Citazione:
Originalmente inviato da ranox Quando una federazione è ingessata, immobile, insensibile da lungo tempo, si cercano strade alternative. Valga ricordare che per legge lo sport dilettantistico non ha bisogno di una federazione nazionale e può esser praticato ANCHE nell' ambito di un Ente di Promozione Sportiva riconosciuto ed autorizzato dal CONI.
Il Gruppo Aeromodellismo in CSAIn, per ovvie ragioni, è rivolto alle Singole ASD che vorranno aderire. Non è per i singoli aeromodellisti. Le ASD saranno guidate ed assistite dal punto di vista normativo, legale, fiscale. Sarà incentivata l' organizzazione di eventi ad ogni livello. Si cercherà anche con ENAC quel dialogo, costruttivo, che potrebbe ridefinire la pratica dello sport aeromodellistico e portarlo sotto altra luce. |
Caro Roberto ,tutto vero ,quello che scrivi ...ma dimentichi che :
L'Aero Club d'Italia ( AeCI) è un ente di diritto pubblico, (*) ..sottoposto alla vigilanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Ministero della Difesa, del Ministero dell'Economia e delle Finanze, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell'Interno. L'Aero Club d'Italia, in quanto esercita attività sportiva, è per gli sport aeronautici l'unica Federazione del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), ai sensi dell'art. 27 del D.P.R. 28 marzo 1986, n.157, nonché del decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242. La qualifica di federazione non può, pertanto, essere assunta da alcun altro ente aeronautico. L'Aero Club d'Italia è l'unico Ente nazionale che rappresenta l'Italia presso la Federazione Aeronautica Internazionale (F.A.I.) e, di conseguenza, è l'unico rappresentante di tale Federazione nel territorio dello Stato.
L'AeCI, senza alcun fine di lucro, ha il compito di promuovere e divulgare il volo in tutte le sue forme, quali volo a motore, volo a vela, volo da diporto o sportivo a motore e libero, paracadutismo, aeromodellismo e pallone aerostatico.
E che quanto tale ,l'aeromodellismo resta sempre per la sua tipologia una sua "creatura" che spartisce l'attività col Coni..in pratica l'aeromodellismo sta fra CONI-AeCI.. come un "figlio" a ...un padre e a una madre..e quanto tale l'Enac non potrà mai intervenire e farlo suo, a prescindere da qualsiasi iniziative...lo dice proprio la Gazzetta Ufficiale che sanciva quale fossero le direttive e i compiti e l'operato dell'AeCI fin dalla sua nascita in connubio con il Coni.(vedi sopra i dati del suo D.P.R.)
l'unica soluzione resterebbe che l'Aeci ,che è un elefante dormiente ,decidesse una volta per tutte di affidare la disciplina dell' Aeromodellismo ,restandone sempre Titolare ,ad un organismo riconosciuto idoneo a rappresentarlo, dandone la facoltà di rappresentazione a 360 ° che poi sia .la FIAM..la FANI..o altra organizzazione che sappia riunire gli appassionati di questo hobby..ben vengano....ma non credo che la CSAin possa essere , pur riconosciuta dal Coni..essere definita "portavoce" dell'Aeromodellismo in seno all'AeCi..o che l'AeCI accetti di trattare con chi..gestisce il pattinaggio..il ballo. il tiro con l'arco ..o delle bocce..con tutto il rispetto di queste discipline..
TANTO PER CAPIRE che l'AeCI è una Torre d'Avorio non facile da conquistare
(*)
Gli enti pubblici, in quanto persone giuridiche, perseguono i fini stabiliti dal proprio statuto e tale discorso vale anche per l'ente pubblico principale, lo Stato, in quanto anche lo Stato persegue i fini degli associati che ne fanno parte. I fini sono previsti dai poteri dello stato in rappresentanza all'intera comunità. Per perseguire i determinati fini, gli enti pubblici sono soggetti ad attribuzioni, fasci di poteri amministrativi che non esauriscono ciò che l'ente possa fare, ma ne delimita solo i poteri amministrativi. Le attribuzioni vengono poi distribuite all'interno dell'ente fra i suoi vari organi secondo varie competenze. L'ente pubblico, inoltre, ha i poteri che scaturiscono dal diritto privato per il semplice fatto che è comunque una persona giuridica.
Competenze e attribuzioni possono essere divise secondo quattro criteri: materia, destinatari, territorio e dimensioni. In base a questa considerazione gli organi direttivi dell'ente pubblico dovrebbero privilegiare i processi che creano valore per l'utente finale-cittadino (i processi primari), rispetto a quelli di supporto e a quelli burocratici.
Tuttavia, non sono oggetto di reato azioni come la stipula di mutui, garantiti col patrimonio dell'ente, per pagare spese di rappresentanza, spese di trasferta e collaborazioni. Nel caso in cui l'ente pubblico goda di autonomia economica, questo non è soggetto a vincoli di bilancio per l'incremento delle voci di costo e delle passività, o a provvedimenti che vietano l'indebitamento, garantito con il patrimonio dell'ente; fra i contratti introdotti dalla legge Biagi, quelli che non prevedono un monte-ore (come le collaborazioni a progetto) consentono ai dirigenti che gestiscono i fondi di assegnare lavori (e relativi aumenti retributivi) senza concorso pubblico.
Orazio Guandalini