Sono molto impegnato con le riprese e i montaggi video del Piacenza Jazz Fest 2022 e solo adesso trovo il tempo per rispondere.
La tua è una domanda strana.
Come fai a dire che Fausto (il pilota) non ha usato il direzionale? Eri presente durante le prove? Forse eri nascosto e ci osservavi da lontano…..
Comunque sia il caro Fausto il direzionale lo ha usato eccome! Il che è confermato dalla prova in acqua fatta il 13 Maggio: come è possibile che il modello,
privo di deriva in acqua, riesca a girare a destra e a sinistra senza difficoltà? Ovviamente con il direzionale che in pratica funziona egregiamente.
Rimane il fatto che sull’asfalto, raggiunta una certa velocità, il modello imbarda improvvisamente a destra o a sinistra e anche con il direzionale non si riesce a mantenere il modello in traettoria rettilinea.
Il fenomeno è identico a quello che succede con qualsiasi modello con carrello biciclo: l’aereo tende a ruotare sulla pista fino a che il ruotino di coda non si è sollevato da terra. Questo problema si presenta in maniera notevole quando il ruotino è totalmente libero di ruotare e invece si riduce quando quest’ultimo è collegato al direzionale oppure è fissato rigidamente alla coda.
In conclusione: il direzionale dello Scarpone Volante funziona alla perfezione….ma non può fare miracoli e perciò è necessario modificare in qualche modo il modello.
Anche in questo caso non mi trovi d’accordo.
Il modello è molto sottopotenziato (2,3 Kg. di spinta per 4Kg. di peso) e infatti ho pensato anche di installare una seconda ventola ma prima mi sarebbe piaciuto vedere se lo Scarpone riusciva a volare anche con una sola.
Per realizzare le due winglet d’estremità non ho fatto calcoli e ho solo copiato quelle del Canadair CL-215/415. Se il “Flying Boot” fosse un tuttala puro avrei installato derive d’estremità più grandi ma considerata la presenza della deriva centrale alta 25 cm. e soprattutto le flange inferiori, sono sicuro che il problema di stabilità sull’asse di imbardata non esiste.
Nessuna delle due coppie di ruote è sul baricentro, anzi, come vedi da questo disegno il perno delle ruote anteriori è a 192 mm. davanti al baricentro mentre il perno delle ruote posteriori è a 236 mm. dietro al baricentro.
Come si vede nel video, i tentativi di decollo N. 4, 5 e 6 sono stati fatti spostando le ruote posteriori a 48 mm. dietro al baricentro, ma anche in questo modo non ci sono stati miglioramenti.
A tal proposito, tra i molti consigli gratuiti che ho ricevuto e per i quali ringrazio, è interessante quello dell’amico Gianmaria il quale suggerisce di spostare la coppia di ruote anteriori a circa 10 mm. davanti al baricentro e di sostituire le ruote posteriori con un ruotino di coda fisso o sterzante.
Lo “Scarpone” è nato per verificare l’effetto “Ekranoplano” prodotto dall’aria incanalata sotto l’ala e tra le flange; un tuttala a ventola con carrello basso e ruote piccole l’ho già fatto, è l’Arado E.555.
E’ vero e infatti avevo pensato di realizzare scarponi di maggior volume (lavoro fattibile in tempi abbastanza brevi) ma PRIMA volevo vedere se il modello riusciva a decollare da terra.
Anche questo è vero.
Va detto che il già citato “effetto Ekranoplano” si verifica solo in certe condizioni e quindi il mio “Scarpone Volante” doveva essere di maggiori dimensioni (non più piccolo….).
In questo modo la superficie alare avrebbe consentito un carico alare ridotto anche con 2 ventole da 90 mm. e relative batterie.
Infatti, ipotizzando un modello come questo ma con apertura alare di 3 metri, la superficie alare sarebbe di circa 240 dmq., il che permette di portare in volo un modello di oltre 8 Kg. mantenendo il carico alare sotto i 35 gr/dmq.. Due ventole da 90 mm. con batterie a 6 celle garantiscono una spinta di quasi 8 Kg. e quindi nessun problema di potenza.
Ma costruire un mostro del genere mi avrebbe costretto a investire troppo tempo e denaro.
Ciao!
ettore