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Vecchio 15 agosto 07, 11:12   #6 (permalink)  Top
volare è impossibile
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L'avatar di volare è impossibile
 
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Naturalmente sync quanto dico è assolutamente banalizzato.

Lasciamo riposare in pace Maxwell e il superamento di alcune sue teorie, da parte dei grandi fisici che lo susseguirono.

L’ elettromagnetismo estremo di cui mi riferivo, parte dallo spazio curvo; e continua con i buchi neri ; ossia sono successivi al grande Maxwell vissuto tra il 1831 e il 1839 prima della relatività e dei suoi sviluppi.

Io Parlavo di fusione riferendomi al Tokamak !

La prima macchina che ha studiato e tentato di realizzare la fusione in scala che sarebbe potuta diventare commerciale.

Ex sovietica, prende il nome di TOKAMAK, acronimo russo delle parole che la descrivono: TOroidalnaya KAmera MAgnitnaya Katushka, ovvero macchina a camera toroidale e avvolgimento magnetico.
Fu sviluppata all'Istituto dell'Energia Atomica di Mosca alla fine degli anni '60. Il toro è una figura geometrica che deriva il suo nome dal latino torus = cintura.
La figura geometrica toro ha quindi l'aspetto di un tubo chiuso ad anello che è proprio la forma che generalmente ha la camera centrale delle macchine che lavorano intorno alla fusione nucleare

Dentro la camera toroidale vi è inizialmente un gas che deve essere portato a temperature gigantesche.

Ed un gas, che ha la proprietà di ionizzarsi a temperature ordinarie, si ionizza completamente (i suoi atomi perdono tutti gli elettroni) alle temperature a cui si lavora. un gas in condizioni di totale ionizzazione si chiama plasma.

Per far crescere la temperatura di quel gas si usa un sistema che ricorre a giganteschi campi magnetici. Sottoponendo un plasma a tali campi, si restringe in un toro a sezione sempre più piccola con due effetti: da una parte ci si allontana dalle pareti del contenitore evitando il contatto con alte temperature, dall'altra si portano sempre più vicini tra loro i nuclei del gas da fondere.

I plasmi possono essere le miscele di nuclei più favorevoli alla fusione, ad esempio deuterio e trizio.

In questo caso abbiamo a che fare con la coppia di elementi che ha bisogno della più bassa temperatura di innesco, circa 50 milioni di gradi centigradi.

Il contenitore di tale elevata temperatura sarà, come accennato, il campo magnetico.

Ma vi è un altro criterio cui bisogna rispondere per ottenere la produzione di energia da fusione, si tratta del criterio detto di Lawson.

Durante il tempo di contenimento mediante campo magnetico del plasma scelto, l'energia liberata dalla fusione, ad una temperatura più alta di quella d'innesco, dovrebbe almeno essere uguale alla somma dell'energia persa attraverso processi radiativi più l'energia necessaria ad elevare l'energia termica del plasma alla temperatura considerata.

In definitiva i parametri importanti per ottenere la fusione sono tre: la temperatura caratteristica di fusione (temperatura di ignizione) per un dato plasma (che si ottiene dall'equazione del bilancio energetico tra la potenza prodotta dalla fusione e le perdite di potenza dovute a vari fattori); la densità del plasma ed il tempo di confinamento.

In pratica, disponendo di un plasma ad una data densità, esso dovrà essere compresso magneticamente per un tempo minimo necessario a raggiungere la temperatura in cui iniziano a fondere i nuclei del plasma medesimo.

A questo punto sarà la macchina a dare energia attraverso le reazioni di fissione nucleare.

Per raggiungere la temperatura di ignizione si deve scaldare convenientemente il plasma per differenti vie:

1 - riscaldamento ohmico che consiste nello ionizzare la miscela (ad esempio) di deuterio e trizio ottenendo un plasma e quindi agendo sui campi magnetici rapidamente variabili che inducono un campo elettrico il quale, a sua volta, origina una corrente nel plasma che lo riscalda;

2 - riscaldamento per compressione magnetica (o adiabatica) che si ha aumentando bruscamente il campo magnetico toroidale, fatto che fa aumentare l'energia cinetica e quindi la temperatura del plasma; un campo elettrico toroidale mantiene una corrente elettrica, pure toroidale, che fluisce nel plasma e questa corrente, a sua volta, genera una componente del campo magnetico che è poloidale per questo tipo di riscaldamento:

3 - riscaldamento per pompaggio magnetico che si origina facendo variare periodicamente il campo magnetico;

4 - riscaldamento attraverso microonde che devono avere la stessa frequenza con cui vibrano le particelle del plasma;
5 - riscaldamento per iniezione di fasci di atomi neutri (che possono penetrare nel plasma senza subire disturbo dalle cariche elettriche che lo costituiscono. Nel penetrare nel plasma questi fasci neutri si ionizzano e trasferiscono parte della loro energia cinetica al plasma per urto. Tale procedimento può essere applicato in combinazione con altri;

6 - riscaldamento per onde d'urto è quello che si ottiene attraverso raggi laser di elevata potenza che vanno ad incidere sul plasma (si può anche operare attraverso elettroni accelerati o ioni pesanti).

Questa temperatura elevata, tendenzialmente, lavora per separare i nuclei degli atomi del plasma, essendo questi carichi tutti positivamente.

Occorre quindi restringere lo spazio a disposizione del plasma mediante un suo confinamento che, nel caso in discussione, è magnetico (vi è poi da considerare un altro tipo di confinamento, quello inerziale).

C'è da osservare che, mentre fino ad ancora poco tempo fa (anni '80) si lavorava in modo semiempirico per modificare la geometria della macchina (o delle macchine), nei suoi infiniti parametri, proprio da allora iniziano delle teorie elaborate che ci fanno sperare sempre più nell'entrata in funzione commerciale di tali macchine.

Per rendere conto delle dimensioni delle macchine che si stanno costruendo e con le quali si sperimenta (si tenga conto che il volume del plasma con cui si opera oscilla intorno ai 150 metri cubi), in questa macchina la figura toroidale ha già subito modificazioni importanti nella geometria.

http://www.baronerosso.it/forum/atta...1&d=1187168949

E' anche interessante vedere l'immagine della macchia con il plasma riscaldato al suo interno.
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