Lo scorso Ottobre ho avuto il piacere di fare qualche ripresa video durante la prima prova del rotore principale del Focke-Wulf Triebflugel di Luigi:
Prima che il vulcanico Red Luis iniziasse a costruire il modello, come faccio spesso, feci alcuni calcoli e valutazioni prendendo in esame i pesi, la potenza necessaria in volo verticale e soprattutto la programmazione della centralina giroscopica con il software OpenAeroVTOL.
Mi resi conto che si trattava di un modello che nella migliore delle ipotesi potrà fare un solo volo.
Magari potrà raggiungere una buona quota ma come i cerchietti di plastica che usavamo da bambini, cadrà al suolo senza poter essere controllato.
Trattandosi di un modello (molto) fuori dal comune è difficile prevederne il comportamento in volo ma ho un paio di certezze:
- Con tre ventole alimentate a 5 celle il rotore potrà raggiungere una velocità di rotazione tale da sollevare senza difficoltà un modello da 4 o 5 Kg..
La potenza, quindi, non pone particolari problemi.
- Tuttavia il modello sarà sostanzialmente incontrollabile e sicuramente atterrerà riportando danni più o meno gravi.
Il vero Triebflugel rimase sulla carta e come il suo “erede” Lockeed XFV-1 Salmon, presenta un carrello con carreggiata troppo piccola in relazione alla dimensione della fusoliera: è quindi inevitabile il ribaltamento laterale al contatto con il terreno in atterraggio.
Da notare che il prototipo Lockheed volò solo in orizzontale dotato di un carrello temporaneo.
Il modello di Luigi (diversamente dal progetto tedesco), ha un problema progettuale serio: la mancanza del passo variabile sul rotore principale.
Infatti durante la fase di hovering e soprattutto in atterraggio, è fondamentale un preciso controllo della potenza, cosa impossibile da farsi data la grande inerzia di un rotore a passo fisso da più di un metro di diametro.
Ritengo poi che la mancanza del passo ciclico possa essere compensata dalla presenza dei giroscopi, ma nessuno può esserne certo.
Non entro nel merito dell’incidenza delle pale del rotore principale ma anche qui vedo da parte del costruttore molta buona volontà, superba manualità…. ma pochi calcoli.
Nel Triebfluegel di Luigi le batterie, i regolatori, le ventole e anche la ricevente ruotano assieme al rotore principale. La soluzione è geniale ma non si conosce il comportamento di una ricevente che gira in cerchio a forte velocità.
Inoltre nonostante la presenza di cuscinetti a sfera, si presenterà un certo attrito di trascinamento che (…forse…) verrà annullato dal flusso d’aria inviato sui piani di coda dalla ventola posta in fusoliera.
Il fatto che che la coda del Triebfluegel sia sostanzialmente “disaccoppiata” dalla fusoliera fa sorgere altre (inquietanti) domande riguardo all’efficacia dei piani di coda: i comandi dati con il cabra/picchia e con il direzionale funzioneranno? ……o la coda ruoterà su se stessa (!!!) mentre l’effetto giroscopico del rotore manterrà la fusoliera sempre nella stessa posizione?
Come si vede si tratta di un modello molto complesso e con molte, troppe incognite.
Personalmente avrei diretto i miei sforzi verso altri progetti magari ispirati ad aerei che hanno effettivamente volato ma d’altraparte ognuno spende i propri soldi come meglio crede.
Se non altro il modello è bellissimo.
Ettore