il volo in queste condizioni e con alta velocità, nel condotto d'ingresso si può formare una pressione e non una depressione come nei condotti cilindrici. Ecco "giustificato" il termine "aria in attesa di entrare".
In tutti i casi dove il flusso d'aria non scorre in modo rettilineo ma assume la forma elicoidale o turbolenta, è sempre consigliato raddrizzare il flusso con degli statori.
Naraj. |
Forse a te è sfuggito questo che avevo scritto precedentemente.
Parlare di sovralimentazione dinamica ha un certo senso, a velocità di avanzamento zero è la ventola che deve creare interamente la depressione necessaria ad aspirare l'aria,in volo sulla bocca di aspirazione si ha una pressione dinamica che aiuta l'ingresso dell'aria e riduce la quantità di energia necessaria a creare l'aspirazione.
questo avviene qualunque sia la sezione di ingresso e la forma successiva del condotto.
Per quanto riguarda il raddrizzamento del flusso elicoidale ( che non esclude la possibilità che sia ANCHE turbolento) ho già detto a quali condizioni i raddrizzatori possono migliorare la qualità del flusso.
Se,come fa notare Entropia,si possono disegnare i triangoli delle velocità allora è possibile disegnare correttamente i raddrizzatori,altrimenti può succedere che l'aria incontra la pala del raddrizzatore con angoli di incidenza non corretti ed allora andiamo incontro a perdite per urto e per brusca deviazione fino alla possibilità di arrivare allo stallo.( è poi quello che succede coi profili alari)
Per disegnare un raddrizzatore efficace occore quindi conoscere la velocità di uscita e la sua direzione,nonchè il numero di giri della ventola.