Confermo che l’atterraggio non è difficile. Bisogna solo avere un buon controllo del gas.
Per controllare l’imbardata non è necessario aggiungere altri motori e/o servi ma dovrò solo aumentare la corsa degli alettoni.
Bisogna tener presente che quando il mio convertiplano è in volo verticale (fase di volo chiamata per convenzione P.1), lo stick del direzionale muove gli alettoni, i quali, essendo investiti dall’aria delle eliche, muovono il modello sull’asse di imbardata.
Aggiungo che sempre in P.1:
- Lo stick degli alettoni controlla la velocità dei motori alari (coppia di sinistra e di destra) e di conseguenza il rollio.
- Lo stick del gas controlla tutti i 5 motori.
- Lo stick dell’elevatore controlla contemporaneamente 3 cose:
1) la velocità del rotore di coda
2) l’elevatore (che in P.1 serve pochissimo, idem per il direzionale che rimane inattivo)
3) l’inclinazione dell’ala che in P.1 ruota di circa +/- 5°.
Inoltre:
- il rotore di coda può solo sollevare la coda e tramite i giroscopi provvede a mantenere la fusoliera orizzontale. Per questo motivo, in P.1, è necessario che il modello sia “pesante in coda” ovvero sbilanciato all’indietro.
La fase di volo chiamata P.2 è quella tradizionale ovvero con l’ala in orizzontale. In questo caso i comandi sono quelli di un normale aeromodello con la sola differenza che lo stick del direzionale controlla anche i motori per agevolare le virate (differential thrust). In P.2 il modello deve essere bilanciato correttamente e infatti il motore di coda si spegne.
Semplice vero??!??….
Ettore