I 2 uomini + ricchi dell'America ed entrambi informatici, hanno fatto fortuna copiando le idee degli altri, e nelle start-up tecnologiche è un prassi comune in tutto il mondo.
Certo per le aziende "strutturate" che fanno ricerca vera ed innovazione, bisogna stare moto attenti su come si gesticono e proteggono i progetti strategici. Nell'ipotesi migliore va a finire che si comprano la start-up e la inglobano nel loro business.
E' innegabile però che la condivisione delle informazioni in un mondo "finto libero" qualche buon risultato lo porta, sebbene ci voglia tempo perchè un prodotto/azienda si guadagni il marchio di affidabilità sul mercato.
La tendenza di far fare i beta tester agli utenti è ormai diffusa anche nei beni durevoli ahimè, gli stessi americani lo fanno in diversi settori, e nei prodotti informatici/tecnologici è prassi comune con 2 vantaggi: dilazionare i costi di sviluppo, modellare il prodotto finale su indicazione degli utilizzatori stessi.
Per quello che può valere, vi allego il certificato di conformita EU della T16.
Arnaldo