Da quello che racconti, hai appena sperimentato il volo in dinamica, più che quello in termica. Si tratta in pratica di veleggiare nell'aria che è costretta ad assumere un moto in salita per superare un crinale: se la componente verticale della velocità dell'aria in risalita supera la velocità di discesa del modello, puoi rimanere in volo indefinitamente. Di solito la dinamica agisce fino ad una certa distanza dal pendio, perché più ti allontani e più la componente verticale si attenua.
10 nodi di vento in un pendio nemmeno troppo ripido possono darti una componente verticale di 2-3 nodi, più che sufficienti per tenere in volo un EG.
Anche l'effetto che hai osservato passando dietro il crinale è tipico della dinamica: sembra che una mano ti schiacchi giù, e i rotori ti sballottano il modello.
La tecnica di volo in dinamica prevede di fare degli "8" lungo il pendio esposto al vento, virando sempre controvento. Quando hai guadagnato un po' di quota puoi lanciarti in acrobazie, oppure uscire verso valle per cercare di trovare qualche termica. La tecnica di volo in termica è diversa: dal momento che la termica è una colonna d'aria ascendente, si sposta insieme alla massa d'aria in cui è immersa e pertanto per "tenerla" bisogna spiralarci dentro lasciandosi scarrocciare sottovento insieme ad essa. In pendio, soprattutto se vicino a questo, può non essere facile perché il vento distorce la termica e ti porta rapidamente verso il crinale dove rischi di trovare turbolenze e discendenze.
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