Citazione:
Originalmente inviato da Entropia Rinnovo i complimenti per il lavoro! Peccato che, da quanto ho capito, la meshatura (divisione della superficie in unità elementari, quindi vortici a staffa) non sia automatica!
Per quanto riguarda il C_L / corda media, bisognerebbe capire se quello è il C_L del profilo o dell'ala, e come è stato adimensionato.
Infine, circa lo stallo, penso che xfoil funzioni, per il calcolo della polare, non semplicemente come un metodo a pannelli di prim'ordine, ma mediante il solito processo iterativo:
1) flusso potenziale + kutta
2) calcolo dello strato limite
3) modifica del profilo (aggiunta dello strato limite attorno ad esso)
4) calcolo potenziale
5) calcolo dello strato limite
6) modifica del profilo e così via...
Quando certi parametri che dipendono da velocità e gradiente di pressione (al punto 2 e 5) superano una certa soglia, si suppone che ci sia distacco dello strato limite. Quindi in certi termini il processo dovrebbe prevedere lo stallo, ma non può spingersi oltre.
Michele
Edit: non mi ricordo qual era l'equazione che siu usava per l'evoluzione dello strato limite... |
La pannellatura VLM per i vortici a staffa (o quadrilateri se preferisci l'altra opzione) è semi-automatica: oltre a definirla tu, puoi chiedere a XFRL5 di generare lui un mesh che reputa idoneo con il bottone "Reset VLM Mesh" presente nella finestra di definizione della geometria.
Per quanto riguarda che cosa intenda XFLR5 per CL nel contesto della distribuzione lungo l'apertura, intende sicuramente il CL locale (tenendo cioè conto dell'incidenza indotta) di una striscia alare infinitesima orientata lungo la corda. Quindi il grafico della sua distribuzione dovrebbe avere, in ordinata, una grandezza con dimensione [L^-1] (in modo che integrando venga fuori il solito CL adimensionale).
Il calcolo di XFoil è certamente un processo iterativo (tant'è che in alcuni casi non converge), e sicuramente arriva a prevedere il distacco dello strato limite, e anche l'isteresi di un eventuale riattacco dovuto alla riduzione dell'angolo di incidenza. Da quanto ho capito da ciò che Deperrois scrive, l'originalità di XFLR5 sta nell'aver combinato l'algoritmo di Drela per l'analisi viscosa 2D dei profili con l'algoritmo lineare VLM per l'analisi non viscosa 3D. Deperrois, con grande onestà intellettuale secondo me, avvisa che questa originalità è anche un limite in quanto non esistono (ancora?) fondamenti teorici a questa "separabilità" del problema.