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Vecchio 19 marzo 24, 08:42   #10 (permalink)  Top
giocavik
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Originalmente inviato da mattafla Visualizza messaggio
Avevo sperato in maggior interesse, soprattutto da parte dei volo liberisti, per verificare la validità o meno della mia formula del CG variabile col diedro longitudinale.
A parte quelli che hanno risposto e ringrazio, la maggioranza però è stata silenziosa.

Comunque Vi propongo le seguenti osservazioni di aerodinamica mirabolante, se apprezzate il numero aureo (ϕ ≈ 1.6180339887).
Il numero aureo si ottiene considerando due numeri, a & b, con a > b, tali che il rapporto tra la somma dei due numeri (a+b) ed il numero maggiore (a) sia uguale al rapporto (a/b) tra il numero maggiore e quello minore.

Per l'equilibrio di un velivolo poniamo che sia sempre NP ~ 50% MAC, perché per lo più “in medio stat virtus”, ma non è sempre vero.
Nella formula dell'NP indicata nel mio primo post (NP = 25 + 25 * (sqr(sqrARw)) * K), senza conteggiare il DL, se fosse sqr(sqr(ARw)) = ϕ, risulterebbe ARw = ϕ^4 = 6,854,
che potrebbe essere l'allungamento alare di alcuni ottimi volatili, in particolare le aquile.
Infatti, se indaghiamo l’aquila delle steppe (Aquila nipalensis Hodgson, 1861), dalle tesi di laurea Ing. Bivona ( https://areeweb.polito.it/fluidlab/t...na_BA_2014.pdf ) – Lonoce (
https://areeweb.polito.it/fluidlab/t...ce_BA_2014.pdf ), apprendiamo che l'apertura alare = 200 cm e la corda media = 30 cm.
Dunque tale aquila avrebbe allungamento = 6,666 (con superficie alare circa 0,6 m^2). L'allungamento alare delle aquile è dunque prossimo a 6,854.
Pur essendo quasi impossibile sapere dalla letteratura i rapporti volumetrici di coda (K) degli uccelli, c'è però un collegamento aerodinamico tramite la stessa formula, ponendo NP% = 50.
50 = 25 + 25 * 1,618033 * K donde risulta K = 0,618033.
Tale valore di K potrebbe quindi essere proprio il K delle aquile, e pertanto lo intenderei adatto alla miglior stabilità di volo di velivoli in analoghe condizioni di volo delle aquile.
Notare che 1/1,618 = 1,618 - 1 = 0,618. Dunque, avendone già posto in relazione l'allungamento alare, anche il presunto K delle aquile si può porre in stretta relazione al numero aureo, qualora la posizione di NP fosse costantemente = 50% MAC.

Rivediamo tutto il discorso aggiungendo, nella formula del punto neutro, la radice quarta di 1/(DL+1,5), nel modo da me proposto inizialmente, sempre con NP supposto al 50%.
Siccome un minimo diedro longitudinale geometrico DL negativo è possibile, il risultato sarebbe identico con DL = - 0,5 (gradi sessagesimali adimensionalizzati).
Pertanto avremmo NP = 50% ponendo K = 0,618 con ARw = 6,854.

Sempre con ARw = 6,854, se invece fosse DL = 0, dalla mia formula invece risulterebbe sorprendentemente K = 0,6839 ~ ARw/10 = 0,6854 = ϕ^4/10.
Cioè il rapporto volumetrico di coda (soltanto) delle aquile, allorquando il DL fosse nullo, uguaglierebbe circa 1/10 del loro allungamento alare derivato dal numero aureo.
Esisterebbe dunque una relazione aurea tra K, ARw e DL delle aquile, basata circa sulla cifra tonda 10, con DL ~ 0.
La cifra tonda 10 varrebbe però solo nel caso delle aquile, infatti per altri volatili il rapporto ARw/K mi appare ben diverso da 10, in assenza di relazioni al ϕ.

Mentre nelle aquile (e negli uccelli), mutando la superficie e l’inclinazione della coda, sarebbe possibile mantenere l’NP al 50% cambiando K in seguito ad un cambiamento del DL, negli aeromodelli, una volta costruiti, K e ARw non possono variare, al mutare del DL.
Ad esempio, con gli stessi indicatori dell'aquila, prefissando (sia nell'aquila che) in un modello K = 0,6854 e ARw = 6,854, cambiando soltanto il DL (o la posizione dell’equilibratore), cambierà la posizione del punto neutro, come nel seguito risulterebbe dalla mia formula.
Per DL < - 1,5 matematicamente risulterebbe NP all'infinito dietro la MAC, ma credo che tale DL non debba mai essere utilizzato (1,5 è il coefficiente dubbio della mia formula, per la validità della quale occorre imporre sempre DL>> - 1,5 )
Per DL = - 1 risulta NP = 25 + 25 * 1,1090 * sqr(sqr(1/(DL + 1,5))) = 57,970%
Per DL = - 0,5 risulta NP = 52,725%
Per DL = 0 risulta NP = 50,052 %
Per DL = 0,5 risulta NP = 48,313%
Per DL = 1 risulta NP = 47,048%
Per DL = 2 risulta NP = 45,270%
Per DL = 4 risulta NP = 43,104%
Per DL = 8 risulta NP = 40,792% tuttavia potete in tutti questi casi tranquillamente trascurare tutti i decimali, perché i risultati % dell'NP, e del conseguente CG % MAC, sono solo indicativi, da verificare poi sperimentalmente in volo.
Cambiando le posizioni del punto neutro, che ricordo sono tutte in percentuali della corda aerodinamica media (MAC) a partire dal bordo di entrata ala, il margine statico (NP - CG) cambierà rispetto alla posizione prefissata del CG sul modello.
Se si vuole mantenere lo stesso margine statico (solitamente pari al 10% MAC a partire dall'NP in avanti secondo la direzione di volo), occorre mutare la posizione del CG, cosa abbastanza orientativa alla luce della mia formula.
Nella mia formula tutti i risultati sono stati ottenuti con operazioni di algebra elementare, utilizzando una semplice calcolatrice per le radici quadrate.
Ma tutta 'sta roba quale utilità avrebbe..?..
Semplificherebbe la determinazione del cg..?..
E' più facile trovare il NP, piuttosto che posizionare il cg tradizionalmente..?
Perché complicare ulteriormente le cose..?
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