Visualizza messaggio singolo
Vecchio 25 aprile 24, 11:50   #23 (permalink)  Top
flyhight
User
 
L'avatar di flyhight
 
Data registr.: 26-09-2009
Residenza: Jesi
Messaggi: 943
Provo a farla concisa:

intendevo non vedo complicazioni con piani a V nel senso che per il calcolo del punto neutro la formula è la stessa ma non si sa di quanto è ridotto K per i piani a V, quindi si va a finire su un altro argomento che è il due, cioè il mistero dei piani a V (spero ora di essere stato chiaro, capisco che c’è sempre un margine di incertezza nell’esprimersi chiaramente da parte mia);
riassumo, per piani a V la formula usata è la stessa, ma ci sono discordanti teorie riguardo l’efficacia di questi, e quindi ci sono discussioni solo riguardo la superficie, e quindi il K, da utilizzare per piani di coda con configurazioni a V

quindi, tagliata la testa al problema del primo punto, che si riduce evidentemente al punto due, sti cavolo di piani a V: qui non è facile farla breve, dunque secondo la teoria del quadrato di cos e sin, si parte dal fatto che non corrispondendo la semplice considerazione geometrica della proiezione, al comportamento reale (applicando semplicemente cos e sin rispettivamente per la superfice orizzontale e quella verticale), dice il tipo che secondo prove di laboratorio non ben riportate di piani a V, ma ci posso credere, oltre che essendo matematico che la proiezione geometrica vada con cos, pare che la portanza sempre nel caso V, si comporti di nuovo con un andamento ridotto di nuovo per un fattore cos, da cui cos quadro; con tale stratagemma empirico si fa notare che, con semplici calcoli, la superficie efficace di un V equivale a una coda classica con piano orizzontale e verticale (praticamente diventa il teorema di Pitagora!; prendendo dei numeri semplici, la terna più semplice dei numeri 3 4 e 5 che rispettano la formula di Pitagora, se un aereo ha 3 di verticale e 4 di orizzontale, la superficie totale geometrica è di più di un V che con proiezioni identiche, di superficie ha 5, assurdo nella pratica che un V con stesse proiezioni sia equivalente; applicando quindi la teoria dei quadrati diciamo che fa pareggiare le configurazioni a V con quella classica, in quanto la superficie efficace, applicando la loro formula, sarebbe identica; il che sarebbe quindi l’uovo di Colombo! meno materiale, meno peso, meno superficie, stessa efficacia; questo però andrebbe confrontato con la realtà…); in conclusione la formula dei quadrati nella trattazione del tuo primo link, non ha alcun significato geometrico, ma deriva da una parte geometrica indiscutibile, accoppiata ad una data da misurazioni di laboratorio che danno approssimativamente il risultato quindi del tutto empirico; quello che penso io è che non si tiene conto del fatto che in aerodinamica non valgono leggi applicabili a sistemi geometrici rigidi, per i flussi che sono tridimensionali e influenzati anche da angoli e forma delle superfici di coda, non solo alla pura superficie scomposta vettorialmente nelle due componenti; per questo continuo a ritenere le V inferiori come stabilità, a parità di superficie, a piani orizzontali e verticali; le considerazioni teoriche non considerano che ogni volta che applichi cavea, due componenti orizzontali si devono inevitabilmente annullare, e questo genera resistenza, seppur poco, rispetto un classico; nel momento in cui sei in virata e applichi anche timone per coordinare la virata, la situazione passerebbe a vantaggio del V; per questo ha il suo motivo di esistere, sommando tutte le considerazioni anche pratiche; poi ripeto non per questo li disdegno, nel caso in cui gli svantaggi sono minimi e i vantaggi costruttivi, pratici e di comodità prevalgano.

non sono riuscito a farla concisa! cmq tutto interessante
__________________

Ultima modifica di flyhight : 25 aprile 24 alle ore 11:57
flyhight non è collegato   Rispondi citando