Citazione:
Originalmente inviato da staudacher300 |
un film leggendario, con dei grandi attori!
senza dimenticare che James Stewart era un gran pilota.
... almeno così recita Wilkipedia
""Sotto le armi.
La famiglia di Stewart aveva profonde radici militari, poiché entrambi i nonni avevano combattuto nella guerra di secessione, e suo padre aveva servito l'esercito sia nella guerra ispano-americana sia nella prima guerra mondiale. Poiché Stewart considerava il padre come un riferimento per la sua vita, non era sorprendente che nell'eventualità di una guerra, ritenesse un dovere arruolarsi. Diversamente dai precedenti familiari nella fanteria, Stewart scelse di volare.
Circa due anni prima dell'attacco di Pearl Harbor (dicembre 1941), Stewart era diventato pilota privato e aveva accumulato oltre 400 ore di volo. Considerato un abilissimo pilota, partecipò come copilota anche a una gara nel 1939. Insieme al musicista e compositore Hoagy Carmichael, comprendendo il bisogno di piloti da guerra addestrati, Stewart si unì ad altri grandi di Hollywood e insieme a loro investì il proprio denaro nella creazione di una scuola di volo, la Thunderbird Field, a Glendale (Arizona). Questo campo di volo addestrò più di 200 000 piloti durante la guerra.
Stewart fu scelto dall'Army Air Corps ma venne respinto per problemi di peso. La USAAC aveva richieste molto severe riguardo ad altezza e peso per le nuove reclute e l'attore era sottopeso di circa due chili (5 pound). Per arrivare ai 67,3 chilogrammi (148 pound) richiesti, chiese aiuto al trainer Don Loomis della Metro-Goldwyn-Mayer, leggendario per l'abilità di aggiungere o togliere peso nella sua palestra-studio. In seguito ritentò di arruolarsi nello United States Army Air Corps ma, arrivato ai test ancora sotto il peso richiesto, persuase l'addetto al reclutamento dell'AAF a rieseguire i test, questa volta passando la verifica, col risultato di arruolarsi ufficialmente nell'esercito nel marzo del 1941. Divenne la prima star cinematografica importante a indossare un'uniforme militare nella seconda guerra mondiale.
Poiché gli Stati Uniti non avevano ancora dichiarato guerra alla Germania e a causa della riluttanza a inviare le celebrità al fronte, Stewart fu dispensato dal dover combattere, nonostante si fosse guadagnato l'incarico di sottotenente e avesse completato l'addestramento da pilota. Fu poi messo di stanza ad Albuquerque, Nuovo Messico, divenendo un pilota istruttore delle Fortezze volanti B-17.
Le sue sole apparizioni pubbliche del periodo furono limitate agli impegni programmati dall'Army Air Corps. Intervenne in parecchie occasioni alla radio con Edgar Bergen e Charlie McCarthy. Subito dopo Pearl Harbor, recitò con Orson Welles, Edward G. Robinson, Walter Huston e Lionel Barrymore in un programma radiofonico chiamato We Hold These Truths, dedicato al 150º anniversario del Bill of Rights. Ma per lo più, passava le notti e i giorni a prepararsi per i test di volo futuri, per la scuola di terra e per gli esami accademici necessari al suo incarico.
Con il prosieguo del conflitto, per il trentaseienne Stewart l'adempimento del dovere in battaglia sembrava lontano e irraggiungibile, ed egli non aveva chiari piani per il futuro. La diceria secondo cui sarebbe stato esonerato dal volo e assegnato a fare film di addestramento, lo convinse ad attuare un'azione immediata e decisiva, dal momento che ciò che temeva di più era lo spettro di un vicolo cieco. Quindi chiamò il suo comandante, già aviatore prima della guerra, che capì la situazione e lo riassegnò a un'unità oltreoceano. Il periodo passato a combattere contro la Germania nazista in Europa culminò per Stewart con la promozione a colonnello. Dopo venti missioni ufficiali, ricevette per due volte la Croce di guerra al valore aeronautico per le azioni in battaglia e fu insignito della Croix de guerre francese.
Stewart mantenne un ruolo attivo nell'aeronautica statunitense anche dopo il conflitto, raggiungendo il grado di Generale di Brigata il 23 luglio 1959; non parlava spesso del suo servizio ai tempi di guerra, perché desiderava essere considerato come un soldato che faceva il suo dovere invece che come celebrità""".
James Stewart colonnello