Discussione: RG-65 in ITALIA??
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Vecchio 23 luglio 07, 12:20   #6 (permalink)  Top
Nikki
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Originalmente inviato da grakula
Io gareggio nella classe M, ma un po' di tempo fa mi ero fissato con l'idea di creare una classe velica a basso costo che consentisse a tutti di iniziare, dopo un po' di chiacchiere su questo ed altri forum mi hanno fatto notare che già esisteva, era appunto l'rg-65.
Quello che me lo aveva fatto notare mi scriveva purtroppo dagli USA, nel mio peregrinare per la rete al momento non ho trovato niente e anche sui campi di regata non se ne parla.
Questo mi fa pensare che in Italia sia materiale sconosciuto o quasi, peccato perchè non sarebbe male.
Ciao, è' già da un po' di tempo che volevo inviare questo post ma non l'ho fatto, un po' per timore ed un po' per non creare concorrenza tra le varie classi in un movimento che comunque mi sembra di aver capito che ha come problema principale la diffusione, il reperimento di skipper e barche per le regate.
Non vorrei comunque essere o.t., visto che si parla di rg-45, ma mi riaggancio al discorso di granula in cui si parla di costi e di realizzare una classe per i new entry.
Di solito frequento i campi di volo ma da qualche tempo ho acquistato un sea wind, usato, della Kyosho, ne sono rimasto entusiasta, dato che secondo me è un progetto riuscitissimo (ne ho parlato anche con un velista r.c. molto più esperto di me, durante le ns. uscite) e che in condizioni di vento teso fa la sua bella figura anche accanto a barche economicamente più impegnative.
Ho scoperto che negli USA si organizza un campionato, che la barca è un monotipo (classe S) con le sue regole http://www.seawindrc.com/regulations...egulations.asp , diffuso in tutto il mondo e specialmente nel nord Europa; ho visto persino l'esistenza di un registro mondiale per i possessori dove censire il proprio modello e vedersi assegnato il numero velico. Mi piace talmente tanto che ne ho preso una seconda , per gareggiare in pari condizioni con mio padre o con l'amico del caso. Date le dimensioni riesco a caricare le due barche in auto senza smontare le derive e lascio interi gli alberi. Ho visto poi che il modello è diffuso anche in Italia e nel laghetto del parco dove vado ogni tanto ne ho già incrociati altri due. La barca non ha grossissime regolazioni e quindi si presta facilmente ad essere una classe d'ingresso. Sicuramente è meno performante di uno IOM o di un IACC, ma credo che essendoci già un regolamento di classe e data la diffusione non dovrebbe essere così difficile organizzare qualcosa di più “locale”, magari per giocarsi la finale in una regata a fine anno.
So che i puristi di questo hobby storceranno il naso, ma non tutti hanno le capacità ed il tempo necessario per realizzare dei modelli da zero (questo sta accadendo ormai con regolarità nel settore dell’aeromodellismo, dove la stragrande maggioranza di modelli sono ARF), ciò non toglie che una volta appassionati non si possa decidere di farsi prendere dalla voglia di fare qualcosa di più tecnico ed appagante sia dal punto di vista modellistico che competitivo, come si dice l’appetito vien mangiando…
P.S. Non mi chiamo Kyosho di cognome e non ho parentele con l’importatore, se poi dopo questa sviolinata mi arrivasse a casa un corriere con il nuovo modello con scafo in carbonio, ci faccio subito l'articolo per il Barone…
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